The European Perspective
Venti di guerra in Medio Oriente
Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato “attacchi intensivi” nella Striscia di Gaza, mettendo a dura prova la tregua in vigore. Questa escalation militare riaccende i timori per una destabilizzazione su larga scala in una regione cruciale per gli equilibri globali. Dal mio punto di vista, l’instabilità qui non è mai un evento lontano; le sue onde d’urto, che si tratti di sicurezza o di flussi migratori, raggiungono inevitabilmente le coste europee.
Il protezionismo muscolare di Trump
Dall’altra parte del mondo, il presidente Donald Trump, parlando dalla portaerei USS George Washington, ha ribadito la sua visione che lega strettamente l’agenda commerciale agli obiettivi militari, annunciando un investimento di Toyota da 10 miliardi di dollari negli Stati Uniti. Questo approccio, che subordina il libero scambio a una logica di potenza nazionale, rappresenta una sfida diretta all’ordine commerciale globale da cui l’Europa ha tratto enormi benefici. L’idea che le alleanze militari debbano servire a proteggere interessi economici nazionali mi pare un sentiero scivoloso.
Energia e sicurezza, il doppio volto dell’Europa
Nel frattempo, il nostro continente affronta le sue contraddizioni. In Germania, un tribunale ha confermato l’ergastolo per un cittadino russo responsabile dell’omicidio di due soldati ucraini, un crudo promemoria di come il conflitto si estenda ben oltre i suoi confini. Eppure, sul fronte energetico, arriva un segnale positivo: l’Indice Gas Italia (IGI), un riferimento per il prezzo all’ingrosso del gas nel nostro paese, è sceso nettamente a 32,86 euro per megawattora. Questo calo offre una boccata d’ossigeno a famiglie e imprese, dimostrando la resilienza dei mercati anche in tempi incerti.
Restate sintonizzati su The Gist per seguire come queste dinamiche si evolveranno.
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