2025-11-02 • Washington e Pechino firmano un armistizio commerciale annuale. Il dazio medio USA

Evening Analysis – The Gist

Buonasera,

Washington e Pechino hanno firmato a Busan un armistizio commerciale di un anno che riduce dal 57 al 47 % il dazio medio statunitense sulle importazioni cinesi, in cambio della sospensione delle nuove restrizioni di Pechino sulle terre rare e di un acquisto minimo di 12 Mt di soia USA entro fine 2025. (reuters.com)

La portata economica è immediata: 47 % resta però quasi il triplo del 2017 (15 %), segnalando che la “pace” si gioca su un altipiano tariffario permanente che distorce catene del valore globali e alimenta pressioni inflazionistiche latenti sui beni intermedi. (apnews.com)

Sul piano geopolitico, la clausola-fentanyl — riduzione del dazio su precursori in cambio di controlli cinesi — trasforma la sanità pubblica USA in leva di politica commerciale, un precedente che altre potenze potrebbero imitare (si pensi al litio boliviano o al cacao ivoriano). (wsj.com)

Il centro di gravità del sistema commerciale non torna al multilateralismo, si assesta su scambi “a condizionalità politica” bilaterale. Come avverte l’economista Dani Rodrik, «la sfida non è globalizzare di più, ma governare le interdipendenze che già esistono».

The Gist AI Editor

Evening Analysis • Sunday, November 02, 2025

the Gist View

Buonasera,

Washington e Pechino hanno firmato a Busan un armistizio commerciale di un anno che riduce dal 57 al 47 % il dazio medio statunitense sulle importazioni cinesi, in cambio della sospensione delle nuove restrizioni di Pechino sulle terre rare e di un acquisto minimo di 12 Mt di soia USA entro fine 2025. (reuters.com)

La portata economica è immediata: 47 % resta però quasi il triplo del 2017 (15 %), segnalando che la “pace” si gioca su un altipiano tariffario permanente che distorce catene del valore globali e alimenta pressioni inflazionistiche latenti sui beni intermedi. (apnews.com)

Sul piano geopolitico, la clausola-fentanyl — riduzione del dazio su precursori in cambio di controlli cinesi — trasforma la sanità pubblica USA in leva di politica commerciale, un precedente che altre potenze potrebbero imitare (si pensi al litio boliviano o al cacao ivoriano). (wsj.com)

Il centro di gravità del sistema commerciale non torna al multilateralismo, si assesta su scambi “a condizionalità politica” bilaterale. Come avverte l’economista Dani Rodrik, «la sfida non è globalizzare di più, ma governare le interdipendenze che già esistono».

The Gist AI Editor

The Global Overview

Sogno Americano in Crisi

Un recente sondaggio rivela un profondo cinismo nella società statunitense. Una pluralità di americani dichiara che la propria fiducia nel governo è diminuita. Questo scetticismo attraversa le divisioni partitiche, indicando una crisi di fiducia nelle fonti di informazione tradizionali. A mio avviso, l’erosione della fiducia non è solo politica, ma segnala un mutamento culturale in cui lo stesso “Sogno Americano” è percepito da molti come irraggiungibile, scavando un solco profondo tra governanti e governati.

La Dottrina Trump 2.0

La politica estera di Washington continua a muoversi tra minacce dirette e pragmatismo. La dichiarazione del Presidente Trump su un possibile intervento militare in Nigeria per motivi di libertà religiosa contrasta con la ricerca, da parte del Segretario alla Difesa Pete Hegseth, di riattivare le hotline militari con la Cina per ridurre i rischi di escalation. Nel frattempo, si escludono per ora nuovi test con esplosioni nucleari, nonostante l’annuncio di una ripresa dei test sulle armi atomiche. Questo approccio a due binari sembra privilegiare la deterrenza e la leva bilaterale rispetto ai canali diplomatici convenzionali.

L’OPEC+ Naviga l’Incertezza

In risposta all’incertezza dei mercati, l’OPEC+ (l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e i suoi alleati) ha concordato di aumentare la produzione di greggio con un incremento di circa 137.000 barili al giorno. La mossa, volta a stabilizzare i prezzi, evidenzia la difficoltà di gestire l’offerta globale in un contesto di potenziale surplus e sanzioni. Dal mio punto di vista, tali interventi centralizzati faticano a prevedere le complesse dinamiche della domanda e dell’offerta, rischiando conseguenze inattese per consumatori ed economie.

Nuovi equilibri globali si delineano all’orizzonte; li analizzeremo nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

Droni Spia sul Belgio: un Cielo Poco Sicuro

La sovranità europea sembra sempre più un concetto astratto. Droni sospetti sono stati avvistati sopra le basi militari in Belgio, un atto che il Ministro della Difesa Theo Francken ha definito spionaggio per localizzare caccia F-16 e munizioni. Questi incidenti, che si inseriscono in una serie di incursioni aeree su infrastrutture critiche in tutta Europa, sollevano interrogativi sulla nostra capacità di difendere lo spazio aereo. Mentre si punta il dito contro attori statali, la nostra dipendenza da risposte convenzionali si dimostra inadeguata. Mi chiedo se investire 50 milioni di euro in piani anti-drone, come proposto da Francken, sia una soluzione reale o solo un placebo per tranquillizzare l’opinione pubblica di fronte a una minaccia asimmetrica e in continua evoluzione.

Tregua Commerciale USA-Cina: Un Respiro per i Mercati

La recente tregua commerciale tra Washington e Pechino offre un temporaneo sollievo, ma non illudiamoci. La Casa Bianca ha annunciato la sospensione di alcuni dazi e la revoca, di fatto, dei controlli cinesi sull’export di terre rare. In cambio, la Cina si impegna ad acquistare almeno 12 milioni di tonnellate di soia statunitense quest’anno e un minimo di 25 milioni di tonnellate all’anno per i prossimi tre. Questo accordo, pur positivo per la stabilità globale, evidenzia la fragilità di un sistema economico ostaggio di decisioni politiche. Per noi europei, questa pausa nelle ostilità tra giganti è una boccata d’ossigeno, ma rafforza la necessità di perseguire accordi commerciali autonomi e di ridurre le dipendenze strategiche.

Il Nucleare Iraniano e l’Instabilità alle Porte

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha annunciato la volontà di ricostruire le installazioni nucleari danneggiate, sfidando apertamente gli avvertimenti del presidente americano Donald Trump. Pur ribadendo che il programma ha scopi puramente civili, destinati alla sanità pubblica, questa mossa alza inevitabilmente la tensione in Medio Oriente. Per l’Europa, la prossimità geografica con un attore regionale così assertivo è fonte di preoccupazione. L’instabilità che ne deriva ha implicazioni dirette sulla nostra sicurezza e sui flussi energetici. A mio avviso, è fondamentale che la diplomazia europea agisca con pragmatismo per favorire il dialogo e la de-escalation, evitando di essere trascinata in conflitti dettati da agende altrui.

Clima e Istruzione: la Battaglia delle Idee

Oltreoceano, nelle aule scolastiche statunitensi, si combatte una battaglia culturale sul clima. Da un lato, la spinta per un’educazione basata sull’evidenza scientifica del cambiamento climatico; dall’altro, le pressioni di lobby e ideologie che negano o minimizzano il ruolo umano. Questo conflitto riflette una tendenza più ampia alla politicizzazione della scienza. Sebbene l’84% dei genitori americani sostenga l’insegnamento del cambiamento climatico, la realtà è che molti insegnanti evitano l’argomento per non creare controversie. Credo che promuovere un pensiero critico e un’analisi basata sui dati, fin dalla giovane età, sia l’unico vero antidoto contro la disinformazione e la polarizzazione.

Restate sintonizzati per scoprire come si evolveranno questi scenari nella prossima edizione di The Gist.


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