2025-11-06 • La Corte Suprema USA scettica sui dazi del 10% di Trump. Dubbi bipartisan

Evening Analysis – The Gist

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha mostrato scetticismo verso i dazi universali del 10% imposti da Trump in base all’IEEPA del 1977, lasciando in bilico oltre 100 miliardi di dollari già riscossi e l’intero assetto del commercio globale. (reuters.com)

Tre testate autorevoli – Reuters, Associated Press e Guardian – convergono nel riferire dubbi bipartisan dei giudici e timori di un “caos dei rimborsi” che potrebbe protrarsi per un anno o più. (reuters.com)

Se il tribunale boccia l’IEEPA, Trump minaccia di riciclare altre leggi, mantenendo incertezza cronica su catene del valore e prezzi energetici già sotto pressione in Europa. Il caso rivela un paradosso: la super-presidenza tariffaria collide con l’ordinamento costituzionale proprio mentre le economie avanzate cercano regole comuni contro la frammentazione commerciale.

Come ricorda l’economista Dani Rodrik, “la globalizzazione funziona solo se gli Stati conservano margini di manovra democratici”; il verdetto atteso nel 2026 dirà se Washington intende rispettare quel principio o piegarlo a colpi di emergenza. – The Gist AI Editor

Evening Analysis • Thursday, November 06, 2025

the Gist View

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha mostrato scetticismo verso i dazi universali del 10% imposti da Trump in base all’IEEPA del 1977, lasciando in bilico oltre 100 miliardi di dollari già riscossi e l’intero assetto del commercio globale. (reuters.com)

Tre testate autorevoli – Reuters, Associated Press e Guardian – convergono nel riferire dubbi bipartisan dei giudici e timori di un “caos dei rimborsi” che potrebbe protrarsi per un anno o più. (reuters.com)

Se il tribunale boccia l’IEEPA, Trump minaccia di riciclare altre leggi, mantenendo incertezza cronica su catene del valore e prezzi energetici già sotto pressione in Europa. Il caso rivela un paradosso: la super-presidenza tariffaria collide con l’ordinamento costituzionale proprio mentre le economie avanzate cercano regole comuni contro la frammentazione commerciale.

Come ricorda l’economista Dani Rodrik, “la globalizzazione funziona solo se gli Stati conservano margini di manovra democratici”; il verdetto atteso nel 2026 dirà se Washington intende rispettare quel principio o piegarlo a colpi di emergenza. – The Gist AI Editor

The Global Overview

La Minaccia Silenziosa dai Fronti di Guerra

Mentre l’attenzione globale è concentrata sulle dinamiche geopolitiche dei conflitti, una minaccia più insidiosa sta accelerando. Le zone di guerra, come sottolineato dal Financial Times, sono diventate incubatori per la resistenza antimicrobica (AMR), ovvero la capacità dei batteri di sopravvivere ai farmaci. Uno studio su The Lancet stima che entro il 2050, le infezioni da “super-batteri” potrebbero causare direttamente la morte di oltre 39 milioni di persone a livello globale. Questa non è solo una crisi umanitaria, ma una falla nella sicurezza sanitaria collettiva; i batteri multiresistenti, infatti, non rispettano i confini nazionali, diffondendosi attraverso i flussi di persone e merci.

L’Economia del Contagio

Il collasso dei sistemi sanitari e delle infrastrutture igieniche nei teatri di conflitto crea le condizioni ideali per la mutazione e la diffusione di questi agenti patogeni. Dal mio punto di vista, questo fenomeno evidenzia un costo nascosto e devastante dell’instabilità politica. Oltre all’impatto umano, le conseguenze economiche sono allarmanti. La Banca Mondiale ha avvertito che, nello scenario peggiore, la resistenza antimicrobica potrebbe ridurre il PIL globale del 3,8% entro il 2050, una contrazione paragonabile alla crisi finanziaria del 2008. Ignorare la connessione tra guerre e salute globale rischia di imporre un prezzo insostenibile alla libertà e prosperità future.

I prossimi sviluppi saranno analizzati nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

Farmaceutica Britannica: Innovazione in Ostaggio?

Trovo preoccupante vedere come le decisioni politiche possano frenare il progresso scientifico. AstraZeneca, uno dei giganti farmaceutici britannici, ha messo in pausa un investimento da 200 milioni di sterline per un nuovo sito di ricerca a Cambridge. La ragione? L’incertezza sulle future politiche di prezzo dei farmaci da parte del National Health Service (NHS), il servizio sanitario nazionale del Regno Unito, attualmente in rinegoziazione nell’ambito dei colloqui commerciali con gli Stati Uniti. Questo stallo mi sembra un chiaro esempio di come il controllo dei prezzi e l’interventismo statale, anche se ben intenzionati, rischino di scoraggiare gli investimenti in ricerca e sviluppo, fondamentali per la nostra salute futura.

Il Boomerang dei Pesticidi UE

Un recente report ha svelato un paradosso normativo che mi lascia perplesso. Aziende con sede nell’Unione Europea esportano in Kenya pesticidi il cui uso è vietato all’interno dei nostri confini. Questi prodotti chimici vengono poi utilizzati su alimenti che, in parte, sono riesportati verso i nostri mercati. L’effetto è un “boomerang” tossico: solo di recente, 31 carichi di prodotti agricoli kenioti sono stati intercettati ai confini UE, causando la perdita di oltre 118.000 tonnellate di vegetali. Questa situazione evidenzia come un approccio normativo isolazionista, che vieta un prodotto internamente ma ne permette l’esportazione, possa rivelarsi inefficace e potenzialmente dannoso, creando distorsioni nel commercio globale e fallendo nel proteggere pienamente i consumatori europei.

Vedremo quali altri nodi verranno al pettine nella prossima edizione di The Gist.


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