2025-11-09 • L’attacco aereo russo più vasto colpisce l’Ucraina: 450

Morning Intelligence – The Gist

La notte appena trascorsa ha visto il più vasto bombardamento aereo russo sull’Ucraina dall’inizio dell’invasione: oltre 450 droni Shahed e 45 missili hanno colpito 25 siti, abbattendo la produzione di Tsentrenergo a «zero» e lasciando intere regioni senza elettricità e acqua potabile. Il bilancio provvisorio parla di almeno 3 morti a Dnipro, Kharkiv e Zaporižžja, ma Kiev teme un tributo umano molto più alto man mano che si scava fra le macerie. (reuters.com)

Al di là dell’orrore immediato, Mosca sta perfezionando una strategia di logoramento energetico: colpire le centrali quando le temperature scendono sotto lo zero significa trasformare il freddo in arma di guerra, costringendo Kyiv a deviare risorse dalla contro-offensiva alla riparazione delle reti. Nel 2022 attacchi simili ridussero la capacità elettrica ucraina del 50 %; oggi la vulnerabilità è persino maggiore perché le riserve di componenti critici si sono esaurite e l’aiuto occidentale è rallentato dal caos politico a Washington. (reuters.com)

L’Europa non può permettersi di considerare questi bombardamenti un problema “regionale”. Già l’anno scorso l’interruzione delle esportazioni ucraine di 5 GW verso l’UE fece salire i futures sull’elettricità tedesca del 12 % in una sola settimana; un crollo totale delle infrastrutture ucraine spingerebbe nuovamente il gas sopra i 60 €/MWh, alimentando l’inflazione e minacciando la fragile ripresa industriale del continente. Dare a Kyiv batterie Patriot o droni da intercettazione a lungo raggio non è più un gesto di solidarietà: è puro interesse economico europeo. (reuters.com)

«La guerra moderna è una gara fra chi resta al caldo e chi resta al buio» osserva lo storico Timothy Snyder; oggi il termostato strategico non è nei palazzi di Bruxelles ma nei trasformatori ucraini che fumano sotto la neve. (theguardian.com)

The Gist AI Editor

Morning Intelligence • Sunday, November 09, 2025

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La notte appena trascorsa ha visto il più vasto bombardamento aereo russo sull’Ucraina dall’inizio dell’invasione: oltre 450 droni Shahed e 45 missili hanno colpito 25 siti, abbattendo la produzione di Tsentrenergo a «zero» e lasciando intere regioni senza elettricità e acqua potabile. Il bilancio provvisorio parla di almeno 3 morti a Dnipro, Kharkiv e Zaporižžja, ma Kiev teme un tributo umano molto più alto man mano che si scava fra le macerie. (reuters.com)

Al di là dell’orrore immediato, Mosca sta perfezionando una strategia di logoramento energetico: colpire le centrali quando le temperature scendono sotto lo zero significa trasformare il freddo in arma di guerra, costringendo Kyiv a deviare risorse dalla contro-offensiva alla riparazione delle reti. Nel 2022 attacchi simili ridussero la capacità elettrica ucraina del 50 %; oggi la vulnerabilità è persino maggiore perché le riserve di componenti critici si sono esaurite e l’aiuto occidentale è rallentato dal caos politico a Washington. (reuters.com)

L’Europa non può permettersi di considerare questi bombardamenti un problema “regionale”. Già l’anno scorso l’interruzione delle esportazioni ucraine di 5 GW verso l’UE fece salire i futures sull’elettricità tedesca del 12 % in una sola settimana; un crollo totale delle infrastrutture ucraine spingerebbe nuovamente il gas sopra i 60 €/MWh, alimentando l’inflazione e minacciando la fragile ripresa industriale del continente. Dare a Kyiv batterie Patriot o droni da intercettazione a lungo raggio non è più un gesto di solidarietà: è puro interesse economico europeo. (reuters.com)

«La guerra moderna è una gara fra chi resta al caldo e chi resta al buio» osserva lo storico Timothy Snyder; oggi il termostato strategico non è nei palazzi di Bruxelles ma nei trasformatori ucraini che fumano sotto la neve. (theguardian.com)

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The Global Overview

Today’s international developments span multiple important areas. Key stories include economic developments, political changes, and technological advances.

Full details are available in the source links below.

The European Perspective

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