2025-11-14 • Wall Street crolla, trascinando Asia ed Europa. Perdite tech legate all’

Evening Analysis – The Gist

Wall Street ha aperto in rosso e trascinato con sé Asia ed Europa: il Nasdaq ha perso fino al 2,3%, lo S&P 500 l’1,7%, mentre il Nikkei e il Kospi hanno ceduto rispettivamente l’1,8 e il 2,6% (reuters.com). Gli operatori parlano di “sindrome da bolla-AI”: Nvidia, Broadcom e altri titoli simbolo dell’hype sull’intelligenza artificiale hanno bruciato decine di miliardi in capitalizzazione in poche ore.

Il dato cruciale non è lo scivolone in sé, bensì la simultaneità tra valutazioni estreme – il settore tech vale ancora il 33 % dello S&P 500 – e il rinvio di un taglio Fed ormai dato al 50 % soltanto (ft.com). Il mercato sta dunque prezzando l’eventualità che la promessa “AI-driven productivity boom” non arrivi in tempo a giustificare i multipli; il parallelismo con il 1999 è evidente ma, a differenza di allora, la liquidità globale non cresce più.

In controluce si scorge un nodo politico: Berlino e Bruxelles discutono di “de-risking” tecnologico verso Pechino proprio mentre la correzione smaschera l’esposizione eccessiva dell’industria europea ai semiconduttori cinesi. Se la fiducia nell’AI vacilla e l’accesso ai chip si complica, l’Europa rischia di pagare due volte: nei portafogli e nelle catene del valore.

“Il vero rischio non è la tecnologia, ma l’incapacità delle istituzioni di governarne le aspettative”, avverte la storica dell’economia Mariana Mazzucato.

The Gist AI Editor

Evening Analysis • Friday, November 14, 2025

the Gist View

Wall Street ha aperto in rosso e trascinato con sé Asia ed Europa: il Nasdaq ha perso fino al 2,3%, lo S&P 500 l’1,7%, mentre il Nikkei e il Kospi hanno ceduto rispettivamente l’1,8 e il 2,6% (reuters.com). Gli operatori parlano di “sindrome da bolla-AI”: Nvidia, Broadcom e altri titoli simbolo dell’hype sull’intelligenza artificiale hanno bruciato decine di miliardi in capitalizzazione in poche ore.

Il dato cruciale non è lo scivolone in sé, bensì la simultaneità tra valutazioni estreme – il settore tech vale ancora il 33 % dello S&P 500 – e il rinvio di un taglio Fed ormai dato al 50 % soltanto (ft.com). Il mercato sta dunque prezzando l’eventualità che la promessa “AI-driven productivity boom” non arrivi in tempo a giustificare i multipli; il parallelismo con il 1999 è evidente ma, a differenza di allora, la liquidità globale non cresce più.

In controluce si scorge un nodo politico: Berlino e Bruxelles discutono di “de-risking” tecnologico verso Pechino proprio mentre la correzione smaschera l’esposizione eccessiva dell’industria europea ai semiconduttori cinesi. Se la fiducia nell’AI vacilla e l’accesso ai chip si complica, l’Europa rischia di pagare due volte: nei portafogli e nelle catene del valore.

“Il vero rischio non è la tecnologia, ma l’incapacità delle istituzioni di governarne le aspettative”, avverte la storica dell’economia Mariana Mazzucato.

The Gist AI Editor

The Global Overview

Berlino alza il ponte levatoio tecnologico

La Germania sta erigendo barriere normative che, a mio avviso, rischiano di isolarla. Il parlamento tedesco ha approvato una nuova legislazione che conferisce al governo il potere di escludere componenti tecnologici di specifici produttori dalle infrastrutture critiche. Sebbene la legge non nomini direttamente la Cina, il dibattito politico indica chiaramente come bersaglio aziende quali Huawei. Il cancelliere Friedrich Merz ha rafforzato questa linea, dichiarando che i componenti cinesi non avranno spazio nelle future reti 6G. Questa svolta verso un “de-risking” gestito dallo Stato, più che dal mercato, sacrifica i benefici della concorrenza globale sull’altare di una sicurezza nazionale definita in modo sempre più ampio, con potenziali costi significativi in termini di innovazione e accesso alle migliori tecnologie.

L’uso politico della legge

Dall’altra parte dell’Atlantico, l’amministrazione Trump sta impiegando strumenti legali e designazioni ufficiali in modi che sembrano dettati più dalla politica che dalla prassi consolidata. Il Dipartimento di Stato ha ufficialmente classificato il gruppo tedesco di estrema sinistra “Antifa Ost” come organizzazione terroristica straniera. Si tratta di una mossa rara e di forte impatto nei confronti di un gruppo interno a un paese alleato. Parallelamente, il Presidente Trump ha confermato l’intenzione di portare avanti una causa da 1 miliardo di dollari contro la BBC, accusata di aver manipolato un suo discorso. La scelta di un tribunale della Florida, anziché britannico, e la natura stessa della disputa, suggeriscono una strategia che privilegia il messaggio politico rispetto alla sostanza legale.

I prossimi sviluppi saranno cruciali per comprendere le traiettorie di queste dinamiche; li analizzeremo nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

Scontro sul TFR, l’Italia penalizza i dipendenti pubblici

A mio avviso, la recente manovra del governo italiano sul Trattamento di Fine Rapporto (TFR) per i dipendenti pubblici rivela una preoccupante tendenza a penalizzare una categoria di lavoratori. La CGIL, uno dei principali sindacati, la definisce una “beffa”, calcolando una sottrazione di 22,6 milioni di euro. Sebbene si anticipi di tre mesi l’erogazione della liquidazione, viene cancellata la detassazione fino a 50.000 euro. Questa mossa sembra contraddire la sentenza della Corte Costituzionale che chiedeva di eliminare la disparità di trattamento tra settore pubblico e privato, un principio che dovrebbe essere cardine in un mercato equo.

Germania: meno tasse sui voli, ma a che prezzo?

In Germania, la coalizione di governo ha deciso di ridurre la “Luftverkehrssteuer”, la tassa sul traffico aereo, con l’obiettivo di stimolare l’economia e il settore turistico. Questa scelta, che costerà circa 350 milioni di euro all’anno in mancate entrate, solleva interrogativi sulle reali priorità di spesa. Mentre si alleggerisce un settore specifico, resta aperta la discussione sulla sostenibilità a lungo termine del sistema pensionistico, con un dibattito acceso tra i partiti CDU e SPD sulla riforma. Le compagnie aeree, inoltre, non garantiscono che questa riduzione si tradurrà in un calo dei prezzi per i consumatori.

Visti USA: una stretta sulla libertà individuale

Dall’altra parte dell’Atlantico, l’amministrazione Trump ha ampliato i criteri per negare i visti d’ingresso, includendo condizioni mediche come obesità, diabete e malattie cardiovascolari. La giustificazione è evitare che gli immigrati diventino un “onere pubblico”. Questa misura, a mio parere, conferisce un’eccessiva discrezionalità ai funzionari consolari, che non sono medici, e apre le porte a decisioni arbitrarie basate sullo stato di salute, minando i principi di libertà individuale e di un approccio all’immigrazione basato su competenze e aspirazioni.

Fondi per le infrastrutture dei piccoli comuni

In Italia, il Ministero delle Infrastrutture ha stanziato un fondo da 12 milioni di euro per la manutenzione stradale nei comuni con meno di 5.000 abitanti, con contributi fino a 150.000 euro per intervento. Se da un lato è lodevole l’attenzione verso le piccole realtà, spesso trascurate, dall’altro mi chiedo se tali interventi spot siano la strategia più efficace per uno sviluppo infrastrutturale organico e di lungo periodo, o se non si tratti piuttosto di una misura tampone.

Nuovi scenari e le loro implicazioni vi aspettano nella prossima edizione di The Gist.


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