Scontro sul TFR, l’Italia penalizza i dipendenti pubblici
A mio avviso, la recente manovra del governo italiano sul Trattamento di Fine Rapporto (TFR) per i dipendenti pubblici rivela una preoccupante tendenza a penalizzare una categoria di lavoratori. La CGIL, uno dei principali sindacati, la definisce una “beffa”, calcolando una sottrazione di 22,6 milioni di euro. Sebbene si anticipi di tre mesi l’erogazione della liquidazione, viene cancellata la detassazione fino a 50.000 euro. Questa mossa sembra contraddire la sentenza della Corte Costituzionale che chiedeva di eliminare la disparità di trattamento tra settore pubblico e privato, un principio che dovrebbe essere cardine in un mercato equo.
Germania: meno tasse sui voli, ma a che prezzo?
In Germania, la coalizione di governo ha deciso di ridurre la “Luftverkehrssteuer”, la tassa sul traffico aereo, con l’obiettivo di stimolare l’economia e il settore turistico. Questa scelta, che costerà circa 350 milioni di euro all’anno in mancate entrate, solleva interrogativi sulle reali priorità di spesa. Mentre si alleggerisce un settore specifico, resta aperta la discussione sulla sostenibilità a lungo termine del sistema pensionistico, con un dibattito acceso tra i partiti CDU e SPD sulla riforma. Le compagnie aeree, inoltre, non garantiscono che questa riduzione si tradurrà in un calo dei prezzi per i consumatori.
Visti USA: una stretta sulla libertà individuale
Dall’altra parte dell’Atlantico, l’amministrazione Trump ha ampliato i criteri per negare i visti d’ingresso, includendo condizioni mediche come obesità, diabete e malattie cardiovascolari. La giustificazione è evitare che gli immigrati diventino un “onere pubblico”. Questa misura, a mio parere, conferisce un’eccessiva discrezionalità ai funzionari consolari, che non sono medici, e apre le porte a decisioni arbitrarie basate sullo stato di salute, minando i principi di libertà individuale e di un approccio all’immigrazione basato su competenze e aspirazioni.
Fondi per le infrastrutture dei piccoli comuni
In Italia, il Ministero delle Infrastrutture ha stanziato un fondo da 12 milioni di euro per la manutenzione stradale nei comuni con meno di 5.000 abitanti, con contributi fino a 150.000 euro per intervento. Se da un lato è lodevole l’attenzione verso le piccole realtà, spesso trascurate, dall’altro mi chiedo se tali interventi spot siano la strategia più efficace per uno sviluppo infrastrutturale organico e di lungo periodo, o se non si tratti piuttosto di una misura tampone.
Nuovi scenari e le loro implicazioni vi aspettano nella prossima edizione di The Gist.
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