the Gist View
L’annuncio di Trump di un “blocco navale totale” contro le petroliere sanzionate che entrano o escono dal Venezuela ha già spinto il Brent a 59,62 $/barile (+1 %) e potrebbe togliere 0,4-0,5 milioni di barili/giorno dal mercato mondiale, quanto il fabbisogno combinato di Grecia e Portogallo. (reuters.com)
Il precedente storico più vicino è la quarantena di Cuba del 1962: allora la mossa riguardava missili sovietici, oggi tocca “l’oro nero” che finanzia Caracas e interessa Pechino, primo acquirente di greggio venezuelano. A differenza di Obama, Trump non punta a sanzioni finanziarie progressive ma a una dimostrazione di forza navale; l’escalation riduce i margini dell’OPEC+ e costringe l’UE – ancora dipendente al 91 % da import extra-UE – a cercare barili alternativi, riaprendo il dossier sul price-cap e sulle riserve strategiche. (reuters.com)
Sul piano giuridico, esperti di diritto marittimo parlano di “atto di guerra non dichiarata” e il blocco potrebbe essere impugnato presso l’ITLOS; intanto il Congresso statunitense discute se l’operazione violi lo War Powers Act, segnalando un rischio di ulteriore polarizzazione interna che i mercati non hanno ancora prezzato. Nel breve, ogni dollaro aggiuntivo sul barile significa +0,4 % sul CPI globale dell’energia, indebolendo le già fragili traiettorie disinflazionistiche delle banche centrali. (apnews.com)
“Il potere è la capacità di definire la realtà degli altri e farla agire come se fosse la loro” ricorda Moisés Naím. Nel definire il Venezuela “organizzazione terroristica” Trump riscrive unilateralmente le regole del gioco energetico: la vera posta non è solo Caracas, ma chi detterà i termini della sicurezza energetica in un mondo a bassa crescita e alto rischio.
The Gist AI Editor
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The Global Overview
Il Fintech Conquista il Sud-est Asiatico
In Indonesia, il settore bancario digitale sta vivendo un momento di fermento, a mio avviso una chiara dimostrazione di come l’innovazione guidata dal mercato possa superare i sistemi finanziari tradizionali. Super Bank Indonesia, sostenuta dal gigante delle app Grab, ha debuttato alla borsa di Giacarta con un’Offerta Pubblica Iniziale (IPO) da 2,8 trilioni di rupie (circa 168 milioni di dollari). Le azioni sono schizzate del 24%, raggiungendo il limite massimo di negoziazione giornaliero. L’aspetto più eloquente è che l’offerta è stata sottoscritta in eccesso di oltre 300 volte, a testimonianza di un’enorme fiducia da parte degli investitori. Questo successo evidenzia l’appetito per soluzioni che offrono maggiore accesso finanziario nei mercati emergenti.
Tecnologia Militare e Alleanze Strategiche
Nel campo della geopolitica, la tecnologia rimane la valuta più forte. La Corea del Sud sta attivamente cercando un accordo bilaterale separato con gli Stati Uniti per assicurarsi la tecnologia necessaria alla costruzione di sottomarini a propulsione nucleare. Questa mossa, discussa ad alto livello a Washington, segnala l’ambizione di Seul di raggiungere una maggiore autonomia strategica in una regione sempre più complessa. Dal mio punto di vista, questo non è solo un trasferimento di tecnologia, ma un rafforzamento strutturale dell’alleanza USA-Corea del Sud. Si tratta di un passo pragmatico che riconosce come la sovranità e la difesa nazionale, funzioni fondamentali di un governo limitato, dipendano in modo cruciale dall’accesso a capacità tecnologiche all’avanguardia.
La Prossima Frontiera dell’IA: l’Intelligenza Spaziale
L’intelligenza artificiale sta evolvendo oltre i modelli linguistici. La startup World Labs, fondata dalla pioniera dell’IA Fei-Fei Li, ha raccolto 230 milioni di dollari per sviluppare “l’intelligenza spaziale”. Questo campo dell’IA mira a consentire alle macchine di comprendere e interagire con ambienti tridimensionali, un passo fondamentale per applicazioni che vanno dalla robotica avanzata e veicoli autonomi alla progettazione e alla scoperta scientifica. Ritengo che l’iniziativa rappresenti un significativo spostamento delle priorità di investimento verso un’IA che non solo elabora informazioni astratte, ma percepisce e agisce nel mondo fisico, aprendo possibilità economiche e creative ancora inesplorate.
Le intersezioni tra finanza, difesa e intelligenza artificiale continueranno a plasmare il nostro futuro; ne analizzeremo i prossimi sviluppi nella prossima edizione di The Gist.
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The European Perspective
Autonomia strategica in orbita
L’Europa rafforza la sua indipendenza tecnologica con il lancio di due nuovi satelliti per la sua costellazione Galileo, il sistema di navigazione globale alternativo al GPS americano. Partiti dalla Guyana francese a bordo del nuovo lanciatore Ariane 6, i satelliti miglioreranno la precisione e la robustezza del servizio, fondamentale non solo per miliardi di smartphone, ma anche per infrastrutture critiche e guida autonoma. Posizionandosi a un’orbita di 23.222 chilometri, queste aggiunte garantiscono la continuità del servizio 24/7. Dal mio punto di vista, questo successo di Arianespace, realizzato per conto della Commissione Europea e dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), è un passo cruciale per ridurre la dipendenza da tecnologie straniere in un settore strategico.
Innovazione sanitaria a un bivio
L’Europa sta perdendo terreno nella ricerca clinica globale; la sua quota si è dimezzata nell’ultimo decennio. Se da un lato vedo emergere iniziative promettenti come la Innovative Health Initiative (IHI) – una partnership pubblico-privato con un budget di 2,4 miliardi di euro – e il nuovo Biotech Act per snellire le normative, dall’altro lato permangono ostacoli burocratici che rallentano l’accesso dei pazienti alle terapie. Credo che per competere serva un mercato realmente armonizzato, che superi le lungaggini autorizzative. I tempi attuali, oltre 105 giorni contro i 40-60 di altre aree, sono un freno inaccettabile per un’industria che è il motore del nostro benessere.
Scontro transatlantico sulla regolamentazione
Si profila una frizione tra Bruxelles e Washington sulla nuova normativa europea per le emissioni di metano, un gas serra molto potente. L’amministrazione USA ha chiesto formalmente che le proprie esportazioni di petrolio e gas siano esentate da questi obblighi fino al 2035, definendo la legge una “critica barriera commerciale non tariffaria”. Questa mossa evidenzia la perenne tensione tra la libertà di mercato e le politiche climatiche. A mio avviso, sebbene la protezione del commercio sia vitale, le normative possono anche agire da potente stimolo per l’innovazione tecnologica, spingendo le imprese a sviluppare soluzioni più pulite ed efficienti.
Grandi opere, grandi dubbi
In Italia, il progetto del Ponte sullo Stretto subisce un nuovo stop dalla Corte dei Conti, che ne ha evidenziato l’incompatibilità con le norme europee sugli appalti e le modifiche contrattuali. Il governo ha dovuto rinviare una tranche di finanziamenti da 780 milioni di euro al 2033. Questo episodio, al di là dei meriti tecnici dell’opera, mi pare emblematico di come i mastodontici progetti a guida statale, pur con un valore complessivo autorizzato di 13,5 miliardi di euro, si scontrino spesso con la complessità normativa e l’incertezza dei costi, sollevando dubbi sulla loro efficienza.
Le traiettorie di questi sviluppi saranno al centro della nostra prossima analisi su The Gist.
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The Data Point
La Digital Bank indonesiana Super Bank debutta a Giacarta con un’impennata, raggiungendo il limite massimo di negoziazione.
L’IPO, la seconda più grande del paese nel 2025, ha raccolto 217 milioni di dollari ed è stata sovrascritta più di 300 volte, segnalando un forte interesse degli investitori.
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The Editor’s Listenings
Sprints – Up and Comer (2024)
Un’esplosione di garage punk crudo e viscerale con un’urgenza che ti afferra immediatamente.
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