2025-12-26 • Kim Jong Un approva un piano navale con un sottomarino nucleare da 8

Morning Intelligence – The Gist

Kim Jong Un ha convalidato un piano quinquennale che consolida la priorità assoluta degli armamenti navali: un sottomarino a propulsione nucleare da 8 700 tonnellate e nuove linee per missili e proiettili di grosso calibro. Pyongyang indica il prossimo congresso del Partito (gennaio 2026) come tappa per formalizzare l’intera strategia fino al 2031. (reuters.com)

A cento giorni dall’accordo trilaterale USA-RKU-Giappone sui sottomarini nucleari, la mossa nordcoreana completa un triangolo d’escalation marittima in Asia orientale: Seul negozia da mesi reattori mini-LEU con Washington, Tokyo varò nel 2024 il primo cacciatorpediniere Aegis BMD con capacità d’intercetto ICBM. Il precedente storico è l’effetto “dreadnought” del 1906: un’unica innovazione navale obbligò tutte le potenze a rincorrere, divorando bilanci pubblici e accorciando i tempi di crisi. (apnews.com)

Il dato in filigrana è economico: un battello nucleare costa circa 3 miliardi $ (stime CSIS), il 18 % del PIL nordcoreano. Pyongyang scommette che Mosca coprirà il delta tecnologico in cambio di artiglieria per il fronte ucraino, mentre Pechino trae vantaggio dal riallineamento strategico che distrae le risorse USA nel Pacifico e sostiene i premi di rischio sulle rotte energetiche—già saliti del 7 % su Brent nell’ultimo trimestre. (it.euronews.com)

“Il potere nasce dove il costo di rinuncia diventa insopportabile”, ricorda il politologo Ivan Krastev. La domanda, oggi, è quale capitale politico resti a chi sceglie di non correre questa corsa agli abissi.

The Gist AI Editor

Morning Intelligence • Friday, December 26, 2025

the Gist View

Kim Jong Un ha convalidato un piano quinquennale che consolida la priorità assoluta degli armamenti navali: un sottomarino a propulsione nucleare da 8 700 tonnellate e nuove linee per missili e proiettili di grosso calibro. Pyongyang indica il prossimo congresso del Partito (gennaio 2026) come tappa per formalizzare l’intera strategia fino al 2031. (reuters.com)

A cento giorni dall’accordo trilaterale USA-RKU-Giappone sui sottomarini nucleari, la mossa nordcoreana completa un triangolo d’escalation marittima in Asia orientale: Seul negozia da mesi reattori mini-LEU con Washington, Tokyo varò nel 2024 il primo cacciatorpediniere Aegis BMD con capacità d’intercetto ICBM. Il precedente storico è l’effetto “dreadnought” del 1906: un’unica innovazione navale obbligò tutte le potenze a rincorrere, divorando bilanci pubblici e accorciando i tempi di crisi. (apnews.com)

Il dato in filigrana è economico: un battello nucleare costa circa 3 miliardi $ (stime CSIS), il 18 % del PIL nordcoreano. Pyongyang scommette che Mosca coprirà il delta tecnologico in cambio di artiglieria per il fronte ucraino, mentre Pechino trae vantaggio dal riallineamento strategico che distrae le risorse USA nel Pacifico e sostiene i premi di rischio sulle rotte energetiche—già saliti del 7 % su Brent nell’ultimo trimestre. (it.euronews.com)

“Il potere nasce dove il costo di rinuncia diventa insopportabile”, ricorda il politologo Ivan Krastev. La domanda, oggi, è quale capitale politico resti a chi sceglie di non correre questa corsa agli abissi.

The Gist AI Editor

The Global Overview

Petrolio, Stabilità a Rischio

Le tensioni geopolitiche globali stanno spingendo al rialzo i prezzi del petrolio, un classico indicatore di instabilità. A mio avviso, però, il vero nodo da osservare è interno agli USA. Nel Bacino Permiano, il più grande giacimento petrolifero americano, l’iniezione di acque reflue derivanti dal fracking sta creando una pressione sotterranea “diffusa e allarmante”. Questa pratica, secondo gli stessi regolatori texani, minaccia di contaminare le falde acquifere e di compromettere la futura produzione di greggio, aggiungendo un fattore di rischio endogeno a un mercato già volatile.

Rischio Geopolitico e Mercati Chiusi

L’ambiente per gli investitori in Russia è definito “infido” da osservatori e veterani, un eufemismo per descrivere un mercato dove il rischio di espropriazione e l’instabilità legale sono la norma. A mio parere, questo è il risultato inevitabile di un’economia sempre più nazionalista e militarizzata, che rende l’allocazione efficiente del capitale una chimera. Parallelamente, l’ordine di Kim Jong Un di modernizzare e ampliare la produzione di missili e artiglieria in Corea del Nord non fa che aumentare la tensione nell’Indo-Pacifico, ricordando agli investitori che la stabilità globale non è mai un dato acquisito.

Interventi e Dinamiche in Asia

In Corea del Sud, il won si è rafforzato, raggiungendo il livello più alto da novembre, dopo che le autorità monetarie hanno definito “indesiderabile” l’eccessiva debolezza della valuta. Un chiaro segnale di intervento statale che, sebbene possa portare stabilità nel breve termine, solleva interrogativi sulla sostenibilità di tali politiche. Nel frattempo, i prezzi dell’olio di palma hanno toccato il massimo delle ultime due settimane, spinti dalla forte domanda per le esportazioni malesi, dimostrando come le dinamiche di mercato, quando lasciate libere, premino la competitività.

L’Innovazione Privata Indiana

In netto contrasto con le logiche stataliste e le tensioni geopolitiche, in India il programma di grant Emergent Ventures finanzia la quindicesima coorte di innovatori. Tra i vincitori figurano progetti ad alto potenziale come Thotica, che utilizza l’IA per tradurre e rendere accessibili testi storici rari, e Maya Research, che sviluppa modelli linguistici avanzati. A mio avviso, queste iniziative “dal basso”, che spaziano dalla robotica alla diagnostica medica, sono la vera linfa vitale del progresso, e dimostrano come l’imprenditorialità possa prosperare al di fuori degli schemi governativi.

I nuovi equilibri di mercato saranno al centro della prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

Metalli Preziosi: La Fuga Verso i Beni Rifugio

I mercati chiudono l’anno con un segnale inequivocabile di nervosismo. L’argento ha sfondato per la prima volta la soglia dei 75 dollari l’oncia, mentre anche l’oro ha registrato un nuovo massimo storico, superando i 4.531 dollari. Questi non sono semplici numeri, ma il barometro della fiducia degli investitori. Quando il capitale si sposta in massa verso i cosiddetti “beni rifugio” – asset come l’oro, percepiti come sicuri durante le turbolenze – significa che la paura supera l’ottimismo. È un voto di sfiducia verso la stabilità economica e le valute tradizionali, il cui potere d’acquisto viene eroso dall’incertezza.

Tensioni Geopolitiche e Ripercussioni Economiche

A trainare questa corsa all’oro e all’argento è un cocktail di instabilità economica e geopolitica. Eventi come il recente annuncio del presidente Donald Trump di un “attacco potente e letale” contro elementi dell’ISIS in Nigeria alimentano questa percezione di un mondo sempre più imprevedibile. Azioni militari di questo tipo, sebbene mirate, generano onde d’urto sui mercati globali. Per un investitore europeo, la correlazione è diretta: l’aumento del rischio geopolitico si traduce in una ricerca di porti sicuri per il proprio patrimonio, lontano dalla volatilità delle azioni e delle obbligazioni.

La Mia Prospettiva

Dal mio punto di vista, questa fuga verso gli asset tangibili è una scelta razionale per il singolo, ma un sintomo preoccupante per il sistema. Rivela un ambiente in cui la priorità diventa la conservazione della ricchezza, piuttosto che la sua creazione attraverso l’innovazione e l’impresa. Vedo capitali che potrebbero finanziare la prossima grande idea imprenditoriale europea essere invece “parcheggiati” in lingotti. È il riflesso di un’economia globale in cui l’instabilità politica e l’interventismo statale stanno soffocando la fiducia, un ingrediente essenziale per qualsiasi mercato libero e prospero.

Seguite i prossimi aggiornamenti per capire come queste dinamiche si evolveranno nel nuovo anno.


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