Cuscinetto anticiclico: quando il sole splende
Le ultime simulazioni di Manuel Muñoz e Frank Smets per il CEPR mostrano che alzare il “counter-cyclical capital buffer” – quel margine extra di capitale che le banche devono accantonare – mentre i profitti sono alti spinge il credito dello 0,8 % nel breve e fino al 2 % a tre anni. Significa più prestiti alle PMI proprio quando la congiuntura gira, senza zavorrare l’offerta oggi. Mi pare la prova che regolazione lungimirante batte interventismo tardivo: costruisci l’ombrello prima della pioggia.
Dazi USA-UE: countdown al 1° agosto
Bruxelles parla di accordo “a portata di mano” per evitare il 30 % di tariffe minacciate da Trump; Washington offrirebbe un tetto del 15 %. Con 420 mld € di export UE verso gli USA nel 2024, ogni punto percentuale di dazio vale circa 4,2 mld €. Un negotiator europeo confida: “lavoriamo giorno e notte”. Il tempo corre, i mercati prezzano volatilità: l’indice VStoxx sulle opzioni DAX è salito a 22, massimo da marzo.
Quanto è solida l’Unione in uno scenario a tre potenze
Un’analisi ZDF ricorda che il PIL combinato dei 27 vale 17 % del mondo, ma la spesa militare resta al 1,6 % del PIL contro il 3,4 % USA. Con la NATO sotto schiaffi retorici, il divario difensivo è il tallone d’Achille della sovranità economica: investire nel proprio “bene pubblico sicurezza” appare sempre più un fattore di rating, non di romantica geopolitica.
Segnali da Hong Kong: ribasso contagioso?
L’Hang Seng ha aperto a –0,69 % (25.505 punti), trascinato dai titoli tech cinesi. Sebbene l’Asia sembri lontana, la correlazione giornaliera con l’Euro Stoxx 50 è salita a 0,42: come in una pista da bowling, la prima palla cinese può abbattere anche i birilli europei, specie in estate quando i volumi sono sottili.
Restate sintonizzati su The Gist: domani decifreremo l’impatto reale delle prossime mosse di Bruxelles e Washington.
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