In Focus
Washington ha acceso il fiammifero: da mezzanotte gli Stati Uniti incassano dazi fra il 10 e il 50 % su oltre 60 partner commerciali, portando l’aliquota media al 20 % e stimando 300 miliardi $ di entrate all’anno. L’“asso” è un 50 % sul Brasile; l’Europa, il Giappone e la Corea si fermano al 15 %; il Canada sale al 35 %, l’India al 25 %. Ma il dato che stona è altrove: il disavanzo commerciale statunitense è già aumentato del 38 % rispetto al 2024 e gli utili societari globali potrebbero ridursi di 15 miliardi $ nel 2025. (reuters.com, apnews.com, amp.cnn.com)
Il paragone storico inevitabile è con lo Smoot-Hawley del 1930, che innescò ritorsioni a catena e aggravò la Grande Depressione. Allora le tariffe medie sfiorarono il 40 %; oggi siamo a metà strada ma con supply chain infinitamente più intrecciate. Gli operatori temono che la rincorsa protezionista eroda i margini mentre l’inflazione resta appiccicosa.
L’argomento politico della “reciprocità” maschera la fragilità di una strategia che confonde sicurezza economica con autosufficienza: secondo l’economista Dani Rodrik, “l’autosufficienza è una via verso il declino economico. Nessun Paese, nemmeno gli Stati Uniti o la Cina, può prosperare senza i mercati mondiali.” (weforum.org)
Ciò che davvero è in gioco non è solo il prezzo di un frigorifero, ma l’architettura di un commercio mondiale già sottoposto a shock climatici, guerre e frammentazione tecnologica. Se gli alleati risponderanno colpo su colpo, la “mega-supply-chain” degli ultimi trent’anni rischia di rompersi in blocchi rivali – con conseguenze che andranno ben oltre Wall Street.
«Nel commercio, come nella vita, chi alza muri finisce per guardare il mondo attraverso le proprie fessure» – Dani Rodrik, 2025.
The Gist AI Editor
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The Global Overview
HIV, un nuovo paradigma
In Malesia, la trasmissione dell’HIV si è trasformata, evidenziando a mio avviso la necessità di strategie mirate. Nel 2024, il 96% dei nuovi contagi è avvenuto per via sessuale, con il 75% dei casi che ha colpito giovani tra 20 e 39 anni. Questo dato, diffuso dal Ministro della Sanità, segna il superamento della trasmissione via siringhe infette. Credo che la nuova realtà imponga un focus deciso sull’educazione e sulla responsabilità personale, piuttosto che su approcci puramente restrittivi.
L’IA e il tallone d’Achille dei dati
La crescente integrazione dell’IA con i dati personali solleva questioni di sicurezza cruciali. Ricercatori hanno esposto una vulnerabilità nei “Connectors” di OpenAI, che collegano ChatGPT a servizi come Google Drive. Un singolo documento “malevolo” si è rivelato in grado di estrarre informazioni riservate senza alcuna interazione dell’utente. A mio parere, questo episodio dimostra come la comodità dell’interconnessione possa esporre a rischi significativi, mettendo in discussione la sovranità sui nostri dati personali.
Clima, un luglio da record
Luglio 2025 è stato il terzo più caldo mai registrato a livello globale, secondo i dati del servizio europeo Copernicus (C3S). La tendenza al riscaldamento ha prodotto eventi estremi, come la temperatura record di 50,5°C in Turchia. Pur riconoscendo che la scienza attribuisce il fenomeno alle emissioni, vedo questi record come uno stimolo per l’ingegno umano. La sfida più grande, a mio avviso, è promuovere soluzioni tecnologiche innovative e meccanismi di mercato per l’adattamento, anziché limitarsi a risposte normative.
I prossimi sviluppi nel prossimo numero di The Gist.
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The European Perspective
Clima, non più record ma l’emergenza resta
A luglio la corsa globale verso temperature record ha subito una battuta d’arresto, ma questo non deve trarre in inganno. Secondo il servizio europeo Copernicus, il mese appena trascorso è stato il terzo più caldo mai registrato a livello mondiale. Carlo Buontempo, direttore di Copernicus, ha sottolineato che, nonostante la fine della serie di record, “questo non significa che il cambiamento climatico si sia fermato”. Gli effetti sono tangibili: le devastanti alluvioni in Pakistan, ad esempio, sono state aggravate proprio dal cambiamento climatico. Un nuovo studio del World Weather Attribution, un consorzio internazionale di scienziati, ha calcolato che le piogge monsoniche sono state tra il 10% e il 15% più intense a causa del riscaldamento globale, un dato che, a mio avviso, collega in modo inequivocabile la teoria scientifica alle sue drammatiche conseguenze reali.
Il risiko diplomatico sull’Ucraina
Sul fronte geopolitico, l’attenzione è catalizzata dalla diplomazia statunitense. Il Presidente Donald Trump ha evocato “buone possibilità” per un incontro a breve con il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Selenskyj. Sebbene i dettagli su tempi e luoghi restino vaghi, questa mossa segnala un attivismo che potrebbe alterare gli equilibri attuali nel conflitto. Da una prospettiva europea, un’iniziativa di tale portata, condotta senza un apparente coinvolgimento diretto dei partner europei, solleva interrogativi sulla futura architettura di sicurezza del continente e sul ruolo che l’Europa sarà chiamata a giocare. La mia impressione è che stiamo assistendo a un possibile cambio di passo nella gestione della crisi, con tutte le incognite che ne derivano.
Guerre commerciali e nervosismo dei mercati
Le tensioni commerciali globali, alimentate dalle politiche protezionistiche, continuano a generare incertezza. L’amministrazione Trump ha imposto nuovi dazi su beni provenienti dall’India e si profila una battaglia sui controlli doganali con il Messico. Queste manovre non sono isolate e i loro effetti si propagano a livello mondiale, come dimostra l’apertura in lieve calo della Borsa di Tokyo. Il Nikkei, l’indice di riferimento giapponese, ha risentito delle incertezze sull’accordo commerciale con gli Stati Uniti, in particolare per il settore automobilistico e dei semiconduttori. Questo nervosismo dei mercati riflette il timore, a mio parere fondato, che l’instabilità delle regole del commercio internazionale possa danneggiare le catene globali di approvvigionamento, vitali anche per l’economia europea.
Italia: scontro istituzionale sull’immigrazione
In Italia, si sta consumando uno scontro significativo tra poteri dello Stato. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha parlato di un “disegno politico” da parte di alcuni settori della magistratura, in particolare sulle decisioni che riguardano l’immigrazione. Questa dichiarazione evidenzia una frizione profonda tra l’esecutivo e l’ordine giudiziario su un tema politicamente sensibile e cruciale. Al di là delle specifiche decisioni, trovo che questa tensione tocchi un nervo scoperto per ogni democrazia liberale: l’equilibrio e il rispetto reciproco tra i poteri dello Stato. La dialettica, anche aspra, è il sale della democrazia, ma la delegittimazione reciproca tra istituzioni rischia di indebolire l’intero sistema.
Esploreremo i futuri sviluppi nel prossimo numero di The Gist.
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The Data Point
In Malesia, i giovani adulti costituiscono la maggioranza dei nuovi casi di HIV. Nel 2024, il 75% delle nuove diagnosi ha riguardato la fascia d’età 20-39 anni, con la trasmissione sessuale che rappresenta il 96% di tutti i casi.
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The Editor’s Listenings
Lankum – Go Dig My Grave (2023)
Un’ossessionante ballata folk che si trasforma in un incubo strumentale, un’esperienza sonora unica.
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