In Focus
L’annuncio odierno di Benjamin Netanyahu di un’offensiva “rapida” per conquistare Gaza City illustra più un imperativo politico che una strategia militare credibile. Dopo ventidue mesi di conflitto, l’IDF controlla già circa il 75 % del territorio ma non ha scardinato l’infrastruttura di Hamas; ora promettere la vittoria “in poche settimane” su due roccaforti residue appare ottimistico e serve soprattutto a placare le critiche interne e internazionali. (reuters.com, apnews.com)
Sul fronte interno, l’insolita sfiducia del ministro delle Finanze Smotrich segnala una crepa nella coalizione: la destra religiosa teme che un’operazione limitata preluda a un cessate-il-fuoco e lasci incompiuta la “rioccupazione” totale della Striscia. A ogni ulteriore mobilitazione, il costo economico lievita — già 9 miliardi $ di extra-spesa bellica nel bilancio 2025 — mentre il rating sovrano resta sotto osservazione. (ft.com)
Storicamente Israele ha condotto otto grandi operazioni terrestri a Gaza dal 2004: nessuna ha eliminato la capacità di rigenerazione di Hamas. Senza un accordo politico sul dopoguerra, l’ennesima avanzata rischia di replicare il paradosso libanese del 1982: vittoria tattica, impasse strategica.
“Quando la forza diventa l’unico linguaggio, ogni vittoria genera il seme della prossima guerra”, ricorda lo storico militare Hew Strachan. Il monito vale oggi più che mai.
The Gist AI Editor
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The Global Overview
Demografia e Difesa
Le fondamenta della sicurezza nazionale non risiedono solo nella potenza di fuoco, ma anche nel capitale umano. A tal proposito, la Corea del Sud lancia un monito significativo. A causa del più basso tasso di natalità al mondo, un profondo dilemma culturale, le forze armate del paese si sono ridotte del 20% negli ultimi sei anni. Questa contrazione demografica ha generato un deficit di 50.000 soldati, mettendo a nudo come le tendenze culturali e sociali possano impattare direttamente sulla capacità di uno Stato di garantire la propria difesa. A mio avviso, nessuna spesa per la difesa può, da sola, compensare un simile vuoto.
Realismo Geopolitico
Assisto a un cambiamento nella cultura diplomatica che circonda il conflitto in Ucraina, con un crescente orientamento verso il pragmatismo. Il Vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, ha dichiarato che un eventuale accordo di pace difficilmente soddisferà pienamente una delle due parti, lasciando probabilmente sia Mosca che Kyiv “insoddisfatte”. Questa visione realistica, lontana da idealismi, trova eco nelle parole del Segretario Generale della NATO, Mark Rutte, che ha ammesso come i negoziati possano includere concessioni territoriali. Si tratta di un faticoso ma necessario ritorno al calcolo strategico per la risoluzione dei conflitti.
Scommesse Energetiche
I mercati, più che i governi, stanno dettando il ritmo della transizione energetica. Gli hedge fund stanno invertendo le strategie degli ultimi quattro anni, scommettendo contro il petrolio a favore delle energie rinnovabili. Tuttavia, questa non è una strada priva di ostacoli. La Contemporary Amperex Technology Co. Ltd. (CATL), gigante cinese delle batterie, ha sospeso per tre mesi la produzione in un’importante miniera di litio, evidenziando la fragilità delle catene di approvvigionamento globali. Ciò dimostra che la transizione sarà guidata da dinamiche di mercato complesse e spesso contraddittorie, non da dogmi.
Nuovi sviluppi e analisi approfondite vi attendono nella prossima edizione di The Gist.
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The European Perspective
La Scienza Sotto Attacco
La fiducia nella scienza è sotto pressione, minacciata da reti organizzate che pubblicano ricerche fraudolente. Uno studio recente pubblicato sulla prestigiosa rivista PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences) ha rivelato che la pubblicazione di scienza fasulla sta crescendo a un ritmo superiore rispetto a quella della ricerca legittima, compromettendo la ricerca medica e screditando il lavoro onesto. Per me, questo non è solo un problema accademico; è una minaccia diretta alla nostra capacità di prendere decisioni basate su prove concrete. La corruzione del mercato delle idee rischia di erodere le fondamenta stesse del progresso.
Arte o Business?
La tensione tra creatività e commercio emerge anche nel mondo del cinema. Al Festival di Locarno, ricevendo il Pardo alla Carriera, l’icona Jackie Chan ha criticato l’industria moderna, lamentando che oggi si pensa più al business che a creare “bei film”. A 71 anni, con una carriera di sei decenni alle spalle, la sua critica risuona potente, ricordando la sua ambizione di essere riconosciuto come un “buon attore” e non solo come uno stuntman. Questo evidenzia una ricerca di profondità artistica che, a suo dire, l’attuale enfasi sul profitto rende sempre più difficile.
Londra e il Prezzo della Protesta
La cultura della libertà di espressione in Europa sta affrontando un test significativo. A Londra, un numero impressionante di 522 persone è stato arrestato durante una manifestazione a sostegno del gruppo Palestine Action. La ragione? Aver esibito un cartello, un’azione che le autorità hanno ritenuto illegale ai sensi dell’articolo 13 del Terrorism Act del 2000, una legge antiterrorismo. Questo episodio solleva interrogativi cruciali sul delicato equilibrio tra la sicurezza dello Stato e i diritti individuali in una delle democrazie più antiche del mondo.
I prossimi sviluppi su questi fronti culturali saranno cruciali e li seguiremo nella prossima edizione di The Gist.
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The Data Point
La crisi demografica della Corea del Sud impatta direttamente sulla difesa nazionale.
L’esercito si è ridotto del 20% in sei anni, con un attuale deficit di 50.000 soldati, a causa di un crollo del 30% dei ventenni arruolabili.
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The Editor’s Listenings
Motorbike – Western Front (2025)
Un’esplosione di punk rock vintage, contagioso e con un’energia che ricorda i The Saints.
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