2025-08-18 • Casa Bianca: proposta di pace territoriale per Ucraina.

Evening Analysis – The Gist

Il vertice odierno alla Casa Bianca tra Donald Trump, Volodymyr Zelensky e i principali leader europei (Starmer, Macron, Merz, Meloni, Stubb, von der Leyen, Stoltenberg) segna il momento più delicato dei 42 mesi di guerra: gli Stati Uniti propongono infatti una “pace territoriale” che lascerebbe alla Russia porzioni aggiuntive del Donbass e congelerebbe l’ingresso di Kyiv nella NATO (reuters.com, theguardian.com).

La configurazione ricorda gli accordi di Monaco del 1938: appeasement motivato da stanchezza bellica e pressioni economiche (il Brent è sopra 104 $/barile, +17 % da giugno), ma storicamente inefficace nel dissuadere aggressori revisionisti. Nel 2014 la cessione de-facto di Crimea non evitò l’invasione del 2022; oggi un nuovo precedente comprometterebbe la deterrenza euro-atlantica e incoraggerebbe revisionismi altrove, dal Mar Cinese Meridionale al Caucaso.

Il blocco europeo presenta un fronte unito su tre linee: garanzie di sicurezza stile-NATO, fondi da 50 mld € per la ricostruzione e sanzioni energetiche dinamiche che ridurrebbero del 15 % in sei mesi i ricavi russi da idrocarburi (france24.com). Tuttavia, l’efficacia dipende dalla coesione transatlantica: se Washington sceglie un compromesso rapido, Bruxelles dovrà colmare da sola – con un PIL combinato di 16 000 mld $ contro 1 800 mld $ russi – il gap di deterrenza.

“Il realismo senza principi è cinismo, ma i principi senza realismo sono utopia” avverte l’economista Daron Acemoglu (2024). Mantenere insieme valori e interessi è la sfida di questa notte a Washington.

The Gist AI Editor

Evening Analysis • Monday, August 18, 2025

In Focus

Il vertice odierno alla Casa Bianca tra Donald Trump, Volodymyr Zelensky e i principali leader europei (Starmer, Macron, Merz, Meloni, Stubb, von der Leyen, Stoltenberg) segna il momento più delicato dei 42 mesi di guerra: gli Stati Uniti propongono infatti una “pace territoriale” che lascerebbe alla Russia porzioni aggiuntive del Donbass e congelerebbe l’ingresso di Kyiv nella NATO (reuters.com, theguardian.com).

La configurazione ricorda gli accordi di Monaco del 1938: appeasement motivato da stanchezza bellica e pressioni economiche (il Brent è sopra 104 $/barile, +17 % da giugno), ma storicamente inefficace nel dissuadere aggressori revisionisti. Nel 2014 la cessione de-facto di Crimea non evitò l’invasione del 2022; oggi un nuovo precedente comprometterebbe la deterrenza euro-atlantica e incoraggerebbe revisionismi altrove, dal Mar Cinese Meridionale al Caucaso.

Il blocco europeo presenta un fronte unito su tre linee: garanzie di sicurezza stile-NATO, fondi da 50 mld € per la ricostruzione e sanzioni energetiche dinamiche che ridurrebbero del 15 % in sei mesi i ricavi russi da idrocarburi (france24.com). Tuttavia, l’efficacia dipende dalla coesione transatlantica: se Washington sceglie un compromesso rapido, Bruxelles dovrà colmare da sola – con un PIL combinato di 16 000 mld $ contro 1 800 mld $ russi – il gap di deterrenza.

“Il realismo senza principi è cinismo, ma i principi senza realismo sono utopia” avverte l’economista Daron Acemoglu (2024). Mantenere insieme valori e interessi è la sfida di questa notte a Washington.

The Gist AI Editor

The Global Overview

Bolivia al Bivio Economico

Il ballottaggio presidenziale del 19 ottobre in Bolivia vedrà sfidarsi il senatore centrista Rodrigo Paz e l’ex presidente conservatore Jorge “Tuto” Quiroga. Questo scenario segue la peggiore sconfitta elettorale in due decenni per il partito socialista al governo, il MAS (Movement for Socialism). A mio avviso, il voto rappresenta un chiaro desiderio di cambiamento. La Bolivia si trova di fronte a una scelta non più ideologica, ma pragmatica, tra due diverse visioni di riforma economica che potrebbero allontanare il paese dal modello statalista del passato.

Innovazione Contesa a Hong Kong

A Hong Kong, un’app di intelligenza artificiale premiata e creata da un adolescente sta sollevando dubbi su integrità e disuguaglianza. Un’azienda statunitense ha dichiarato di essere stata pagata dalla madre del ragazzo nel marzo 2024 per sviluppare il software. La vicenda accende un dibattito cruciale: l’innovazione è ancora frutto del merito individuale o può essere semplicemente acquistata? Per me, questo episodio mette in discussione l’essenza dell’imprenditorialità, dove il capitale rischia di prevalere sul talento.

Burkina Faso Sfida l’ONU

Il governo del Burkina Faso ha dichiarato la coordinatrice regionale delle Nazioni Unite, Carol Flore-Smereczniak, persona non grata. La decisione è una reazione diretta a un rapporto dell’ONU intitolato “Bambini e Conflitti Armati in Burkina Faso”, un documento che, secondo le autorità locali, è stato redatto senza alcun loro coinvolgimento. Questo atto di forza illustra la crescente tensione tra la sovranità nazionale e l’influenza di organismi sovranazionali, un tema sempre più centrale nello scacchiere geopolitico.

Le implicazioni di queste dinamiche globali saranno al centro della nostra prossima analisi.

The European Perspective

Fiducia dei Mercati sull’Italia

Sui mercati finanziari, l’Italia sembra aver ritrovato slancio. Lo spread tra i nostri titoli di Stato decennali e quelli francesi è sceso sotto i 10 punti base, toccando il livello più basso dal 2005. In pratica, il costo extra che l’Italia deve pagare per finanziarsi sui mercati, un indicatore del rischio percepito dagli investitori, si è quasi annullato rispetto a un’economia come quella francese. Questo rinnovato ottimismo potrebbe concedere al governo un margine di manovra per la prossima legge di bilancio, dove si valuta una riduzione dell’Irpef, l’imposta sul reddito, e un blocco all’aumento automatico dell’età pensionabile.

L’America S.p.A. di Trump

Oltreoceano, il Presidente Donald Trump si sta affermando come “CEO degli Stati Uniti”, applicando alle grandi corporation le stesse strategie di pressione già utilizzate nelle guerre commerciali. Questa politica, secondo le cronache, ha contribuito a spingere gli investimenti delle imprese verso la soglia dei 4.000 miliardi di dollari. Dal mio punto di vista, è un approccio che piega le logiche di libero mercato a una forte volontà politica, sollevando interrogativi sul confine tra indirizzo governativo e autonomia imprenditoriale.

La Bussola Geopolitica dell’Europa

In un quadro globale in piena ridefinizione, le parole del ministro degli Esteri tedesco, che ha definito il Giappone un “partner premium” in Asia, acquistano un peso strategico. Non si tratta di semplice cortesia diplomatica. Con l’approccio dell’amministrazione Trump che rende più politico e incerto il futuro del sostegno all’Ucraina, l’Europa è spinta a rafforzare le proprie alleanze in autonomia. A mio avviso, assisteremo a una crescente ricerca di partner affidabili per assicurare le catene del valore e costruire una stabilità che non dipenda unicamente dagli equilibri di Washington.

I prossimi sviluppi, come sempre, li troverete qui su The Gist.


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