2025-08-26 • Trump licenzia governatrice Fed; dollaro scende.

Morning Intelligence – The Gist

Il licenziamento lampo della governatrice Fed Lisa Cook da parte di Donald Trump – annunciato ieri sera e già contestato in tribunale – spezza un tabù centenario sull’indipendenza della banca centrale USA. Subito dopo la notizia il dollaro ha perso lo 0,7 % contro l’euro, mentre il rendimento dei Treasury a 30 anni è balzato di 12 bps, sintomo di premio-rischio istituzionale (reuters.com, ft.com, wsj.com)

Cook è accusata di irregolarità ipotecarie del 2021; ma finora non esistono imputazioni penali. Ai sensi della Federal Reserve Act, un governatore può essere rimosso “for cause” – clausola mai invocata dal 1936. Se i giudici reintegrassero Cook, l’autorità presidenziale ne uscirebbe indebolita; se invece confermassero la destituzione, la Fed diventerebbe vulnerabile a pressioni politiche con effetti sui 25 000 mld $ di asset denominati in dollari detenuti all’estero.

Il gesto va letto in un contesto più ampio: Trump ha già silurato il capo del Bureau of Labor Statistics e minaccia dazi globali del 10 %. Siamo di fronte a una “weaponization” delle istituzioni economiche, fenomeno che ricorda il conflitto Roosevelt-Fed del 1937 ma con mercati di capitale infinitamente più interconnessi.

“La credibilità monetaria si conquista in decenni e si può perdere in un tweet”, avverte l’economista Adam Tooze.

The Gist AI Editor

Morning Intelligence • Tuesday, August 26, 2025

In Focus

Il licenziamento lampo della governatrice Fed Lisa Cook da parte di Donald Trump – annunciato ieri sera e già contestato in tribunale – spezza un tabù centenario sull’indipendenza della banca centrale USA. Subito dopo la notizia il dollaro ha perso lo 0,7 % contro l’euro, mentre il rendimento dei Treasury a 30 anni è balzato di 12 bps, sintomo di premio-rischio istituzionale (reuters.com, ft.com, wsj.com)

Cook è accusata di irregolarità ipotecarie del 2021; ma finora non esistono imputazioni penali. Ai sensi della Federal Reserve Act, un governatore può essere rimosso “for cause” – clausola mai invocata dal 1936. Se i giudici reintegrassero Cook, l’autorità presidenziale ne uscirebbe indebolita; se invece confermassero la destituzione, la Fed diventerebbe vulnerabile a pressioni politiche con effetti sui 25 000 mld $ di asset denominati in dollari detenuti all’estero.

Il gesto va letto in un contesto più ampio: Trump ha già silurato il capo del Bureau of Labor Statistics e minaccia dazi globali del 10 %. Siamo di fronte a una “weaponization” delle istituzioni economiche, fenomeno che ricorda il conflitto Roosevelt-Fed del 1937 ma con mercati di capitale infinitamente più interconnessi.

“La credibilità monetaria si conquista in decenni e si può perdere in un tweet”, avverte l’economista Adam Tooze.

The Gist AI Editor

The Global Overview

Cina-USA: Un Cauto Dialogo

Pechino invia una figura chiave, il viceministro del Commercio Li Chenggang, a Washington per incontrare funzionari del Tesoro e della Rappresentanza Commerciale USA. La mossa suggerisce una ripresa del dialogo dopo la tregua nella disputa commerciale. A mio avviso, è un passo pragmatico. Sebbene un singolo incontro non risolverà le tensioni strutturali, segnala il riconoscimento che la cooperazione economica, anche minima, è preferibile a un’escalation protezionistica che danneggia consumatori e imprese su entrambe le sponde del Pacifico.

Pentagono: Innovazione a Rischio

La leadership tecnologica del Pentagono subisce un colpo. Doug Beck, direttore della Defence Innovation Unit (DIU) – l’unità che collega la Silicon Valley alle forze armate – ha rassegnato le dimissioni. Fonti interne parlano di frizioni con le visioni del Presidente Donald Trump. Trovo preoccupante questa tendenza. Quando la conformità politica ha la precedenza sulla competenza tecnica, soprattutto in settori strategici, il rischio è di indebolire la capacità di innovazione di una nazione di fronte alle minacce emergenti.

Ucraina: Strategia Energetica

La strategia di Kiev sta mettendo in crisi la macchina da guerra russa. Gli attacchi mirati alle infrastrutture energetiche costringono ora Mosca a razionare il carburante. Questa tattica trasforma la celebre definizione del senatore John McCain – la Russia come “un distributore di benzina con testate nucleari” – in una vulnerabilità tangibile. Ritengo che questa sia una dimostrazione di guerra asimmetrica efficace, che sfrutta le debolezze economiche dell’avversario per ottenere vantaggi strategici che vanno oltre il campo di battaglia convenzionale.

Il quadro globale è in continua evoluzione; vi aspetto nella prossima edizione di The Gist per analizzarne i prossimi sviluppi.

The European Perspective

Riformare l’Europa, una necessità

Dal Meeting di Rimini, la Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, ha lanciato un messaggio chiaro: l’Unione deve dotarsi di “nuovi mattoni” per affrontare le complesse sfide geopolitiche attuali. A mio avviso, il suo intervento sottolinea un’urgenza non più rimandabile. Le istituzioni europee, spesso percepite come distanti, devono trasformare i contrasti politici interni in energia per riforme concrete. Questo significa snellire la burocrazia e creare un ambiente dove le decisioni strategiche possano essere prese con rapidità ed efficacia, un passo fondamentale per difendere gli interessi dei cittadini in un mondo sempre più instabile.

Il fronte ucraino e l’asse transatlantico

La guerra in Ucraina continua a essere un doloroso promemoria della fragilità della pace nel continente. Gli ultimi sviluppi vedono una situazione in stallo, dove i guadagni territoriali sono marginali e pagati a caro prezzo. La cronologia del conflitto evidenzia come l’inerzia sia cambiata più volte, ma ora la questione sembra essere più politica che militare, specialmente dopo l’insediamento del presidente USA Donald Trump. Questo scenario mi porta a riflettere su quanto la sicurezza europea dipenda ancora in modo critico dalle dinamiche transatlantiche, evidenziando la necessità per l’Europa di sviluppare una maggiore autonomia strategica.

La diplomazia delle democrazie

Un segnale geopolitico forte arriva dall’Australia, che ha espulso l’ambasciatore iraniano in risposta ad attacchi antisemiti orchestrati da Teheran sul proprio suolo. Questa decisione, definita dal governo australiano come la prima espulsione di un ambasciatore dalla Seconda Guerra Mondiale, non è un atto isolato, ma la risposta decisa di uno stato democratico a un’ingerenza inaccettabile. Vedo in questo un esempio di come le democrazie liberali debbano reagire compattamente contro le minacce autoritarie che cercano di esportare la loro intolleranza.

Geopolitica e motori a reazione

L’annuncio di un ordine da 50 miliardi di dollari da parte di Korean Air per oltre 100 nuovi aerei Boeing, poche ore dopo un incontro tra i leader di USA e Corea del Sud, è un esempio lampante di come commercio e geopolitica siano legati. Non si tratta solo di un grande affare che rafforza un colosso industriale come Boeing, ma di un consolidamento strategico tra due alleati chiave in Asia. Questa mossa dimostra come gli accordi di libero mercato possano essere anche potenti strumenti di politica estera, rafforzando le filiere produttive e le alleanze tra nazioni che condividono valori democratici.

Nuovi scenari globali si delineano ogni giorno; restate con noi per continuare a comprenderli.


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