L’oro brilla, la Fed vacilla
Le pressioni dell’amministrazione Trump sulla Federal Reserve (la banca centrale USA) stanno agitando i mercati. A seguito del licenziamento di un governatore della Fed, l’oro ha raggiunto quotazioni record, con un rialzo che porta la sua performance da inizio anno a oltre il 34%. Questo “rally” verso il bene rifugio per eccellenza segnala il nervosismo degli investitori di fronte a quella che considero una pericolosa erosione dell’indipendenza della politica monetaria. Un sondaggio del Financial Times rivela che la maggioranza degli economisti teme danni a lungo termine per l’economia statunitense, con rischi di inflazione più alta e una perdita di fiducia nel debito pubblico americano.
Israele: svolta demografica, incognita economica
Per la prima volta nella sua storia, Israele vede più iscritti al primo anno delle scuole religiose che di quelle laiche. Si tratta di una svolta demografica epocale, con i nuovi studenti delle scuole Haredi (ultra-ortodosse) e nazionali-religiose che superano di circa 6.000 unità quelli delle scuole statali laiche. Questo cambiamento, in atto da decenni, solleva interrogativi fondamentali sul futuro del capitale umano di Israele e sul suo modello economico, storicamente trainato da un settore tecnologico fortemente laicizzato. La traiettoria futura della “Silicon Wadi” dipenderà dalla capacità di integrare nel mercato del lavoro una popolazione con un background formativo diverso.
Giganti tech e pharma: fuga di cervelli e brevetti
Nemmeno i colossi di mercato sono immuni alle sfide della concorrenza e dell’innovazione. Meta sta affrontando una significativa “fuga di cervelli” dal suo nuovo laboratorio di superintelligenza artificiale, con diversi ricercatori di punta che hanno lasciato l’azienda a pochi mesi dal lancio per tornare a competitor come OpenAI. Nel frattempo, Novo Nordisk, gigante farmaceutico, fatica a proteggere i brevetti dei suoi farmaci per la perdita di peso (noti come agonisti del GLP-1) dall’assalto delle farmacie galeniche, che ne producono versioni “copia” a costi inferiori, mettendo in discussione la solidità della proprietà intellettuale tradizionale.
Il Kenya si apre al mercato energetico
In una mossa che favorisce l’apertura economica, il Kenya pianifica di mettere all’asta 10 blocchi per l’esplorazione petrolifera a settembre. Si tratta della prima tornata di licenze da quando, sei anni fa, è stata adottata una nuova legislazione per governare il settore. Fornendo agli investitori dati geoscientifici dettagliati e un quadro normativo stabile, il governo mira ad attrarre capitali internazionali per sfruttare il potenziale di bacini promettenti come quelli di Lamu e Anza. Questa iniziativa potrebbe rivitalizzare un settore che ha visto pochi sviluppi commerciali nonostante le scoperte passate.
Nuovi equilibri globali si delineano all’orizzonte; ci vediamo alla prossima edizione di The Gist per continuare a leggerli insieme.
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