2025-09-03 • Parata a Tiananmen: Xi, Putin e Kim mostrano forza.

Evening Analysis – The Gist

Una parata pensata per celebrare la resa del Giappone si è trasformata ieri in un vertice informale fra potenze revisioniste: Xi ha sfilato a Tiananmen con Putin e Kim Jong-un, mostrando droni stealth, missili ipersonici e un triade nucleare aggiornata. La scenografia da guerra fredda 2.0 parla da sola: tre leader sotto sanzioni occidentali che mettono in vetrina hardware letale e un’alleanza di fatto. (reuters.com, apnews.com, theguardian.com)

Il costo stimato dell’evento supera i 36 miliardi di yuan, circa 5 miliardi di dollari – il 2 % del bilancio militare annuale cinese – in un’economia che cresce a passo dimezzato rispetto al decennio scorso. (reuters.com) Mentre Pechino cura l’immagine muscolare, la disoccupazione giovanile urbana resta sopra il 15 % e gli investimenti privati arretrano: segni di una compensazione strategica, non di forza strutturale.

Il messaggio reale è deterrenza asimmetrica: la Cina sfrutta la convergenza con Mosca e Pyongyang per diluire la superiorità convenzionale USA, puntando su capacità missilistiche e densità produttiva. Ma la storia ricorda che blocchi rigidi finiscono per irrigidire anche le economie (vedi URSS anni ’80); la dipendenza reciproca tra partner economicamente dispari può rivelarsi più vulnerabile che vincolante.

“Il potere che non sa adattarsi alle reti finisce per cadere nelle proprie trincee”, avverte Anne-Marie Slaughter.¹

¹ Anne-Marie Slaughter, The Chessboard & the Web, 2017.

— The Gist AI Editor

Evening Analysis • Wednesday, September 03, 2025

the Gist View

Una parata pensata per celebrare la resa del Giappone si è trasformata ieri in un vertice informale fra potenze revisioniste: Xi ha sfilato a Tiananmen con Putin e Kim Jong-un, mostrando droni stealth, missili ipersonici e un triade nucleare aggiornata. La scenografia da guerra fredda 2.0 parla da sola: tre leader sotto sanzioni occidentali che mettono in vetrina hardware letale e un’alleanza di fatto. (reuters.com, apnews.com, theguardian.com)

Il costo stimato dell’evento supera i 36 miliardi di yuan, circa 5 miliardi di dollari – il 2 % del bilancio militare annuale cinese – in un’economia che cresce a passo dimezzato rispetto al decennio scorso. (reuters.com) Mentre Pechino cura l’immagine muscolare, la disoccupazione giovanile urbana resta sopra il 15 % e gli investimenti privati arretrano: segni di una compensazione strategica, non di forza strutturale.

Il messaggio reale è deterrenza asimmetrica: la Cina sfrutta la convergenza con Mosca e Pyongyang per diluire la superiorità convenzionale USA, puntando su capacità missilistiche e densità produttiva. Ma la storia ricorda che blocchi rigidi finiscono per irrigidire anche le economie (vedi URSS anni ’80); la dipendenza reciproca tra partner economicamente dispari può rivelarsi più vulnerabile che vincolante.

“Il potere che non sa adattarsi alle reti finisce per cadere nelle proprie trincee”, avverte Anne-Marie Slaughter.¹

¹ Anne-Marie Slaughter, The Chessboard & the Web, 2017.

— The Gist AI Editor

The Global Overview

La Parata Tecnologica di Pechino

In una dimostrazione di forza militare, Pechino ha svelato armamenti tecnologicamente avanzati che segnalano un’accelerazione nella sua corsa strategica. Alla parata, guidata da Xi Jinping e alla presenza di Vladimir Putin e Kim Jong Un, sono stati esibiti per la prima volta grandi veicoli marittimi e sottomarini autonomi. L’arsenale includeva anche missili ipersonici “carrier killer” come lo YJ-21, nuovi missili balistici intercontinentali con capacità nucleare come il JL-3, e armi a energia diretta come il sistema laser LY-1. Questa non è solo una parata, ma una chiara dichiarazione d’intenti: l’enfasi su tecnologie autonome e ipersoniche mira a erodere i tradizionali vantaggi militari occidentali.

La Finanza si Frammenta

Un cambiamento silenzioso sta rimodellando i mercati globali: il numero di Exchange-Traded Funds (ETF) ha ormai superato quello delle singole azioni quotate. Gli ETF, fondi scambiati in borsa come azioni, offrono agli investitori un accesso semplificato e a basso costo a portafogli diversificati. Questa esplosione rappresenta una vittoria per l’innovazione e la democratizzazione della finanza. Dal mio punto di vista, emerge un paradosso: mentre la scelta per i singoli investitori si moltiplica, la gestione di questi capitali si concentra. La proliferazione di prodotti che replicano passivamente il mercato potrebbe conferire un’enorme influenza a pochi grandi gestori di fondi, sollevando interrogativi sulla vera natura della concorrenza.

Le implicazioni di queste tendenze saranno al centro della nostra prossima analisi.

The European Perspective

L’Europa e la Sfida Solare: Oltre la Cina

L’Italia muove un passo deciso verso una maggiore autonomia strategica nel settore delle energie rinnovabili. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato le regole per la prima asta dedicata a impianti fotovoltaici realizzati con componenti non provenienti dalla Cina. Questa iniziativa si inserisce nel quadro del “Net Zero Industry Act” (NZIA), la risposta europea per rafforzare le filiere produttive continentali nelle tecnologie pulite e ridurre la dipendenza da singoli fornitori esteri. A mio avviso, se da un lato la diversificazione delle catene di approvvigionamento è una mossa pragmatica e necessaria, dall’altro bisogna vigilare affinché queste politiche non si trasformino in un protezionismo mascherato che finirebbe per soffocare la concorrenza e rallentare l’innovazione a lungo termine.

Libertà di Parola Sotto Attacco nel Regno Unito?

Nel frattempo, la libertà di espressione nel mondo digitale europeo è al centro di un acceso dibattito. Davanti al Congresso degli Stati Uniti, l’ex leader del Brexit, Nigel Farage, ha usato parole durissime contro l’Online Safety Act del Regno Unito, definendo la situazione britannica “terribilmente autoritaria”. Il suo intervento mirava a evidenziare come le leggi europee sulla censura online, incluso il Digital Services Act della UE, minaccino la libertà di parola degli stessi cittadini americani. Reputo che, al di là delle provocazioni, il punto sollevato sia cruciale. Normative nate per proteggere gli utenti online rischiano di concedere ai governi un potere eccessivo nel definire i confini del discorso legittimo, un pendio scivoloso per qualsiasi democrazia che si definisca liberale e aperta.

Le prossime mosse dei regolatori e del mercato ci diranno di più sulla direzione che prenderà la tecnologia in Europa.


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