La Fortezza Europa e i Suoi Limiti Tecnologici
Una certa tensione, a mio avviso, si sta delineando tra la cooperazione strategica e il protezionismo industriale in seno all’UE. La Francia ha proposto di imporre un tetto del 50% al valore dei componenti britannici nei progetti finanziati dal nuovo fondo per la difesa da 150 miliardi di euro. Questo schema, noto come Security Action for Europe (SAFE), mira a potenziare l’industria bellica del continente attraverso prestiti. Se da un lato l’urgenza di rafforzare la nostra autonomia difensiva è innegabile, dall’altro erigere barriere commerciali rischia di precludere l’accesso alle migliori tecnologie disponibili, rallentando l’innovazione proprio quando ne abbiamo più bisogno.
Quando la Tecnologia Difensiva Sbaglia Bersaglio
La complessità della tecnologia militare moderna si è manifestata in modo preoccupante al confine polacco. Inizialmente attribuito a un drone russo, il danneggiamento di un’abitazione nella regione di Lublino sembra essere stato causato da un missile AIM-120 di un caccia F-16 polacco. Questo ordigno, un sofisticato missile aria-aria a medio raggio, avrebbe avuto un malfunzionamento al sistema di guida. Fortunatamente, i meccanismi di sicurezza hanno impedito la detonazione della testata. L’episodio evidenzia la sottile linea tra difesa e rischio involontario, mostrando come anche i sistemi più avanzati non siano immuni da errori potenzialmente catastrofici nella “nebbia di guerra” tecnologica.
L’Algoritmo della Responsabilità Climatica
La tecnologia non è solo hardware militare; è anche lo strumento che ci permette di quantificare le conseguenze delle nostre scelte. Un’analisi condotta da epidemiologi e scienziati climatici ha attribuito al riscaldamento globale di origine antropica due su tre dei decessi legati al caldo in 854 città europee quest’estate. In cifre assolute, si parla di 16.500 morti su un totale di 24.400, che non si sarebbero verificate senza l’impatto delle emissioni di gas serra. Questi dati non sono opinioni, ma il risultato di modelli che trasformano un dibattito spesso astratto in un costo umano, concreto e misurabile.
Disinformazione e Democrazia: il Fronte Rumeno
Infine, la battaglia tecnologica si combatte anche sul piano dell’informazione. La procura rumena ha chiesto il processo per l’ex candidato presidenziale di estrema destra, Călin Georgescu, per tentato colpo di Stato. L’accusa segue l’annullamento della sua vittoria elettorale a causa di ingerenze russe, che secondo i pubblici ministeri includevano cyberattacchi, campagne di disinformazione e una promozione aggressiva sui social media, in parte generata dall’intelligenza artificiale. Questo caso dimostra come la tecnologia possa essere usata non solo per influenzare, ma per tentare di sovvertire le fondamenta delle nostre democrazie liberali.
Nuovi scenari e analisi vi attendono nella prossima edizione di The Gist.
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