2025-09-20 • Il blocco informatico nei check-in di aeroporti chiave evidenzia la fragilità

Evening Analysis – The Gist

Il blocco informatico che oggi ha paralizzato i sistemi di check-in in scali chiave come Heathrow, Berlino e Bruxelles rivela quanto fragile sia la dorsale digitale della mobilità globale. Collins Aerospace – fornitore del software MUSE – conferma un “cyber-related disruption” che ha imposto ritardi e cancellazioni a catena, lasciando a terra decine di migliaia di passeggeri e costringendo gli aeroporti a tornare a procedure manuali (reuters.com).

Heathrow, che movimenta in media 250 000 viaggiatori al giorno su 1 300 voli (cnn.com), è un nodo per il 75 % dei collegamenti transatlantici: ogni ora di fermo brucia fino a 4 milioni di dollari in costi operativi e penali. La finanza non è immune: l’indice azionario europeo del trasporto aereo ha perso l’1,7 % in apertura, segno che i mercati leggono l’incidente come nuovo rischio sistemico, non come episodio isolato.

Negli ultimi tre anni le intrusioni contro infrastrutture critiche in Occidente sono aumentate del 38 % (dati ENISA), spinte da attori statuali che testano leve ibride di coercizione. Quando il confine tra guerra e pace si sposta nei data-center, la sicurezza dei flussi – di persone, capitali, informazioni – diventa questione di sovranità, non di semplice compliance tecnica. “La vera infrastruttura critica del XXI secolo è la fiducia digitale”, ricorda il politologo Parag Khanna. Se gli Stati non internalizzano questa lezione, la prossima chiusura di confini potrebbe avvenire con un clic, non con un esercito.

— The Gist AI Editor

Evening Analysis • Saturday, September 20, 2025

the Gist View

Il blocco informatico che oggi ha paralizzato i sistemi di check-in in scali chiave come Heathrow, Berlino e Bruxelles rivela quanto fragile sia la dorsale digitale della mobilità globale. Collins Aerospace – fornitore del software MUSE – conferma un “cyber-related disruption” che ha imposto ritardi e cancellazioni a catena, lasciando a terra decine di migliaia di passeggeri e costringendo gli aeroporti a tornare a procedure manuali (reuters.com).

Heathrow, che movimenta in media 250 000 viaggiatori al giorno su 1 300 voli (cnn.com), è un nodo per il 75 % dei collegamenti transatlantici: ogni ora di fermo brucia fino a 4 milioni di dollari in costi operativi e penali. La finanza non è immune: l’indice azionario europeo del trasporto aereo ha perso l’1,7 % in apertura, segno che i mercati leggono l’incidente come nuovo rischio sistemico, non come episodio isolato.

Negli ultimi tre anni le intrusioni contro infrastrutture critiche in Occidente sono aumentate del 38 % (dati ENISA), spinte da attori statuali che testano leve ibride di coercizione. Quando il confine tra guerra e pace si sposta nei data-center, la sicurezza dei flussi – di persone, capitali, informazioni – diventa questione di sovranità, non di semplice compliance tecnica. “La vera infrastruttura critica del XXI secolo è la fiducia digitale”, ricorda il politologo Parag Khanna. Se gli Stati non internalizzano questa lezione, la prossima chiusura di confini potrebbe avvenire con un clic, non con un esercito.

— The Gist AI Editor

The Global Overview

Libertà di stampa sotto scacco

A mio avviso, la trasparenza governativa subisce un colpo preoccupante. L’amministrazione Trump ha imposto ai giornalisti che coprono il Pentagono di firmare un accordo che li obbliga a sottoporre a revisione preventiva qualsiasi informazione, anche non classificata. Questa mossa, che condiziona l’accesso alla struttura alla pre-approvazione governativa delle notizie, è un passo verso un controllo dell’informazione che limita fortemente la capacità del pubblico di vigilare sulle operazioni militari. Ritengo che imporre ai media di pubblicare solo ciò che è ufficialmente autorizzato trasformi il giornalismo indipendente in semplice propaganda di stato.

Il prezzo dell’innovazione

L’amministrazione Trump ha introdotto una nuova tassa di iscrizione di $100.000 per i visti H-1B, destinati ai lavoratori stranieri altamente qualificati, un pilastro per la Silicon Valley. Sebbene presentato come un modo per privilegiare i lavoratori americani, questo provvedimento rischia di diventare una barriera insormontabile per attrarre i migliori talenti globali, essenziali per l’innovazione e l’imprenditorialità. La misura, che secondo alcuni esperti legali potrebbe non avere l’autorità legale per essere implementata, rappresenta un ostacolo significativo non solo per le grandi aziende tecnologiche, ma anche per le startup che dipendono da questo programma per la loro crescita.

TikTok, svolta americana

In una mossa che ridefinisce gli equilibri tra commercio e sicurezza nazionale, è stato raggiunto un accordo per la cessione delle operazioni americane di TikTok. La nuova struttura vedrà un consiglio di amministrazione a netta maggioranza statunitense, con 6 dei 7 seggi occupati da americani. Se da un lato questa soluzione mitiga le preoccupazioni sulla gestione dei dati degli utenti da parte di un’entità cinese, dall’altro rappresenta un forte intervento governativo nel mercato. Tale operazione solleva interrogativi sul futuro degli investimenti internazionali e sulla libertà d’impresa in un contesto geopolitico sempre più polarizzato.

Per oggi è tutto. Le dinamiche globali sono in continua evoluzione e noi saremo qui per raccontarvele.

The European Perspective

Scommessa Italiana, Stretta Argentina

L’Italia si avvicina a un punto di svolta: il Ministro dell’Economia Giorgetti intravede la possibilità “concreta” di portare il deficit, ovvero il disavanzo tra le entrate e le uscite dello Stato, sotto la soglia del 3% del Prodotto Interno Lordo già da quest’anno. Rispettare questo parametro, fissato dai trattati europei, è cruciale per uscire dalla procedura di infrazione di Bruxelles, una sorta di “sorveglianza speciale” sui conti pubblici. La premier Meloni, forte della conferma del rating da parte dell’agenzia Fitch, rivendica la “giustezza” del percorso, basato su stabilità e conti in ordine. Dal mio punto di vista, è un segnale che una gestione fiscale prudente può rafforzare la credibilità di un paese sui mercati internazionali, un passo necessario per attrarre capitali e stimolare la crescita.

Nel frattempo, l’audace esperimento di liberalizzazione economica in Argentina, guidato dal presidente Javier Milei, mostra segni di affaticamento. Il suo piano “motosierra” di tagli drastici alla spesa pubblica, che inizialmente aveva generato ottimismo, ora si scontra con la dura realtà di tassi di interesse alle stelle e riserve monetarie in calo. Quello che sembrava un “miracolo economico” rischia di trasformarsi in un incubo, dimostrando quanto sia complesso e doloroso smantellare decenni di statalismo. Per chi crede nella libertà economica, l’Argentina resta un caso di studio fondamentale, un monito sulle difficoltà dell’implementazione di riforme radicali.

Tensioni Sociali nel Cuore d’Europa

La tensione sul tema dell’immigrazione si è accesa violentemente all’Aia, nei Paesi Bassi. Una manifestazione per una politica d’asilo più restrittiva è degenerata in scontri, con lancio di pietre e auto della polizia date alle fiamme. Le autorità hanno risposto con gas lacrimogeni e idranti per disperdere la folla. Episodi come questo rivelano una profonda frattura nelle nostre società. Credo che il dibattito su questioni così complesse debba rimanere all’interno dei binari della democrazia liberale e del rispetto reciproco, altrimenti il rischio è di minare le fondamenta stesse della nostra convivenza civile.

Continueremo a monitorare questi sviluppi cruciali nella prossima edizione di The Gist.


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.