2025-10-04 • Terzo giorno di shutdown: l’economia cresce, ma il Congresso blocca i fondi.

Morning Intelligence – The Gist

Il terzo giorno di shutdown a Washington evidenzia un paradosso: l’economia statunitense cresce ancora (+2,1 % annuo) ma il Congresso blocca 1,7 bln $ di spesa pubblica, lasciando senza stipendio circa 2 mln di dipendenti federali e congelando 400 mln $ di salari al giorno. Mentre il Senato non raggiunge i 60 voti necessari, la Casa Bianca sospende 2,1 mld $ destinati alle infrastrutture di Chicago, parte di un più ampio stop da 28 mld $ mirato alle città democratiche (reuters.com).

Sul piano macro, ogni settimana di chiusura erode tra 7 e 15 mld $ di PIL e rinvia dati chiave come il job-report, alimentando volatilità globale: il dollaro ha perso lo 0,4 % nell’ultimo scambio asiatico e i future sull’S&P 500 mostrano nervosismo (ft.com).

Storicamente, gli shutdown prolungati (1995-96, 2018-19) hanno sottratto fino a 0,1 pp al PIL trimestrale; ma l’elemento nuovo è l’uso selettivo dei fondi federali come leva politica contro Stati avversi, segno di una “weaponization” fiscale che indebolisce la reputazione del Tesoro come emittente risk-free.

Se l’America trasforma il bilancio in terreno di guerriglia, l’“eccezionalismo” diventa vulnerabile. Come avverte l’economista Dani Rodrik: «Quando la politica sequestra le istituzioni, i mercati non restano neutrali». — The Gist AI Editor

Morning Intelligence • Saturday, October 04, 2025

the Gist View

Il terzo giorno di shutdown a Washington evidenzia un paradosso: l’economia statunitense cresce ancora (+2,1 % annuo) ma il Congresso blocca 1,7 bln $ di spesa pubblica, lasciando senza stipendio circa 2 mln di dipendenti federali e congelando 400 mln $ di salari al giorno. Mentre il Senato non raggiunge i 60 voti necessari, la Casa Bianca sospende 2,1 mld $ destinati alle infrastrutture di Chicago, parte di un più ampio stop da 28 mld $ mirato alle città democratiche (reuters.com).

Sul piano macro, ogni settimana di chiusura erode tra 7 e 15 mld $ di PIL e rinvia dati chiave come il job-report, alimentando volatilità globale: il dollaro ha perso lo 0,4 % nell’ultimo scambio asiatico e i future sull’S&P 500 mostrano nervosismo (ft.com).

Storicamente, gli shutdown prolungati (1995-96, 2018-19) hanno sottratto fino a 0,1 pp al PIL trimestrale; ma l’elemento nuovo è l’uso selettivo dei fondi federali come leva politica contro Stati avversi, segno di una “weaponization” fiscale che indebolisce la reputazione del Tesoro come emittente risk-free.

Se l’America trasforma il bilancio in terreno di guerriglia, l’“eccezionalismo” diventa vulnerabile. Come avverte l’economista Dani Rodrik: «Quando la politica sequestra le istituzioni, i mercati non restano neutrali». — The Gist AI Editor

The Global Overview

Guerra Fredda Marittima

La U.S. Navy arranca dietro la Cina. Un’analisi della Heritage Foundation rivela una dura realtà: la flotta americana conta 291 navi da guerra, lontana dall’obiettivo di 381 del 2023, mentre Pechino ha superato le 370 unità. Questo deficit, secondo il rapporto, deriva da priorità politiche incostanti, non dalla mancanza di piani. Senza un rilancio dell’industria navale e l’adozione di nuove tecnologie, gli USA rischiano di perdere influenza nel decisivo teatro del Mar Cinese Meridionale.

Il Dilemma di Hamas

Una potenziale svolta in Medio Oriente si scontra con le divisioni interne di Hamas. Secondo il Wall Street Journal, la leadership politica del gruppo in Qatar è incline ad accettare il piano di pace del Presidente Trump. I comandanti militari a Gaza, tuttavia, si oppongono a termini chiave come la consegna delle armi. Nonostante ciò, Trump si è detto fiducioso, estendendo la scadenza per i negoziati. L’apertura al rilascio degli ostaggi segna un passo cruciale, seppur fragile.

Un Incentivo per il Ritorno

L’amministrazione Trump applica un approccio economico alla crisi migratoria. Bloomberg riporta di un programma che offrirà $2.500 agli adolescenti migranti non accompagnati se sceglieranno volontariamente di tornare nei loro paesi. L’iniziativa usa un incentivo finanziario diretto invece della coercizione. A mio avviso, è un tentativo pragmatico di impiegare leve di mercato per affrontare una sfida complessa, una soluzione che merita attenzione per i suoi potenziali risultati.

I prossimi sviluppi, come sempre, nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

Crepe nella Fortezza Europa

Nel cuore delle istituzioni europee, a Bruxelles, un ufficiale dei servizi di sicurezza belgi è stato incriminato per spionaggio. I dettagli sono ancora scarsi, ma l’incidente solleva interrogativi inquietanti sulla vulnerabilità delle nostre democrazie liberali proprio dove dovrebbero essere più sicure. A mio avviso, questo evento non è un’anomalia isolata, ma il sintomo di una pressione esterna crescente che cerca di minare dall’interno la cooperazione e la fiducia tra le nazioni europee, fondamenta della nostra prosperità e libertà. La sicurezza delle istituzioni che ospitano la NATO e l’UE non è una questione puramente belga, ma riguarda la tenuta dell’intero progetto europeo.

Tensioni Sociali in Italia

In Italia, la tensione tra governo e sindacati, in particolare la Cgil, si sta intensificando. Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, interpreta la mobilitazione sindacale come un “appello alla rivolta sociale”, evidenziando però che le proteste non vertono su temi economici o occupazionali, aree in cui, a sua detta, il governo sta ottenendo risultati positivi. Da liberale, osservo con interesse questo spostamento del conflitto sociale. Quando il dibattito abbandona i dati economici concreti per abbracciare la “rivolta sociale” per principi più astratti, si rischia di politicizzare eccessivamente il ruolo dei sindacati, allontanandoli dalla loro funzione essenziale di rappresentanza economica in un’economia di mercato.

Disinformazione e Società Aperta

Dagli Stati Uniti, l’eco della disinformazione arriva potente, con la diffusione da parte del Presidente Trump di un video, poi rimosso, che promuove i “MedBed”, una tecnologia di cura miracolosa inesistente legata a teorie cospirazioniste. Questo episodio è un chiaro esempio di come le falsità possano essere amplificate ai massimi livelli, minando la fiducia nella scienza e nelle istituzioni. Per noi europei, è un monito sulla fragilità del dibattito pubblico in società aperte e sulla necessità di coltivare un forte senso critico e un giornalismo basato sui fatti per difenderci da chi sfrutta paure e irrazionalità.

Allarme Nucleare ai Nostri Confini

La situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia resta critica. L’impianto, il più grande d’Europa, opera da oltre una settimana solo con i generatori diesel di emergenza, dopo aver perso l’alimentazione elettrica esterna. L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA) sta mediando tra Kiev e Mosca per le riparazioni, ma i combattimenti impediscono l’accesso sicuro. Sebbene i reattori siano spenti, necessitano di energia costante per il raffreddamento. A mio parere, questa precarietà ai confini dell’Unione Europea dimostra come un conflitto autoritario metta a rischio non solo la sovranità di una nazione, ma la sicurezza ambientale di un intero continente.

Il panorama è in continua evoluzione; vi invito a seguirne gli sviluppi nella prossima edizione di The Gist.


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