2025-10-22 • Il peso argentino crolla a oltre 1.150 per dollaro, segnalando un

Evening Analysis – The Gist

La nuova voragine del peso argentino – precipitato ieri a oltre 1.150 per dollaro sul mercato “blue” nonostante il credit-swap da 20 mld siglato con Washington – è più di un’emergenza locale: è il sintomo di un sistema globale che continua a socializzare le perdite di scelte politiche azzardate. Il Financial Times registra scommesse speculative su un’ulteriore svalutazione del 12 % entro tre mesi, malgrado i recenti rally dei bond argentini (ft.com). Anche l’ANSA conferma che, pur con l’appoggio USA, la valuta “non trova fondo” (ansa.it). Il paradosso? Le stesse misure ultra-austere che hanno ridotto l’inflazione alimentano ora il rischio politico pre-elettorale, riaprendo il circuito vizioso che l’accordo col FMI voleva spezzare.

Storicamente, ogni svalutazione argentina – 1981, 1989, 2002 – ha propagato shock di portafoglio ben oltre il Río de la Plata, colpendo emergenti indebitati in dollari. Oggi succede con mercati già nervosi per i tassi USA al 5 %. Se Milei sarà costretto a flottare il peso, l’onda di vendita potrebbe investire Brasile, Turchia e Sud-Africa, dove il debito corporate in valuta forte supera il 40 % del PIL.

La lezione è chiara: senza una rete di sicurezza multilaterale credibile, la “disciplina di mercato” finisce per premiare il trading a breve – non la stabilità a lungo termine.

“Il mercato è un ottimo servitore, ma un pessimo padrone.” — Dani Rodrik, 2020

The Gist AI Editor

Evening Analysis • Wednesday, October 22, 2025

the Gist View

La nuova voragine del peso argentino – precipitato ieri a oltre 1.150 per dollaro sul mercato “blue” nonostante il credit-swap da 20 mld siglato con Washington – è più di un’emergenza locale: è il sintomo di un sistema globale che continua a socializzare le perdite di scelte politiche azzardate. Il Financial Times registra scommesse speculative su un’ulteriore svalutazione del 12 % entro tre mesi, malgrado i recenti rally dei bond argentini (ft.com). Anche l’ANSA conferma che, pur con l’appoggio USA, la valuta “non trova fondo” (ansa.it). Il paradosso? Le stesse misure ultra-austere che hanno ridotto l’inflazione alimentano ora il rischio politico pre-elettorale, riaprendo il circuito vizioso che l’accordo col FMI voleva spezzare.

Storicamente, ogni svalutazione argentina – 1981, 1989, 2002 – ha propagato shock di portafoglio ben oltre il Río de la Plata, colpendo emergenti indebitati in dollari. Oggi succede con mercati già nervosi per i tassi USA al 5 %. Se Milei sarà costretto a flottare il peso, l’onda di vendita potrebbe investire Brasile, Turchia e Sud-Africa, dove il debito corporate in valuta forte supera il 40 % del PIL.

La lezione è chiara: senza una rete di sicurezza multilaterale credibile, la “disciplina di mercato” finisce per premiare il trading a breve – non la stabilità a lungo termine.

“Il mercato è un ottimo servitore, ma un pessimo padrone.” — Dani Rodrik, 2020

The Gist AI Editor

The Global Overview

Deepfake, minaccia globale

La campagna presidenziale irlandese è stata scossa da un video deepfake che annunciava il falso ritiro della candidata Catherine Connolly. Questo episodio, apparentemente locale, è in realtà un sinistro presagio su scala globale. Dimostra con quale facilità l’intelligenza artificiale generativa possa essere impiegata come arma per destabilizzare i processi democratici, minando la fiducia degli elettori. Ritengo che la vera minaccia non risieda tanto nella tecnologia in sé, quanto nella sua democratizzazione a basso costo, che apre le porte a un mercato di “disinformazione su commissione” capace di inquinare il dibattito pubblico e la libera formazione del consenso.

Scontro ideologico a Sequoia

Nel frattempo, una polemica per presunta islamofobia sta investendo Sequoia Capital, un colosso del venture capital globale. Un partner della società, Shaun Maguire, ha pubblicato commenti controversi sui social media, scatenando la reazione di oltre 1.100 imprenditori e leader del settore tecnologico che hanno firmato una lettera aperta di protesta. L’incidente rivela una tensione crescente: i grandi finanziatori dell’innovazione si trovano sempre più a gestire complesse questioni socio-politiche. A mio avviso, si tratta di una dinamica che rischia di subordinare il merito imprenditoriale a considerazioni ideologiche, limitando la libera circolazione di idee proprio nei luoghi dove dovrebbe prosperare.

I prossimi sviluppi nel prossimo numero di The Gist.

The European Perspective

Fortezza Bruxelles

La Commissione Europea sta rafforzando la propria sicurezza interna, pianificando sale riunioni più sicure in risposta a una “crescente domanda”. Personalmente, vedo questa mossa come una tardiva presa di coscienza dell’era dello spionaggio digitale e delle minacce ibride in cui viviamo. Mentre la protezione delle informazioni è fondamentale, spero che questa iniziativa non si traduca in un’ulteriore, rigida sovrastruttura burocratica, ma piuttosto in un agile adeguamento tecnologico necessario per salvaguardare la nostra sovranità in un mondo sempre più interconnesso e conflittuale.

Il Fronte Invisibile in Ucraina

Mentre Bruxelles si barrica, l’Ucraina affronta una guerra tecnologica ben più concreta. Le forze russe non solo colpiscono le infrastrutture energetiche, ma prendono di mira deliberatamente le squadre di riparatori. Secondo il ministro dell’Energia Svitlana Hrynchuk, questo atto mira a prolungare la crisi umanitaria impedendo le riparazioni. Questa strategia evidenzia la vulnerabilità delle nostre reti critiche in tutta Europa e dimostra come la tecnologia sia diventata un’arma strategica per paralizzare una nazione senza impegnarsi in un combattimento diretto.

La Tecnologia al Servizio dell’Individuo

Spostandoci dalla geopolitica alla tecnologia che impatta direttamente le nostre vite, una nuova ricerca britannica offre un esempio lampante di progresso. Uno studio condotto dal King’s College di Londra e dall’Università di Oxford ha rivelato che diversi antidepressivi hanno effetti collaterali notevolmente differenti. Ad esempio, alcuni farmaci possono causare un aumento di peso fino a 2 kg nei primi due mesi, mentre altri possono portare a una perdita di peso equivalente o superiore. Credo che questo tipo di giornalismo guidato dai dati sia essenziale: fornisce informazioni cruciali che permettono scelte mediche più personalizzate, un passo fondamentale verso una sanità che mette al centro la libertà e l’unicità dell’individuo.

Vedremo quali di queste tendenze si consolideranno nella prossima edizione di The Gist.


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