Berlino fa i conti con il futuro
Secondo il nuovo quadro finanziario diffuso dal Tesoro tedesco, fra il 2026 e il 2029 mancheranno circa 82 miliardi di euro – in media 20 miliardi l’anno – per far quadrare il bilancio federale nonostante un ricorso record al debito. Il ministro Klingbeil punta a eludere il freno costituzionale al deficit tedesco (la “Schuldenbremse”) con fondi speciali, ma ciò rischia di alzare il rapporto debito/PIL oltre l’attuale 64 %, livello già superiore alla prudenza pre-pandemica. A mio avviso, senza tagli selettivi alla spesa l’innovazione resterà un lusso.
La tregua tariffaria spinge i listini UE
L’intesa lampo fra Bruxelles e Washington ha fatto volare il pan-europeo STOXX 600 ai massimi da quattro mesi (+1,8 %) e regalato ai titoli automobilistici un rimbalzo del 3 %. Il commercio bilaterale vale 867 miliardi di euro, perciò ogni dazio tolto equivale, per una PMI esportatrice, a margini più larghi di quelli che la Banca centrale può garantire coi tassi. Alcuni diplomatici temono, però, che l’apertura sulle quote agricole cederà troppe leve negoziali nelle prossime dispute digitali. Io preferisco contratti brevi e verifiche continue.
Ferrovie tedesche: rotaie d’epoca in un’economia 5G
Dopo l’incidente di Riedlingen, l’esperto Prof. Iffländer ricorda che Deutsche Bahn spende l’80 % del budget in manutenzione “di sopravvivenza”, lasciando poco per sensori predittivi e treni a idrogeno. Un binario non monitorato è, nella logica industriale, come una linea di produzione senza controllo qualità: costa meno oggi, ma paga con ritardi, 35 miliardi di euro l’anno secondo l’Ifo, in produttività persa.
Ucraina, pressione economica a tenaglia
Donald Trump minaccia sanzioni secondarie entro dodici giorni per chi compra energia russa; Parigi ribadisce all’ONU che la soluzione a due Stati resta “l’unica via”. Se le misure colpissero il greggio Urals, il Brent potrebbe superare 95 $ al barile – un’“inflazione importata” che l’Europa non ha nei modelli della BCE. Personalmente scommetto su un meccanismo di price-cap più rigido prima dell’inverno.
Seguiteci domani su The Gist per capire se i numeri reggeranno alla prova dei fatti.
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