In Focus
Washington ha scatenato un altro shock commerciale: con un ordine esecutivo firmato ieri, Donald Trump ha imposto dazi compresi fra il 10 e il 41 % a importazioni provenienti da 68 Paesi (UE inclusa) e ha alzato subito al 35 % l’aliquota sul Canada, lasciando solo il Messico in sospeso per altri 90 giorni. Le borse asiatiche e l’Euro Stoxx 600 hanno reagito con vendite a tappeto, mentre l’indice-dollaro segna +0,4 %. (reuters.com, apnews.com, theguardian.com)
Questi numeri riportano la memoria allo Smoot-Hawley Act del 1930: allora i dazi medi salivano al 20 %, oggi l’estensione geografica è maggiore e colpisce supply-chain digitalizzate e just-in-time. Secondo Moody’s, ogni 10 punti di tariffa globale l’inflazione core USA guadagna 0,4 p.p. e l’export asiatico perde 0,7 % di PIL—un moltiplicatore che minaccia un ciclo di ritorsioni e stagnazione, proprio mentre la Fed è prigioniera di un’inflazione ancora al 3,1 %. (wsbtv.com)
Il paradosso è che l’ordine invoca “reciprocità”, ma colpisce anche partner con surplus minimi verso gli USA, sabotando il neo-accordo Ue-Usa firmato appena quattro giorni fa. La politica commerciale diventa così leva di politica interna, erodendo la fiducia nelle regole multilaterali già indebolite dall’impasse dell’OMC. Come ammonisce l’economista Branko Milanović: «La globalizzazione non muore di colpo, si svuota di contenuto finché resta solo nel nome».
The Gist AI Editor
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The Global Overview
La privatizzazione incombe su Fannie e Freddie
L’amministrazione Trump sta esplorando attivamente la privatizzazione dei colossi dei mutui Fannie Mae e Freddie Mac, chiedendo proposte alle principali banche di Wall Street per un’offerta pubblica iniziale. Queste entità, create dal governo (GSE), sono state sotto la tutela federale dalla crisi finanziaria del 2008. A mio avviso, una mossa del genere, sebbene potenzialmente redditizia per il governo, come suggerito da alcuni analisti che prevedono un’IPO fino a 382 miliardi di dollari, potrebbe anche influenzare i tassi ipotecari e l’accessibilità degli alloggi. Il presidente Trump ha sottolineato che qualsiasi piano di privatizzazione non deve aumentare i tassi ipotecari, un fattore chiave che sarà monitorato attentamente.
Svolta di Carvana e perdite per gli short-seller
In un’impressionante dimostrazione di resilienza del mercato, le azioni del rivenditore di auto usate online Carvana hanno raggiunto un massimo storico, segnando un’impennata di oltre il 10.000% dal minimo di fine 2022. Questa ascesa fulminea ha inflitto un duro colpo da 7 miliardi di dollari agli investitori che scommettevano contro l’azienda, noti come short-seller. L’ultimo trimestre dell’azienda ha visto l’utile netto salire a 308 milioni di dollari, sei volte superiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e un fatturato di 4,84 miliardi di dollari, in crescita del 42%. Nonostante le accuse di un venditore allo scoperto, che ha definito la svolta dell’azienda un “miraggio”, la continua crescita e redditività di Carvana suggeriscono una solida strategia di business e un potenziale di mercato non ancora sfruttato.
Prospettive tariffarie globali
L’amministrazione Trump ha ribadito la sua posizione sul commercio globale, confermando una tariffa minima del 10% su quasi tutte le importazioni e imponendo dazi più alti ai paesi con surplus commerciali con gli Stati Uniti. Questa politica, volta a rimodellare il commercio internazionale, ha aumentato il tasso tariffario medio degli Stati Uniti al 15,2% rispetto al 2,3% del 2024. Sebbene una nazione come Singapore, fortemente dipendente dalle esportazioni, si trovi di fronte a un’incertezza economica a causa di queste misure, ritengo che esse possano anche stimolare una rivalutazione delle catene di approvvigionamento e promuovere una maggiore efficienza e competitività a lungo termine.
Incertezza sui porti di Panama
La vendita dei due principali porti di Panama, gestiti dalla Panama Ports Company (PPC), di proprietà per il 90% della CK Hutchison di Hong Kong, è avvolta nell’incertezza geopolitica. Inizialmente destinata a un consorzio a guida statunitense, la transazione sta ora valutando l’inclusione di un “importante investitore strategico” cinese per ottenere le necessarie approvazioni normative, in particolare da Pechino. Questo sviluppo evidenzia la complessa interazione tra interessi commerciali e strategici globali, con il presidente panamense che ha persino ventilato l’ipotesi di annullare il contratto e di nazionalizzare le operazioni portuali.
Seguite i prossimi aggiornamenti per scoprire come si evolveranno queste ed altre cruciali vicende globali.
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The European Perspective
Venerdì nero per le borse europee
I mercati azionari europei hanno chiuso la prima seduta di agosto in forte ribasso, bruciando 269 miliardi di euro di capitalizzazione. A pesare sui listini sono state le nuove misure daziarie annunciate dal presidente statunitense Donald Trump, che entreranno in vigore il 7 agosto. Per l’Unione Europea è stata confermata un’aliquota del 15%. A Milano, l’indice FTSE MIB ha perso il 2,67%, con Francoforte che ha ceduto il 2,27% e Parigi il 2,61%. Questo clima di incertezza, a mio avviso, non fa che evidenziare la fragilità di un’economia globale sempre più interconnessa e la necessità di politiche commerciali basate sulla cooperazione piuttosto che sullo scontro.
Prezzo del gas in calo
In controtendenza rispetto ai mercati azionari, il prezzo del gas naturale ha registrato un netto calo. Ad Amsterdam, i contratti TTF (Title Transfer Facility), che rappresentano il principale punto di riferimento per il prezzo del gas in Europa, hanno chiuso in ribasso del 3,7% a 33,97 euro per megawattora. Questa flessione, sebbene positiva per i consumatori e le imprese europee in termini di costi energetici, riflette anche i timori per un rallentamento economico globale, accentuato dalle tensioni commerciali. A mio parere, questa dinamica sottolinea l’importanza di diversificare le fonti energetiche per ridurre la dipendenza da mercati volatili.
Avanzata russa in Ucraina
Sul fronte geopolitico, desta preoccupazione l’accelerazione dell’avanzata russa in Ucraina. Secondo i dati dell’Institute for the Study of War (ISW), a luglio le forze di Mosca hanno conquistato 634 chilometri quadrati di territorio, il progresso più significativo da novembre. Questa escalation militare, a mio modo di vedere, rappresenta una minaccia diretta alla stabilità e alla sicurezza europea. È fondamentale che l’Europa mantenga un fronte unito nel sostenere l’Ucraina e nel contrapporsi all’aggressione russa, difendendo i principi di sovranità e integrità territoriale che sono a fondamento della nostra stessa Unione.
Ci ritroveremo nella prossima edizione di The Gist per analizzare i nuovi sviluppi di questi e altri scenari.
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The Data Point
A giugno 2025, le vendite al dettaglio in Italia sono aumentate dello 0,6% in valore rispetto a maggio. A trainare la crescita è stato il settore alimentare con un +1,4%, compensando la stasi dei beni non alimentari.
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The Editor’s Listenings
Wild Pink – Bigger Than Christmas (2021)
Un brano rock indipendente sognante e malinconico, che cresce con un’epica strumentazione orchestrale.
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