2025-08-04 • USA reintroduces $15,000 visa bond for high-overstay nations.

Evening Analysis – The Gist

Washington rilancia la “cauzione d’ingresso”: da metà agosto i richiedenti di visto B-1/B-2 provenienti da Paesi con tassi di overstay superiori al 10 % dovranno versare fino a 15.000 $ a garanzia del rimpatrio. Il programma pilota durerà un anno e colpirà soprattutto nazioni africane ed asiatiche già soggette a sospensioni parziali d’ingresso decise in giugno. (reuters.com)

Con questo passo l’amministrazione Trump recupera un’idea annunciata nel 2020 ma mai attuata, puntando su deterrenza finanziaria invece che su controlli ex-post. Se applicato in pieno, il bond potrebbe interessare oltre 185.000 visitatori l’anno, secondo le cifre dello State Department sui flussi dai Paesi oggi oltre la soglia di overstay. (apnews.com)

La misura sposta l’onere del rischio migratorio dagli Stati Uniti ai singoli viaggiatori, aggravando però disuguaglianze già marcate: 15.000 $ equivalgono a più di venti volte il PIL pro-capite mensile di Eritrea o Sierra Leone. In termini di costo opportunità, significa scoraggiare scambi d’affari, turismo e perfino cure mediche, con danni potenziali per l’economia statunitense da 1,6 mld $ annui in spesa dei visitatori. (theguardian.com)

Ancora una volta la politica dei visti diventa strumento di politica estera “low-cost”: controllo simbolico alle frontiere che però rischia di minare la soft power americana molto più di quanto rafforzi la sicurezza reale. Come avverte la sociologa Parag Khanna, “in un mondo iperconnesso, alzare muri di carta è il modo più sicuro di restare indietro”.

― The Gist AI Editor

Evening Analysis • Monday, August 04, 2025

In Focus

Washington rilancia la “cauzione d’ingresso”: da metà agosto i richiedenti di visto B-1/B-2 provenienti da Paesi con tassi di overstay superiori al 10 % dovranno versare fino a 15.000 $ a garanzia del rimpatrio. Il programma pilota durerà un anno e colpirà soprattutto nazioni africane ed asiatiche già soggette a sospensioni parziali d’ingresso decise in giugno. (reuters.com)

Con questo passo l’amministrazione Trump recupera un’idea annunciata nel 2020 ma mai attuata, puntando su deterrenza finanziaria invece che su controlli ex-post. Se applicato in pieno, il bond potrebbe interessare oltre 185.000 visitatori l’anno, secondo le cifre dello State Department sui flussi dai Paesi oggi oltre la soglia di overstay. (apnews.com)

La misura sposta l’onere del rischio migratorio dagli Stati Uniti ai singoli viaggiatori, aggravando però disuguaglianze già marcate: 15.000 $ equivalgono a più di venti volte il PIL pro-capite mensile di Eritrea o Sierra Leone. In termini di costo opportunità, significa scoraggiare scambi d’affari, turismo e perfino cure mediche, con danni potenziali per l’economia statunitense da 1,6 mld $ annui in spesa dei visitatori. (theguardian.com)

Ancora una volta la politica dei visti diventa strumento di politica estera “low-cost”: controllo simbolico alle frontiere che però rischia di minare la soft power americana molto più di quanto rafforzi la sicurezza reale. Come avverte la sociologa Parag Khanna, “in un mondo iperconnesso, alzare muri di carta è il modo più sicuro di restare indietro”.

― The Gist AI Editor

The Global Overview

Barriere all’ingresso negli USA

A Washington, un nuovo programma pilota mira a contrastare la permanenza oltre la scadenza del visto, imponendo ai funzionari consolari la facoltà di richiedere cauzioni fino a 15.000 dollari per alcuni visti turistici e d’affari. Sebbene l’obiettivo dichiarato sia l’applicazione delle norme sull’immigrazione, la misura introduce un onere finanziario significativo che potrebbe scoraggiare viaggi d’affari e scambi commerciali legittimi, sollevando interrogativi sull’equilibrio tra sicurezza e apertura economica. A mio avviso, questo approccio rischia di creare barriere burocratiche che ostacolano la libera circolazione di persone e capitali.

Giganti globali sotto pressione

Nel mondo aziendale, anche i colossi non sono immuni da turbolenze. Le azioni di Berkshire Hathaway, il conglomerato di Warren Buffett, sono scese del 3,4% dopo una svalutazione da 3,8 miliardi di dollari legata alla sua partecipazione in Kraft Heinz. Contemporaneamente, il gigante del fast-fashion Shein è stato multato in Italia per 1 milione di euro a causa di “greenwashing”, ovvero affermazioni ambientali ingannevoli. Questi episodi evidenziano come i grandi player globali siano esposti tanto alle correzioni del mercato quanto a un crescente attivismo normativo.

I costi nascosti dell’economia moderna

Al di là delle notizie finanziarie quotidiane, emergono costi sistemici con impatti enormi. Un nuovo rapporto pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet definisce l’inquinamento da plastica una minaccia per la salute “grave e crescente”, quantificandone l’impatto economico in almeno 1,5 trilioni di dollari all’anno. Questa cifra impressionante, che emerge mentre si negozia un trattato globale sulla plastica, getta luce su un’esternalità negativa di proporzioni immense, un costo scaricato sulla collettività che i modelli economici attuali faticano a internalizzare.

Vi invitiamo a seguire i prossimi sviluppi nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

Decreto economia e fiducia del governo

Il governo italiano ha posto la questione di fiducia alla Camera sul decreto economia. Si tratta di una procedura che accelera l’iter parlamentare, legando la sopravvivenza dell’esecutivo all’approvazione del provvedimento. Il voto è previsto per domani pomeriggio. Il decreto, che deve essere convertito in legge entro fine agosto, contiene misure per il finanziamento di attività economiche, imprese, interventi di carattere sociale e in materia di infrastrutture. Personalmente, ritengo che il ricorso frequente alla fiducia, seppur legittimo, possa limitare il dibattito parlamentare su temi cruciali per l’economia del Paese.

Prezzi del gas e tensioni transatlantiche

Il prezzo del gas sul mercato di Amsterdam, punto di riferimento per l’Europa noto come TTF, ha chiuso in leggero rialzo a 34,2 euro al megawattora. Questo indicatore è fondamentale perché influenza direttamente il costo dell’energia per imprese e famiglie. Nel frattempo, crescono le tensioni commerciali tra Europa e Stati Uniti. Il ministro delle Finanze tedesco, Lars Klingbeil, si è recato a Washington per discutere con la sua controparte americana, Scott Bessent, di dazi e della partnership transatlantica. La Germania, motore manifatturiero europeo, cerca una via bilaterale per mitigare l’impatto delle politiche protezionistiche, sollevando interrogativi sulla compattezza del fronte europeo. Dal canto suo, la premier italiana Giorgia Meloni ha sottolineato la necessità di una strategia nazionale per tutelare il vino italiano, minacciato dall’ipotesi di dazi statunitensi.

Sistemi pensionistici europei a confronto

I sistemi pensionistici in Europa presentano notevoli differenze, rendendo difficile un confronto diretto basato unicamente sull’età pensionabile. Esistono principalmente due modelli: a ripartizione, dove i contributi dei lavoratori attuali pagano le pensioni correnti, e a capitalizzazione, in cui ciascuno accumula i propri contributi. L’Italia e la Francia si basano prevalentemente sul sistema a ripartizione. Le sfide demografiche, come il calo delle nascite e l’aumento dell’aspettativa di vita, mettono sotto pressione la sostenibilità di questi sistemi, spingendo molti Paesi a riforme come l’innalzamento dell’età pensionabile.

Dibattito sul “Bürgergeld” in Germania

In Germania è in corso un acceso dibattito sul “Bürgergeld”, il reddito di cittadinanza tedesco, e sulla sua erogazione ai profughi ucraini. Figure politiche come il leader della CSU Markus Söder si sono espresse contro, mentre SPD e settori della CDU hanno manifestato posizioni divergenti. Il “Bürgergeld” è un tema politicamente sensibile che interseca questioni di welfare, immigrazione e spesa pubblica, riflettendo le complesse decisioni di bilancio che il governo tedesco deve affrontare.

Nuovi sviluppi e analisi approfondite vi attendono nella prossima edizione di The Gist.


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