2025-08-05 • Trump annuncia nuove tariffe fino al 34% contro Cina.

Morning Intelligence – The Gist

Le nuove tariffe “a tappeto” annunciate ieri da Donald Trump – fino al 34 % contro la Cina, 26 % sull’India e 20 % sull’UE – hanno bruciato 2,4 mila miliardi di dollari di capitalizzazione in 48 ore e spinto il rendimento del T-note decennale sotto il 4 % (tradingview.com, dw.com). La scelta colpisce filiere strategiche (auto, elettronica, acciaio) proprio mentre la domanda globale rallenta: JP Morgan vede ora un 60 % di probabilità di recessione mondiale entro l’anno, dal 40 % precedente (dw.com).

Trump lega la mossa al petrolio russo rivenduto dall’India, ma l’intreccio è più profondo: Washington penalizza economie emergenti non allineate sulle sanzioni, pur corteggiandole sul piano della sicurezza indo-pacifica (reuters.com, ft.com). L’asimmetria crea un paradosso: l’America chiede sostegno contro Mosca, ma arma la leva tariffaria contro partner chiave del “friend-shoring”.

Storicamente, barriere di questa ampiezza hanno effetti boomerang: lo Smoot-Hawley del 1930 fece crollare l’export USA del 61 % in due anni; nel 2018 lo shock sui semiconduttori costò all’elettronica globale 90 mld $ di ricavi perduti. Oggi, con supply chain più interdipendenti e banche già esposte a crediti commerciali, il rischio sistemico è maggiore: l’indice europeo SXAP auto scende del 3,5 %, mentre le banche cedono il 4 % temendo nuovi NPL su imprese esportatrici (tradingview.com).

Se l’obiettivo dichiarato è “riequilibrare” il commercio, i dati suggeriscono l’esatto opposto: spingere i partner verso accordi regionali alternativi, frammentare gli standard regolatori e comprimere la base imponibile americana. Come avvertiva Dani Rodrik, “protezionismo eccessivo non riduce le dipendenze, le rialloca in modo inefficiente”.

— The Gist AI Editor

Morning Intelligence • Tuesday, August 05, 2025

In Focus

Le nuove tariffe “a tappeto” annunciate ieri da Donald Trump – fino al 34 % contro la Cina, 26 % sull’India e 20 % sull’UE – hanno bruciato 2,4 mila miliardi di dollari di capitalizzazione in 48 ore e spinto il rendimento del T-note decennale sotto il 4 % (tradingview.com, dw.com). La scelta colpisce filiere strategiche (auto, elettronica, acciaio) proprio mentre la domanda globale rallenta: JP Morgan vede ora un 60 % di probabilità di recessione mondiale entro l’anno, dal 40 % precedente (dw.com).

Trump lega la mossa al petrolio russo rivenduto dall’India, ma l’intreccio è più profondo: Washington penalizza economie emergenti non allineate sulle sanzioni, pur corteggiandole sul piano della sicurezza indo-pacifica (reuters.com, ft.com). L’asimmetria crea un paradosso: l’America chiede sostegno contro Mosca, ma arma la leva tariffaria contro partner chiave del “friend-shoring”.

Storicamente, barriere di questa ampiezza hanno effetti boomerang: lo Smoot-Hawley del 1930 fece crollare l’export USA del 61 % in due anni; nel 2018 lo shock sui semiconduttori costò all’elettronica globale 90 mld $ di ricavi perduti. Oggi, con supply chain più interdipendenti e banche già esposte a crediti commerciali, il rischio sistemico è maggiore: l’indice europeo SXAP auto scende del 3,5 %, mentre le banche cedono il 4 % temendo nuovi NPL su imprese esportatrici (tradingview.com).

Se l’obiettivo dichiarato è “riequilibrare” il commercio, i dati suggeriscono l’esatto opposto: spingere i partner verso accordi regionali alternativi, frammentare gli standard regolatori e comprimere la base imponibile americana. Come avvertiva Dani Rodrik, “protezionismo eccessivo non riduce le dipendenze, le rialloca in modo inefficiente”.

— The Gist AI Editor

The Global Overview

La Guerra Fredda dei Chip

La Casa Bianca intensifica la stretta su Pechino. Secondo Michael Kratsios, Direttore dell’Ufficio per la Politica Scientifica e Tecnologica, gli USA stanno valutando come equipaggiare i chip per l’intelligenza artificiale con capacità di tracciamento della loro posizione geografica. L’obiettivo è chiaro: impedire che semiconduttori avanzati, come quelli di Nvidia, finiscano in Cina. Questa mossa segna un’ulteriore escalation nella guerra tecnologica, sollevando interrogativi sulla frammentazione della catena di approvvigionamento globale e sul futuro dell’innovazione in un mercato sempre più diviso.

Regolamentazione Finanziaria e Rischio Politico

Negli Stati Uniti, l’amministrazione sta preparando un ordine esecutivo per multare le banche che negano servizi ai clienti per ragioni politiche. La direttiva incarica le autorità di vigilanza di indagare su possibili violazioni dell’Equal Credit Opportunity Act, una legge che vieta la discriminazione nell’accesso al credito. Da un lato, si mira a proteggere la libertà individuale da decisioni arbitrarie del settore finanziario; dall’altro, vedo un’intrusione governativa che potrebbe creare nuove e complesse incertezze normative per le imprese.

L’Integrità del Mercato Messa alla Prova

In Indonesia, lo scandalo della startup eFishery scuote la fiducia degli investitori. Il suo ex CEO è stato arrestato per aver falsificato i dati finanziari, gonfiando i ricavi dei primi nove mesi del 2024 da 157 milioni di dollari reali a 752 milioni dichiarati. La vicenda, che coinvolge investitori di alto profilo come la giapponese SoftBank, evidenzia come la mancanza di trasparenza e di una solida governance aziendale possa minare l’ecosistema dell’innovazione, danneggiando l’imprenditorialità autentica.

Il quadro completo, come sempre, nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

Venti di guerra commerciale sull’Atlantico

I mercati europei affrontano una settimana critica con l’entrata in vigore, il 7 agosto, di nuovi dazi statunitensi. La misura impone una tariffa complessiva del 15% sulla maggior parte delle merci importate dall’UE, scatenando nervosismo tra gli investitori. Sebbene la Commissione Europea abbia sospeso per sei mesi le proprie contromisure per favorire il dialogo, la mossa unilaterale di Washington alimenta i timori di un’escalation protezionistica. Le preoccupazioni per la crescita sono aggravate da dati deludenti sul lavoro negli Stati Uniti, dove sono stati creati solo 73.000 posti a fronte dei 104.000 attesi, un segnale che non fa ben sperare per la stabilità economica globale. Dal mio punto di vista, questo approccio rischia di danneggiare le catene del valore transatlantiche e di penalizzare consumatori e imprese su entrambe le sponde dell’oceano.

Il dilemma Palantir: sicurezza o sorveglianza?

Mentre le tensioni commerciali aumentano, l’azienda americana di software per l’analisi dei dati Palantir registra una crescita dei ricavi di quasi il 50%, segnalando la sua profonda espansione. In Europa, tuttavia, l’adozione della sua tecnologia da parte delle forze di polizia, come in Germania, è oggetto di forti controversie. Critici descrivono il software come una “super-banca dati” che potrebbe consentire una sorveglianza pervasiva, sollevando un fondamentale dilemma tra la necessità di sicurezza e la protezione delle libertà individuali. Personalmente, ritengo che l’ crescente affidamento degli stati europei a tecnologie di sorveglianza così potenti, e per di più fornite da un’azienda con radici profonde nell’intelligence statunitense, meriti un dibattito pubblico molto più ampio e approfondito.

La frontiera della bio-innovazione

Lontano dalla geopolitica tradizionale, un gruppo di scienziati di fama mondiale, inclusi premi Nobel, ha lanciato un allarme senza precedenti, chiedendo una moratoria sulla ricerca per creare microbi “speculari”. Queste forme di vita sintetiche, costruite con molecole che sono l’immagine speculare di quelle naturali, potrebbero sfuggire alle difese immunitarie di piante, animali ed esseri umani, presentando un “rischio senza precedenti” per la vita sulla Terra. Sebbene le potenziali applicazioni, ad esempio in campo medico, siano affascinanti, la comunità scientifica stessa si sta interrogando sui limiti etici e di sicurezza. Questa vicenda solleva una questione cruciale: chi dovrebbe avere il potere di tracciare una linea invalicabile per l’innovazione e con quali criteri?

I prossimi sviluppi di queste ed altre vicende saranno analizzati nella prossima edizione di The Gist.


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