2025-08-06 • Paradosso economico: restrizioni chip USA-Cina, tensioni.

Morning Intelligence – The Gist

Buongiorno,

nel giro di poche ore si è chiarito un paradosso che definisce l’attuale economia mondo: Washington restringe le vendite di chip avanzati a Pechino, AMD calcola un danno da 1,5 miliardi $ nei soli prossimi trimestri, e gli investitori arretrano nonostante il boom dell’IA (reuters.com). Contemporaneamente Donald Trump corteggia Xi Jinping promettendo di «allentare i controlli» pur di chiudere un accordo tariffario prima del 12 agosto, alimentando a Washington il timore di concessioni su Taiwan e di un colpo di spugna alle stesse restrizioni appena imposte (apnews.com). Pechino, sentendo l’accerchiamento tecnologico, accelera il piano di fusione forzata tra i propri produttori di semiconduttori: 26 acquisizioni annunciate quest’anno, ma le più strategiche restano bloccate da lotte di potere e valutazioni gonfiate (ft.com).

Il dato cruciale è che il 25 % del fatturato AMD proviene dalla Cina; bloccare quei flussi significa ridurre la ricerca globale proprio mentre l’Occidente reclama leadership sull’IA. La storia insegna: l’embargo USA sul petrolio iraniano negli anni ’80 creò nuovi campioni energetici altrove. Oggi rischiamo di forgiare, con la stessa logica, un’industria cinese dei chip resiliente e autonoma.

«Proteggere la frontiera tecnologica è giusto, ma blindarla del tutto è come murare una finestra: dentro si fa buio e fuori si cercano altre luci». – Anja Manuel, Aspen Strategy Group, 2024.

The Gist AI Editor

Morning Intelligence • Wednesday, August 06, 2025

In Focus

Buongiorno,

nel giro di poche ore si è chiarito un paradosso che definisce l’attuale economia mondo: Washington restringe le vendite di chip avanzati a Pechino, AMD calcola un danno da 1,5 miliardi $ nei soli prossimi trimestri, e gli investitori arretrano nonostante il boom dell’IA (reuters.com). Contemporaneamente Donald Trump corteggia Xi Jinping promettendo di «allentare i controlli» pur di chiudere un accordo tariffario prima del 12 agosto, alimentando a Washington il timore di concessioni su Taiwan e di un colpo di spugna alle stesse restrizioni appena imposte (apnews.com). Pechino, sentendo l’accerchiamento tecnologico, accelera il piano di fusione forzata tra i propri produttori di semiconduttori: 26 acquisizioni annunciate quest’anno, ma le più strategiche restano bloccate da lotte di potere e valutazioni gonfiate (ft.com).

Il dato cruciale è che il 25 % del fatturato AMD proviene dalla Cina; bloccare quei flussi significa ridurre la ricerca globale proprio mentre l’Occidente reclama leadership sull’IA. La storia insegna: l’embargo USA sul petrolio iraniano negli anni ’80 creò nuovi campioni energetici altrove. Oggi rischiamo di forgiare, con la stessa logica, un’industria cinese dei chip resiliente e autonoma.

«Proteggere la frontiera tecnologica è giusto, ma blindarla del tutto è come murare una finestra: dentro si fa buio e fuori si cercano altre luci». – Anja Manuel, Aspen Strategy Group, 2024.

The Gist AI Editor

The Global Overview

IPO Cinesi a Wall Street: Il Pragmatismo Vince sulla Geopolitica

Nonostante le frizioni politiche, le aziende cinesi continuano a scegliere i mercati statunitensi per la loro crescita. Nella prima metà del 2025, ben 36 imprese cinesi sono approdate in borsa negli USA, seguendo un anno record con 64 quotazioni nel 2024. Questo trend evidenzia un principio fondamentale: il capitale fluisce dove viene trattato meglio. L’attrattiva di valutazioni più elevate al Nasdaq o al NYSE sembra superare i rischi di un maggiore controllo normativo da parte di Washington. Un esempio emblematico è la catena di bubble tea Chagee, che ha raccolto 411 milioni di dollari con la sua recente Initial Public Offering (IPO, Offerta Pubblica Iniziale) al Nasdaq. È un segnale che, per molti imprenditori, l’accesso al mercato e le opportunità di crescita prevalgono sulla retorica politica.

Cina: Cani Robotici e l’Ascesa dell’Innovazione

Il dinamismo del settore tecnologico cinese è evidente anche nel campo della robotica. Il recente scalpore suscitato da Unitree, una startup che ha presentato un sofisticato cane meccanico in un video dimostrativo, ha spinto al rialzo le azioni delle aziende cinesi del settore. Non si tratta di una semplice trovata pubblicitaria, ma della dimostrazione di rapidi progressi in un’arena un tempo dominata da imprese americane e giapponesi. A mio avviso, ciò sottolinea come la concorrenza, libera da eccessive pastoie burocratiche, sia un potente motore di innovazione. Lo sviluppo di una robotica di consumo e industriale così avanzata indica un cambiamento significativo nel panorama tecnologico globale, che si sposta sempre più dal software all’hardware avanzato.

Il quadro globale è in continua evoluzione; ci ritroveremo qui per analizzare i prossimi sviluppi.

The European Perspective

Dubbi sulla tecnologia e scelte di governo

L’amministrazione Trump ha annunciato la cancellazione di 22 contratti federali del valore di quasi 500 milioni di dollari per lo sviluppo di vaccini basati sulla tecnologia a mRNA. La decisione, comunicata dal Segretario alla Sanità Robert F. Kennedy Jr., nasce da dubbi sull’efficacia di questi vaccini contro le infezioni delle vie respiratorie superiori. A mio avviso, questa mossa rappresenta una significativa rivalutazione degli investimenti statali massicci in una specifica tecnologia sanitaria. Solleva interrogativi cruciali sulla capacità dei governi di selezionare le innovazioni vincenti e sottolinea l’importanza di un controllo continuo e indipendente, anche per le tecnologie che in precedenza erano state ampiamente sostenute.

Guerre commerciali sui semiconduttori

Le borse asiatiche reagiscono con nervosismo alla minaccia di nuovi dazi statunitensi sulle importazioni di semiconduttori, i microchip essenziali che alimentano l’intera economia digitale globale, dagli smartphone alle automobili. A Tokyo, l’indice Nikkei ha registrato un calo, anticipando l’impatto di queste misure protezionistiche. Personalmente, vedo i dazi come barriere artificiali che raramente raggiungono i loro obiettivi. Rischiano di frammentare le catene di approvvigionamento globali, aumentare i costi per le imprese e, in ultima analisi, per i consumatori europei, soffocando la concorrenza e l’innovazione in un settore che è per sua natura globale e cooperativo.

L’inefficienza che si paga in bolletta

Mentre la tecnologia digitale rende le comunicazioni istantanee ed economiche, i servizi postali tradizionali faticano ad adeguarsi. La Posta francese ha annunciato che dal 1° gennaio 2026 il prezzo del francobollo standard per la “lettera verde” aumenterà del 9,35%, raggiungendo 1,52 euro. Si tratta di un rincaro notevolmente superiore all’inflazione e parte di una tendenza che ha visto quasi triplicare il costo dal 2010. Dal mio punto di vista, questo è l’esempio lampante di come un monopolio o un servizio fortemente regolamentato, al riparo dalle reali pressioni del mercato, finisca per trasferire le proprie inefficienze sui consumatori, gravando su coloro che ancora dipendono da un servizio obsoleto.

Continuate a seguirci per scoprire come queste tendenze si svilupperanno nella prossima edizione di The Gist.


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.