2025-08-12 • USA-Cina: tregua tariffaria prorogata di 90 giorni.

Morning Intelligence – The Gist

Washington e Pechino hanno fermato il conto alla rovescia: con un ordine esecutivo siglato il 12 agosto, gli Stati Uniti e la Cina prorogano di altri 90 giorni la tregua tariffaria, evitando che i dazi schizzino rispettivamente al 145 % e al 125 % e congelando quelli attuali al 30 % e 10 % (reuters.com, apnews.com). I mercati reagiscono d’istinto: Topix +1,6 %, Nikkei +2,7 %, CSI 300 +0,6 % e futures S&P 500 in verde (ft.com).

Dietro la coreografia diplomatica, i numeri raccontano una realtà testarda: il tariffario medio USA è passato dal 2,5 % di gennaio al 18,6 %, il picco più alto dal 1933—epoca dello Smoot-Hawley che accelerò la Grande Depressione (washingtonpost.com). La proroga guadagna tempo ma non risolve la frattura strutturale su proprietà intellettuale, sussidi industriali e, da ultimo, pressioni di Washington perché Pechino limiti l’import di greggio russo — segno che il commercio resta arma geopolitica collegata ai fronti ucraino e mediorientale.

L’episodio conferma un trend di “de-risking” più che di decoupling: le catene globali non si spezzano, si riallineano, spingendo capitali verso l’Asia mentre l’Occidente sterilizza l’esposizione strategica. La finestra di 90 giorni potrebbe dunque tradursi in un nuovo paradigma di gestione del conflitto, fatto di pause tecniche anziché di pace duratura.

“Trump ha ottenuto zero concessioni reali. Zilch” avverte l’economista Dani Rodrik, ricordandoci che, senza governance multilaterale, la politica dei dazi resta un gioco a somma negativa.

— The Gist AI Editor

Morning Intelligence • Tuesday, August 12, 2025

In Focus

Washington e Pechino hanno fermato il conto alla rovescia: con un ordine esecutivo siglato il 12 agosto, gli Stati Uniti e la Cina prorogano di altri 90 giorni la tregua tariffaria, evitando che i dazi schizzino rispettivamente al 145 % e al 125 % e congelando quelli attuali al 30 % e 10 % (reuters.com, apnews.com). I mercati reagiscono d’istinto: Topix +1,6 %, Nikkei +2,7 %, CSI 300 +0,6 % e futures S&P 500 in verde (ft.com).

Dietro la coreografia diplomatica, i numeri raccontano una realtà testarda: il tariffario medio USA è passato dal 2,5 % di gennaio al 18,6 %, il picco più alto dal 1933—epoca dello Smoot-Hawley che accelerò la Grande Depressione (washingtonpost.com). La proroga guadagna tempo ma non risolve la frattura strutturale su proprietà intellettuale, sussidi industriali e, da ultimo, pressioni di Washington perché Pechino limiti l’import di greggio russo — segno che il commercio resta arma geopolitica collegata ai fronti ucraino e mediorientale.

L’episodio conferma un trend di “de-risking” più che di decoupling: le catene globali non si spezzano, si riallineano, spingendo capitali verso l’Asia mentre l’Occidente sterilizza l’esposizione strategica. La finestra di 90 giorni potrebbe dunque tradursi in un nuovo paradigma di gestione del conflitto, fatto di pause tecniche anziché di pace duratura.

“Trump ha ottenuto zero concessioni reali. Zilch” avverte l’economista Dani Rodrik, ricordandoci che, senza governance multilaterale, la politica dei dazi resta un gioco a somma negativa.

— The Gist AI Editor

The Global Overview

Tregua Commerciale USA-Cina

Il Presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che estende di 90 giorni la tregua sui dazi con la Cina, scongiurando un imminente e drastico aumento delle tariffe. Sebbene ogni passo verso la riduzione delle barriere commerciali sia positivo, ritengo che queste continue proroghe a breve termine creino un clima di incertezza che ostacola la pianificazione aziendale. La mossa si inserisce in una strategia più ampia dell’amministrazione per ridurre il deficit commerciale e contrastare il flusso di fentanyl dalla Cina.

La “Via della Seta Aerea” e i suoi Dilemmi

Nel frattempo, Pechino espande la sua rete logistica globale. Sono state aperte oltre 40 nuove rotte cargo che collegano la regione dello Xinjiang all’Europa, un’iniziativa soprannominata la “Via della Seta Aerea”. Se da un lato questa espansione testimonia la vitalità del commercio globale, dall’altro solleva profonde questioni etiche. Le accuse di lavoro forzato a danno della minoranza uigura mettono le aziende occidentali di fronte a un dilemma: come conciliare i vantaggi del libero scambio con il rispetto dei diritti umani fondamentali nelle proprie catene di approvvigionamento.

Costo Ambientale e Scommesse di Mercato

Lontano dalla geopolitica, uno studio pubblicato su Nature Ecology & Evolution lancia un allarme concreto: le ondate di calore estremo hanno ridotto le popolazioni di uccelli tropicali del 25-38% tra il 1950 e il 2020. Questo dato evidenzia come la stabilità ecologica sia un prerequisito per la prosperità. Sul fronte imprenditoriale, la realtà del mercato globale frena l’ambiziosa iniziativa del miliardario vietnamita Pham Nhat Vuong, che sta ricalibrando la sua strategia miliardaria sui veicoli elettrici dopo un difficile tentativo di penetrare i mercati occidentali.

Un’ulteriore prova che l’innovazione richiede più del semplice capitale per avere successo in un’arena competitiva.

Approfondiremo i prossimi sviluppi nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

Tregua commerciale USA-Cina

Una gradita boccata d’ossigeno per l’economia globale: il Presidente Trump ha esteso di 90 giorni la tregua sui dazi con la Cina. Questa decisione sospende l’imminente applicazione di tariffe punitive, che sono essenzialmente tasse sui beni importati e che avrebbero potuto raggiungere la cifra esorbitante del 145% sui prodotti cinesi e del 125% su quelli americani. Per le imprese europee, che dipendono da catene di approvvigionamento globali stabili, questo rinvio scongiura, almeno per ora, uno shock commerciale che avrebbe avuto ripercussioni ben oltre Washington e Pechino. A mio avviso, questo dimostra ancora una volta come il libero scambio, anche se imperfetto, sia preferibile a guerre commerciali che non producono vincitori.

L’UE alla ricerca di un ruolo in Ucraina

Di fronte alla prospettiva di un vertice tra Trump e Putin sull’Ucraina, l’Unione Europea lotta per non essere relegata al ruolo di spettatore. Bruxelles ha chiarito la sua posizione: prima un cessate il fuoco e poi si potrà negoziare. Personalmente, trovo incoraggiante che l’UE cerchi di parlare con una voce sola, insistendo che “il percorso verso la pace in Ucraina non può essere deciso senza l’Ucraina”. È un principio fondamentale di sovranità e un test per la capacità dell’Europa di difendere i propri interessi e quelli dei suoi partner, proiettando un’immagine di democrazia forte e risoluta.

L’asse Sud del Mondo

Un nuovo asse geopolitico sembra prendere forma. Il presidente cinese Xi Jinping ha proposto all’omologo brasiliano Lula da Silva di creare un modello di “autosufficienza” per i Paesi del Sud del mondo. Questa mossa segnala il tentativo di Pechino di costruire un blocco alternativo all’ordine liberale a guida occidentale. Dal mio punto di vista, se da un lato la cooperazione Sud-Sud è un legittimo strumento di sviluppo, dall’altro è essenziale vigilare affinché queste nuove alleanze non diventino veicoli per modelli autoritari, in antitesi ai valori di libertà individuale e democrazia.

La battaglia per l’acqua

A quindici anni dal riconoscimento dell’accesso all’acqua come diritto umano da parte delle Nazioni Unite nel 2010, si leva una richiesta pragmatica per trasformare questo principio in realtà. L’appello è a creare un trattato globale vincolante che renda tale diritto effettivamente esigibile. In un mondo dove le infrastrutture essenziali sono sempre più sotto pressione, come dimostrano i recenti blackout in Iraq dovuti al caldo estremo, passare da dichiarazioni simboliche a impegni giuridicamente vincolanti è un passo che sostengo pienamente, in linea con un approccio basato su diritti concreti e responsabilità chiare.

Restate sintonizzati su The Gist per seguire i prossimi sviluppi.


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