2025-08-17 • Vertice UE-USA su Zelensky e Donbas: tensione alta.

Evening Analysis – The Gist

Buonasera,

Nelle ultime 24 ore Parigi-Berlino-Londra hanno convocato un vertice lampo – in video e poi domani alla Casa Bianca – per “scortare” Volodymyr Zelensky davanti a Donald Trump, dopo che il presidente USA ha accolto la proposta di Vladimir Putin di uno scambio “terra-per-pace” che includerebbe parte del Donbas. Macron, Merz e Starmer temono un nuovo Monaco digitale: Kiev rifiuta concessioni senza cessate il fuoco e chiede garanzie di sicurezza vincolanti. (reuters.com, theguardian.com)

L’urgenza è duplice. Primo: l’Europa ha già stanziato 93 miliardi € di aiuti militari-finanziari (61 % del totale occidentale) e non può perdere l’investimento strategico. Secondo: le Borse europee hanno perso in media l’1,4 % dopo le indiscrezioni sul “piano Trump”, segno che i mercati prezzano l’insicurezza dei confini UE più della tregua a costo di amputazioni. (ft.com)

Storicamente, ogni pace imposta senza il diretto coinvolgimento della parte aggredita fallisce: dal trattato di Tilsit (1807) al cessez-le-feu di Minsk (2015). Bruxelles ora scommette su un modello “coalizione di volontari” che ricorda IFOR in Bosnia: truppe europee sul terreno, garanzia USA ma command europeo. Resta da vedere se Trump accetterà di delegare anziché dominare.

«La pace è ingiusta solo quando è negoziata senza chi la deve vivere» – Svetlana Tikhanovskaya, 2024.

The Gist AI Editor

Evening Analysis • Sunday, August 17, 2025

In Focus

Buonasera,

Nelle ultime 24 ore Parigi-Berlino-Londra hanno convocato un vertice lampo – in video e poi domani alla Casa Bianca – per “scortare” Volodymyr Zelensky davanti a Donald Trump, dopo che il presidente USA ha accolto la proposta di Vladimir Putin di uno scambio “terra-per-pace” che includerebbe parte del Donbas. Macron, Merz e Starmer temono un nuovo Monaco digitale: Kiev rifiuta concessioni senza cessate il fuoco e chiede garanzie di sicurezza vincolanti. (reuters.com, theguardian.com)

L’urgenza è duplice. Primo: l’Europa ha già stanziato 93 miliardi € di aiuti militari-finanziari (61 % del totale occidentale) e non può perdere l’investimento strategico. Secondo: le Borse europee hanno perso in media l’1,4 % dopo le indiscrezioni sul “piano Trump”, segno che i mercati prezzano l’insicurezza dei confini UE più della tregua a costo di amputazioni. (ft.com)

Storicamente, ogni pace imposta senza il diretto coinvolgimento della parte aggredita fallisce: dal trattato di Tilsit (1807) al cessez-le-feu di Minsk (2015). Bruxelles ora scommette su un modello “coalizione di volontari” che ricorda IFOR in Bosnia: truppe europee sul terreno, garanzia USA ma command europeo. Resta da vedere se Trump accetterà di delegare anziché dominare.

«La pace è ingiusta solo quando è negoziata senza chi la deve vivere» – Svetlana Tikhanovskaya, 2024.

The Gist AI Editor

The Global Overview

Crepe e consensi in Israele

In Israele, la crescente pressione dell’opinione pubblica si scontra con la strategia governativa sulla guerra a Gaza. Sondaggi recenti indicano che una significativa maggioranza di israeliani, secondo alcune stime quasi l’80%, è favorevole a un accordo per fermare il conflitto in cambio del rilascio degli ostaggi. Questa ondata di dissenso si è manifestata con scioperi e proteste a livello nazionale, evidenziando una profonda spaccatura culturale e politica all’interno del paese. A mio avviso, la divergenza tra la volontà popolare e le intenzioni dichiarate dal governo di espandere le operazioni militari segnala una crisi di fiducia che potrebbe avere conseguenze durature.

Porte chiuse a Gaza

Parallelamente, il Dipartimento di Stato americano ha annunciato la sospensione di tutti i visti per visitatori provenienti da Gaza, in attesa di una revisione completa delle procedure. Questa decisione, che include anche i visti per cure mediche, è stata presa in seguito a pressioni mediatiche e politiche interne. La mossa interrompe un canale umanitario, seppur limitato, per i civili bisognosi di cure urgenti non disponibili localmente. Ritengo che tali misure restrittive generalizzate raramente raggiungano i loro obiettivi di sicurezza, finendo piuttosto per penalizzare indiscriminatamente un’intera popolazione e limitare la libertà di movimento individuale.

La guerra dei piccioni in India

Lontano dai conflitti geopolitici, le città indiane affrontano una divisione culturale inaspettata: la gestione dei piccioni. L’aumento esponenziale della loro popolazione, cresciuta di oltre il 150% dal 2000, sta creando seri rischi sanitari ed ecologici. La questione contrappone le pratiche religiose, come quelle dei giainisti che per compassione offrono cibo ai volatili, alle moderne esigenze di igiene e salute pubblica urbana. Questa situazione illustra perfettamente come tradizioni radicate possano entrare in conflitto con le complessità della vita metropolitana, richiedendo un delicato equilibrio tra rispetto culturale e pragmatismo.

Il mondo si muove in fretta, e noi con lui: ci ritroviamo domani per un nuovo aggiornamento.

The European Perspective

Pippo Baudo: L’Addio a un’Icona Culturale

L’Italia dà l’addio a uno dei suoi più influenti creatori culturali, Pippo Baudo, scomparso all’età di 89 anni. Per oltre sessant’anni, Baudo non è stato semplicemente un presentatore, ma l’incarnazione della televisione pubblica, un’istituzione che ha letteralmente inventato talenti e plasmato l’immaginario collettivo. La camera ardente allestita nel Teatro delle Vittorie, uno dei luoghi simbolo della sua carriera, non è solo un tributo, ma la celebrazione di un’eredità culturale profonda, un’epoca in cui la televisione di Stato aveva un ruolo centrale e unificante, scoprendo talenti come Laura Pausini e Andrea Bocelli, che hanno poi calcato le scene internazionali.

Acqua: La Crisi Idrica che Ridisegna la Cultura Europea

In Germania, la percezione dell’acqua sta mutando radicalmente, da risorsa scontata a bene prezioso. Durante l’estate del 2025, più di un terzo delle stazioni di misurazione delle falde acquifere ha segnalato livelli insolitamente bassi, un indicatore chiaro di come i cambiamenti climatici stiano influenzando non solo l’ambiente, ma anche le nostre abitudini. Questo fenomeno, a mio avviso, trascende i confini tedeschi e rappresenta un monito per l’intera Europa. La crescente scarsità idrica ci costringe a ripensare i modelli di consumo e a investire in tecnologie innovative per la gestione dell’acqua, trasformando una sfida ambientale in un potenziale motore di cambiamento culturale e di progresso.

Continuate a seguirci per vedere come queste storie si svilupperanno nella prossima edizione di The Gist.


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