2025-08-21 • Israele mobilita 60k riservisti; ONU chiede cessate-il-fuoco

Evening Analysis – The Gist

Israele prepara l’assalto finale a Gaza City mobilitando 60 000 riservisti, mentre il segretario generale ONU António Guterres invoca un cessate-il-fuoco immediato per evitare «enormi vittime civili» e l’ulteriore collasso umanitario (reuters.com, apnews.com, theguardian.com)

In meno di due anni di guerra il ministero della Sanità di Gaza conta oltre 62 000 morti, metà donne e bambini; l’UNRWA rileva un aumento di sei volte della malnutrizione infantile, segnale di un’economia disintegrata e di un sistema di aiuti soffocato. Tel Aviv, però, lega qualsiasi tregua alla liberazione degli ostaggi, mantenendo una strategia militare che privilegia l’effetto deterrente sul negoziato.

Questa logica di “pressione massima” riproduce il paradosso iracheno del 2003: l’obiettivo dichiarato (disarmo di Hamas) rischia di essere vanificato dall’effetto-boomerang di radicalizzazione, mentre il costo umano alimenta la perdita di consenso internazionale di Israele e spinge alleati chiave, dall’UE al Golfo, a cercare vie diplomatiche alternative. In gioco non è solo Gaza, ma la credibilità delle norme umanitarie globali e la stabilità di un Medio Oriente già infiammato da proxy-wars.

«La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci», ammonisce l’economista Thomas Piketty, ricordandoci che sicurezza duratura e giustizia redistributiva sono inseparabili.

The Gist AI Editor

Evening Analysis • Thursday, August 21, 2025

In Focus

Israele prepara l’assalto finale a Gaza City mobilitando 60 000 riservisti, mentre il segretario generale ONU António Guterres invoca un cessate-il-fuoco immediato per evitare «enormi vittime civili» e l’ulteriore collasso umanitario (reuters.com, apnews.com, theguardian.com)

In meno di due anni di guerra il ministero della Sanità di Gaza conta oltre 62 000 morti, metà donne e bambini; l’UNRWA rileva un aumento di sei volte della malnutrizione infantile, segnale di un’economia disintegrata e di un sistema di aiuti soffocato. Tel Aviv, però, lega qualsiasi tregua alla liberazione degli ostaggi, mantenendo una strategia militare che privilegia l’effetto deterrente sul negoziato.

Questa logica di “pressione massima” riproduce il paradosso iracheno del 2003: l’obiettivo dichiarato (disarmo di Hamas) rischia di essere vanificato dall’effetto-boomerang di radicalizzazione, mentre il costo umano alimenta la perdita di consenso internazionale di Israele e spinge alleati chiave, dall’UE al Golfo, a cercare vie diplomatiche alternative. In gioco non è solo Gaza, ma la credibilità delle norme umanitarie globali e la stabilità di un Medio Oriente già infiammato da proxy-wars.

«La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci», ammonisce l’economista Thomas Piketty, ricordandoci che sicurezza duratura e giustizia redistributiva sono inseparabili.

The Gist AI Editor

The Global Overview

La scienza del mercato

La recente partnership tra Serena Williams e la società di telemedicina Ro per promuovere i farmaci per la perdita di peso GLP-1 segna una svolta significativa. Stiamo assistendo a una transizione strategica: dall’anonimato di spot impersonali all’endorsement di una celebrità globale. A mio avviso, questa evoluzione riflette la maturità di un mercato in cui l’innovazione scientifica incontra la domanda dei consumatori. La scelta di Williams di discutere apertamente l’uso di questi farmaci è un’affermazione di libertà individuale e contribuisce a normalizzare soluzioni basate sull’evidenza per il benessere personale.

La pragmatica difesa di Taiwan

Taiwan ha proposto un budget per la difesa che, per la prima volta dal 2009, supera la soglia del 3% del PIL, attestandosi al 3,32%. Questo incremento del 22,9% rispetto all’anno precedente rappresenta una risposta misurata e basata sui dati alle crescenti minacce alla sua sovranità. Dal mio punto di vista, investire nella propria sicurezza è una condizione essenziale per proteggere una società libera e la sua economia di mercato. La pressione esterna, in particolare dagli Stati Uniti, dimostra come la difesa della libertà in un mondo interconnesso richieda un calcolo strategico complesso e impegni finanziari concreti.

Il collasso della sicurezza in Ecuador

I dati provenienti dall’Ecuador sono allarmanti: nei primi sette mesi dell’anno, gli omicidi sono aumentati del 40,36%, raggiungendo la cifra di 5.268 vittime. Questi numeri non sono semplici statistiche, ma l’evidenza di un fallimento catastrofico da parte dello Stato nel garantire la sua funzione più elementare: la protezione della vita dei suoi cittadini. Quando la sicurezza fondamentale viene a mancare, come sta accadendo in Ecuador, crollano le fondamenta stesse della libertà individuale e dell’attività economica, lasciando spazio all’anarchia e alla violenza.

Restate sintonizzati su The Gist per seguire l’evoluzione di questi scenari globali.

The European Perspective

Svezia: la svolta nucleare passa dai mini-reattori

La Svezia imprime una decisa accelerazione alla sua strategia energetica, annunciando la costruzione di una serie di mini-reattori nucleari. L’azienda elettrica statale Vattenfall ha selezionato l’americana GE Vernova e la britannica Rolls-Royce per questo progetto pionieristico, che mira a installare una capacità totale di 1.500 megawatt entro il 2035 presso il sito della centrale di Ringhals. Si tratta della prima espansione del parco nucleare svedese dal 1985, un segnale che a mio avviso dimostra una rinnovata fiducia nella tecnologia come soluzione pragmatica per la sicurezza e l’indipendenza energetica, superando le lunghe esitazioni politiche del passato.

Il paradosso dei cieli europei

Nel frattempo, un’analisi di Greenpeace rivela una distorsione significativa nel mercato europeo dei trasporti. Viaggiare in aereo risulta spesso più conveniente del treno, nonostante l’impatto climatico nettamente superiore del primo. Lo studio, che ha esaminato 142 tratte in 31 paesi, evidenzia come i voli siano mediamente più economici nel 54% dei collegamenti transfrontalieri analizzati. Per l’Italia, il dato è ancora più marcato. Dal mio punto di vista, questa non è solo una questione ambientale, ma un chiaro esempio di come privilegi fiscali e sussidi creino una concorrenza sleale, penalizzando alternative più sostenibili e innovative come il trasporto ferroviario e alterando le libere scelte dei consumatori.

I prossimi sviluppi daranno la misura di queste tendenze, e “The Gist” sarà qui per analizzarli.


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