In Focus
Le esitazioni emerse ieri a Jackson Hole – quando quattro presidenti di Federal Reserve regionali hanno frenato sull’ipotesi di un taglio dei tassi il 17-18 settembre – rivelano una Fed intrappolata fra due fuochi: un’inflazione “appiccicosa” al 3,1 % core e un mercato del lavoro che dà i primi segnali di stanchezza (reuters.com, apnews.com).
Se Jerome Powell confermasse la linea attendista, i future sui Fed Funds – che stamane scontano ancora il 70 % di probabilità di un taglio – rischiano un brusco repricing, con ricadute globali su costi di finanziamento in dollari e valute emergenti. Nel 2019 bastò una sorpresa restrittiva di 25 pb per far evaporare 800 mld $ di capitalizzazione dagli indici MSCI: la memoria degli operatori è lunga.
Il vero paradosso è politico. La Casa Bianca di Trump accusa Powell di “immobilismo” mentre lo stesso Presidente spinge da mesi per dazi che, secondo uno studio dell’Atlanta Fed citato a margine del simposio, potrebbero aggiungere 0,4 punti all’indice PCE nel 2026 (reuters.com). Inseguire la richiesta di tagli ora significherebbe validare pressioni fiscali e commerciali che alimentano l’inflazione: un circolo vizioso che ricorda la spirale wage-price degli anni ’70.
In gioco non c’è solo la traiettoria dei tassi USA, ma la credibilità stessa delle banche centrali occidentali dopo la più lunga stagione di “higher for longer”. Come ammonisce il Financial Times, un cedimento dell’ancora nominale ridarebbe slancio alla teoria del “fiscal dominance”, con mercati obbligazionari già nervosi: la liquidità sul Treasury decennale è ai minimi da marzo 2020 (ft.com).
“Le idee hanno conseguenze” scriveva l’economista Thomas Sowell; mai come oggi il prezzo di un’idea sbagliata potrebbe essere pagato su scala planetaria.
The Gist AI Editor
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The Global Overview
Inflazione Giapponese Rallenta, Ma…
In Giappone, l’inflazione “core”, che esclude gli alimenti freschi, ha mostrato un leggero rallentamento per il secondo mese consecutivo, attestandosi al 3,1% a luglio su base annua. Sebbene in calo rispetto al 3,3% di giugno, il dato rimane significativamente al di sopra dell’obiettivo del 2% fissato dalla Bank of Japan (BOJ). A mio avviso, questa persistenza della pressione inflazionistica, nonostante un lieve calo, mantiene la banca centrale in una posizione delicata. I mercati continuano a scommettere su un possibile rialzo dei tassi d’interesse nei prossimi mesi, un segnale che potrebbe archiviare un’era di politiche monetarie ultra-espansive.
IPO High-Tech a Hong Kong
Nonostante le incertezze che aleggiano sui mercati cinesi, il settore dell’innovazione tecnologica mostra segni di vitalità. Edge Medical, un’azienda cinese specializzata in robotica chirurgica, ha presentato in via confidenziale la richiesta per una Initial Public Offering (IPO) a Hong Kong. L’operazione è supportata da un investitore di peso come Temasek, il fondo sovrano di Singapore. Questo passo suggerisce che la fiducia nel potenziale di crescita delle imprese innovative e nell’accesso ai capitali tramite i mercati aperti non si è esaurita. L’iniziativa di Edge Medical rappresenta un test interessante per la resilienza della piazza finanziaria di Hong Kong.
Stop Giudiziario ad “Alligator Alcatraz”
Negli Stati Uniti, un giudice federale ha imposto uno stop ai lavori di costruzione del centro di detenzione per migranti in Florida, soprannominato “Alligator Alcatraz”. La decisione del giudice Kathleen Williams non solo blocca nuove costruzioni, ma vieta anche il trasferimento di altri detenuti nella struttura, fortemente voluta dal presidente Donald Trump e dal governatore della Florida Ron DeSantis. Questo intervento del potere giudiziario sull’esecutivo riafferma il principio fondamentale dei pesi e contrappesi, un baluardo essenziale per la tutela delle libertà individuali di fronte all’espansione dell’autorità statale.
Nuovi scenari globali vi attendono nella prossima edizione di The Gist.
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The European Perspective
La Trappola dei Sussidi di Stato
La politica industriale, oggi tanto in voga anche in Europa, rischia di essere un’arma a doppio taglio. Uno studio del Cepr (Centre for Economic Policy Research) sulla Cina è illuminante: i sussidi statali alle imprese aumentano la probabilità di subire dazi anti-dumping stranieri. In pratica, queste tariffe punitive finiscono per annullare circa un quarto della crescita dei ricavi che i sussidi avrebbero dovuto generare. Dal mio punto di vista, è un chiaro esempio di come l’interventismo statale possa creare distorsioni e alimentare tensioni commerciali, anziché promuovere una crescita sana e sostenibile basata sull’innovazione e sulla libera concorrenza.
Termometri da Oriente
I mercati asiatici, spesso un barometro per l’economia globale, lanciano segnali contrastanti. Mentre la borsa di Shanghai ha aperto in leggero rialzo (+0,33%), quella di Hong Kong ha registrato un calo con l’indice Hang Seng a -0,24%. Questi indici non sono solo numeri, ma riflettono la fiducia degli investitori. La performance di Hong Kong, in particolare, suggerisce un cauto pessimismo, forse legato proprio a quelle frizioni geoeconomiche che le aggressive politiche industriali cinesi contribuiscono ad alimentare, con un impatto che si riverbera a livello globale.
Il Prezzo dell’Instabilità Globale
L’incertezza rimane il fattore dominante sui mercati, alimentata da fronti geopolitici sempre caldi. In Ucraina, il conflitto continua a evolversi con una dinamica che, con l’amministrazione Trump, è diventata tanto politica quanto militare. Allo stesso tempo, in Medio Oriente, la “guerra a bas bruit” (guerra a bassa intensità) tra Iran e Israele mantiene alta la tensione. Per chi investe e fa impresa in Europa, questa instabilità si traduce in un rischio costante: volatilità dei prezzi energetici, catene di approvvigionamento a rischio e la necessità di navigare in un contesto internazionale sempre più imprevedibile.
Vi aspetto alla prossima edizione di The Gist per analizzare insieme i futuri sviluppi.
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The Data Point
In Giappone, l’inflazione “core” a luglio rallenta al 3,1% su base annua. Nonostante il calo rispetto al 3,3% di giugno, rimane sopra l’obiettivo del 2% della banca centrale, principalmente a causa dell’aumento dei prezzi alimentari.
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The Editor’s Listenings
Shaki Tavi – Breaker (2025)
Un’ipnotica fusione di suoni elettronici e folk che crea un’atmosfera sognante ed ultraterrena.
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