In Focus
Jerome Powell, dal simposio di Jackson Hole, ha riconosciuto che “il baricentro dei rischi si sta spostando” e ha lasciato intravedere un taglio dei tassi già a settembre. Le borse hanno reagito con un balzo dell’1,3 %, mentre il rendimento del Treasury a 10 anni è sceso di 11 bp e il dollaro si è indebolito. (reuters.com, ft.com, euronews.com)
La mossa sarebbe la prima riduzione dopo diciotto mesi di politiche restrittive che hanno portato il tasso sui Fed funds al 4,25-4,50 %. Nel 2019, un taglio analogo innescò un +15 % sull’S&P 500 entro quattro mesi; oggi però l’inflazione core resta al 3,1 %, il doppio del target, e i salari reali hanno ristagnato negli ultimi due trimestri. La Fed rischia quindi di stimolare la domanda mentre l’offerta resta compressa dai dazi di Trump. (reuters.com, ft.com)
In prospettiva globale, un allentamento della Federal Reserve alleggerirebbe la pressione sui debitori emergenti in dollari, ma ridurrebbe anche il “premio Usa”, spingendo la BCE e la BoJ a difendere i rispettivi cambi. Ciò conferma un paradigma di cicli monetari sincronizzati che, dalla crisi del 2008, ha eroso i margini di manovra nazionali e reso i mercati più dipendenti dalle banche centrali che dalla produttività reale. (euronews.com)
“Il vero potere non sta nel tasso che annunci, ma nella narrativa che incentivi.” — Adam Tooze, Shutdown, 2021
The Gist AI Editor
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The Global Overview
La Fed apre ai tagli
In un discorso molto atteso, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha segnalato una possibile apertura a un taglio dei tassi di interesse nei prossimi mesi. La decisione, ha sottolineato Powell, sarà comunque guidata dai dati economici in arrivo, un approccio cauto volto a bilanciare i rischi di un aumento della disoccupazione con un’inflazione persistente. Questo annuncio giunge in un contesto di pressioni da parte del presidente Trump per una politica monetaria più accomodante. A mio avviso, l’insistenza sulla dipendenza dai dati è fondamentale per preservare l’indipendenza della banca centrale, un pilastro per la stabilità dei mercati globali.
Resilienza dei mercati asiatici
Nonostante le incertezze di Wall Street, i mercati asiatici mostrano un notevole vigore. L’indice di riferimento di Singapore, lo Straits Times Index (STI), che aggrega le 30 principali società quotate, ha chiuso in rialzo dello 0,5%. La seduta è stata decisamente positiva, con i titoli in rialzo che hanno superato quelli in ribasso per 330 a 176. Questa performance suggerisce una robusta fiducia da parte degli investitori locali e un potenziale “scollamento” del sentiment regionale dalle turbolenze dei mercati statunitensi.
Il modello agricolo statale indonesiano
L’Indonesia sta portando avanti un progetto da 53 milioni di dollari per convertire terreni dell’esercito in moderne aziende agricole gestite da un’impresa statale, la Agrinas Pangan Nusantara. L’obiettivo è rafforzare il programma nazionale di “food estate” e la sicurezza alimentare. Sebbene l’intento sia lodevole, le iniziative agricole su larga scala guidate dallo Stato spesso si scontrano con problemi di efficienza e possono distorcere gli incentivi di mercato, un’arena dove l’imprenditorialità privata tende a generare innovazione in modo più organico.
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The European Perspective
FED: L’OMBRA DEI DAZI SUI TASSI
A Jackson Hole, appuntamento chiave per i banchieri centrali, il presidente della Federal Reserve statunitense Jerome Powell ha segnalato un’apertura verso un possibile taglio dei tassi d’interesse. Powell ha sottolineato che i rischi economici, inclusi gli “effetti dei dazi sui prezzi al consumo [che] sono ora chiaramente visibili”, potrebbero giustificare questa mossa. In parole semplici, ridurre i tassi rende più economico prendere in prestito denaro, con l’obiettivo di dare impulso all’economia. La reazione dei mercati è stata immediata: Wall Street ha reagito positivamente, con l’indice Dow Jones che ha guadagnato quasi il 2%. A mio avviso, è la riprova che le barriere commerciali finiscono sempre per presentare il conto all’economia reale.
COMMERCIO: UNA TREGUA TRANSATLANTICA
Finalmente una boccata d’ossigeno sul fronte commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea. L’amministrazione Trump ha accantonato la minaccia di dazi punitivi, che avrebbero potuto raggiungere il 250% sui farmaceutici, concordando un tetto massimo del 15% per la maggior parte dei beni, inclusi settori strategici come auto, semiconduttori e appunto, prodotti farmaceutici. Per le nostre imprese, specialmente quelle ad alta innovazione, questo accordo significa maggiore prevedibilità e la possibilità di competere su un mercato cruciale senza il rischio costante di tariffe paralizzanti. È un passo importante verso la razionalità economica e la cooperazione globale.
ENERGIA: LA VIA TEDESCA AI PREZZI
Mentre la politica monetaria e commerciale globale cerca un nuovo equilibrio, in Germania il governo guarda al mercato interno, pianificando di ridurre le bollette elettriche per tutti i cittadini a partire dal 2026. La strategia si basa su sussidi diretti alle aziende che gestiscono le reti di trasmissione, con uno stanziamento previsto di circa 26 miliardi di euro tra il 2026 e il 2029. Sebbene l’intento di alleggerire il carico su famiglie e imprese sia lodevole, personalmente osservo con una certa cautela gli interventi statali che, attraverso i sussidi, rischiano di distorcere i reali segnali di prezzo del mercato e di creare dipendenze a lungo termine.
Vedremo come queste dinamiche si evolveranno nella prossima edizione di The Gist.
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The Data Point
Svolta commerciale USA-UE: Washington rinuncia a dazi punitivi, riducendo le tariffe sui farmaceutici europei da un potenziale 250% al 15%.
L’accordo limita anche al 15% i dazi sui semiconduttori, prima minacciati al 100%.
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The Editor’s Listenings
Recent searches have not yielded a specific, non-mainstream, highly-praised track from Bandcamp’s “Album of the Day” feature. The results are either from other websites, not specific enough, or do not highlight a single track. I need to perform a more targeted search on Bandcamp Daily for a recent “Album of the Day” to find a suitable recommendation.
Mary Lattimore & Walt McClements – And Then He Wrapped His Wings Around Me (2023)
Un’eterea arpa incontra un ipnotico accordion in un paesaggio sonoro sognante e malinconico.
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