In Focus
Il brusco cambio di tono di Donald Trump – che oggi minaccia «sanzioni massicce» contro Mosca se entro due settimane non si vedranno progressi concreti nei colloqui di pace – riporta il conflitto russo-ucraino al centro dei mercati globali. A meno di un anno dal suo insediamento, la Casa Bianca contempla misure che potrebbero colpire energia, finanza e tecnologia russe, settori che generano oltre il 30 % del PIL nazionale e forniscono ancora il 15 % delle importazioni energetiche dell’UE. (reuters.com, apnews.com)
Le pressioni economiche sull’aggressore avrebbero un duplice effetto: aggravare la recessione russa (‐2,1 % di crescita nel primo semestre) e tagliare ulteriormente le entrate fiscali destinate allo sforzo bellico, mentre Kiev denuncia 16.000 bambini deportati e 500.000 sfollati dall’inizio dell’invasione. Ma la minaccia di Trump, priva per ora di un consenso multilaterale, rischia di generare ritorsioni sul grano e sul nickel, alimentando l’inflazione globale che colpisce soprattutto le fasce vulnerabili. (reuters.com, edition.cnn.com)
Storicamente, le sanzioni funzionano solo se coordinate (vedi Iran 2012 o Sudafrica 1986); un approccio unilaterale finirebbe per cementare l’asse Mosca-Pechino e spingere i Paesi emergenti a meccanismi di pagamento alternativi. La posta in gioco, dunque, non è solo la fine della guerra ma la tenuta dell’ordine economico liberale basato su dollaro e regole WTO: un’architettura già incrinata che rischia di cedere sotto il peso di decisioni impulsive.
«Il potere che non sa darsi limiti finisce per eroderli per tutti», avverte l’economista Daron Acemoğlu.
The Gist AI Editor
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The Global Overview
Accordi Segreti e Sovranità
In Eswatini, l’ultima monarchia assoluta dell’Africa, avvocati per i diritti umani hanno citato in giudizio il governo. L’oggetto della contesa è un accordo poco trasparente con l’amministrazione del presidente Donald Trump per accogliere deportati da paesi terzi. Considero la mancanza di approvazione parlamentare una preoccupante violazione dei processi democratici e della sovranità nazionale. Il caso, che mette in discussione la costituzionalità di tale patto, è stato ora posticipato al 25 settembre, in quanto il governo non ha presentato una risposta formale. Questo ritardo non fa che accrescere i dubbi sulla legittimità di accordi internazionali stipulati senza il consenso dei cittadini.
L’Influenza della Società Civile
Una coalizione di funzionari occidentali e gruppi evangelici sta esercitando una notevole pressione per inserire una questione umanitaria cruciale nei colloqui di pace tra Russia e Ucraina. La loro azione si concentra sul rimpatrio dei bambini ucraini che sarebbero stati trasferiti con la forza in Russia, una crisi che alcuni considerano uno dei più grandi casi di minori scomparsi dalla Seconda Guerra Mondiale. Questa iniziativa, che mira a influenzare l’agenda del presidente Trump, dimostra come l’impegno della società civile possa indirizzare la grande diplomazia verso la protezione dei diritti umani fondamentali.
Giustizia e Potere
L’amministrazione Trump ha reso pubblica la trascrizione di un’intervista con Ghislaine Maxwell, figura centrale nel caso Epstein. Nelle oltre 300 pagine, Maxwell nega di aver mai assistito a comportamenti inappropriati da parte del presidente Trump, definendolo “un gentiluomo sotto ogni aspetto”. La diffusione di questi documenti, in un momento di rinnovato interesse per il caso, solleva interrogativi sull’intersezione tra giustizia, politica e narrazioni pubbliche. A mio avviso, la trasparenza è essenziale, ma è altrettanto cruciale analizzare criticamente il contesto e la tempistica di tali rivelazioni.
Esploreremo i futuri sviluppi di queste vicende nella prossima edizione di The Gist.
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The European Perspective
Frustrazione Democratica e Nuove Generazioni
La sensazione di impotenza di fronte a crisi come l’inflazione e i conflitti internazionali sta alimentando una crescente disaffezione tra i giovani europei. In Germania, molti si sentono spettatori inascoltati delle decisioni politiche che plasmeranno il loro futuro. Personalmente, vedo in questo un campanello d’allarme: quando lo Stato si espande ma i cittadini, specialmente i più giovani, si sentono sempre più marginalizzati, forse il problema non è la mancanza di politica, ma un eccesso di burocrazia centralizzata che soffoca l’iniziativa individuale e la vera partecipazione. La richiesta di “più ascolto” non dovrebbe tradursi in più interventismo, ma in maggiore libertà e responsabilità per ciascuno.
Sicurezza Contro Libertà: Il Dilemma della Sorveglianza
Di fronte ai problemi sociali, la risposta statale tende spesso a limitare la libertà individuale in nome di una presunta sicurezza collettiva. Ne è un esempio la nuova proposta del Ministero della Giustizia tedesco di utilizzare il braccialetto elettronico per monitorare gli autori di violenza domestica. Se da un lato l’obiettivo di proteggere le vittime è sacrosanto, dall’altro l’adozione di strumenti di sorveglianza elettronica estende il controllo dello Stato sulla vita delle persone. Questo crea un precedente delicato: dove tracciamo la linea tra la protezione legittima e un’infrastruttura di controllo che, una volta creata, potrebbe essere usata per altri scopi?
Lo Spettro dell’Autoritarismo alle Porte
Mentre in Europa dibattiamo sui limiti dell’intervento statale, il fallimento dei modelli autoritari è sotto gli occhi di tutti. A Cuba, l’isola vive una profonda disuguaglianza con blackout quotidiani e beni accessibili solo a una élite, mentre la propaganda rivoluzionaria suona ormai vuota. Questo è il risultato inevitabile di decenni di economia centralizzata e soppressione della libertà d’impresa. Allo stesso tempo, il fronte ucraino ci ricorda brutalmente che la difesa della democrazia liberale dall’aggressione autoritaria russa è una battaglia esistenziale, il cui esito dipenderà sempre più dalle dinamiche politiche, come l’approccio dell’amministrazione Trump, che non da quelle puramente militari.
Il Socialismo che Divide
Il caso di Cuba è emblematico: si è creata una spaccatura tra due realtà parallele. Da una parte, quella dei lussuosi hotel per turisti gestiti dal conglomerato militare GAESA, come l’imponente K Tower a L’Avana; dall’altra, quella della popolazione che affronta interminabili interruzioni di corrente e una scarsità cronica. Questa non è una deviazione del sistema, ma la sua diretta conseguenza. A mio avviso, quando lo Stato si arroga il controllo totale dell’economia, il risultato non è l’uguaglianza, ma una rigida gerarchia dove una casta privilegiata gode di risorse negate a tutti gli altri, lasciando intatti solo gli slogan.
Continueremo a monitorare queste tendenze nel prossimo numero di The Gist.
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The Data Point
A Cuba, il divario economico evidenzia una profonda crisi.
Un cartone di uova costa circa 3.000 pesos, quasi la metà dello stipendio medio mensile ufficiale di 6.500 pesos. Questo salario equivale a soli 16-17 dollari sul mercato informale, rendendo i beni di prima necessità un lusso per molti.
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The Editor’s Listenings
Annahstasia – Be Kind (2025)
Voce tremante e chitarra gentile guidano una canzone folk mozzafiato, ricca di sentimento.
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