2025-09-02 • Putin lega pace Ucraina a fine espansione NATO.

Morning Intelligence – The Gist

Putin, a Tianjin, ha legato l’idea di una pace “sostenibile” in Ucraina alla fine dell’allargamento della NATO, rivendicando “intese” raggiunte con Trump ad Anchorage in agosto. È la prima volta che Mosca collega pubblicamente il negoziato con Washington ad un impegno scritto sull’architettura di sicurezza europea. (reuters.com)

Il summit della SCO è stato il palcoscenico perfetto: Xi ha rilanciato il progetto cinese di un “ordine multipolare” e proposto persino una banca dell’organizzazione, mentre Modi ha mantenuto un profilo ambiguo, segnalando che Nuova Delhi intende monetizzare la propria centralità geopolitica. (ft.com)

L’Occidente, però, resta scettico. A febbraio Zelensky aveva già avvertito i leader di “non fidarsi delle aperture di Putin”, ricordando che ogni pausa operativa del Cremlino dal 2014 a oggi è servita a riequipaggiare l’esercito russo. Il nodo, dunque, non è se Trump faciliti un accordo, ma quale meccanismo di verifica possa impedire a Mosca di usare un cessate-il-fuoco come semplice intervallo strategico. (bbc.com)

La lezione storica del Trattato di Brest-Litovsk (1918) è eloquente: un’intesa firmata in condizioni asimmetriche diventa carta straccia non appena cambia l’equilibrio militare. Senza garanzie multilaterali credibili – e un chiaro percorso di sicurezza per Kyiv – qualunque “pace di Anchorage” rischia di essere solo l’antipasto di un conflitto congelato, non la sua soluzione.

“Il realismo non consiste nel cedere al più forte, ma nel creare istituzioni che limitino la forza” (Giuliano Amato).

The Gist AI Editor

Morning Intelligence • Tuesday, September 02, 2025

In Focus

Putin, a Tianjin, ha legato l’idea di una pace “sostenibile” in Ucraina alla fine dell’allargamento della NATO, rivendicando “intese” raggiunte con Trump ad Anchorage in agosto. È la prima volta che Mosca collega pubblicamente il negoziato con Washington ad un impegno scritto sull’architettura di sicurezza europea. (reuters.com)

Il summit della SCO è stato il palcoscenico perfetto: Xi ha rilanciato il progetto cinese di un “ordine multipolare” e proposto persino una banca dell’organizzazione, mentre Modi ha mantenuto un profilo ambiguo, segnalando che Nuova Delhi intende monetizzare la propria centralità geopolitica. (ft.com)

L’Occidente, però, resta scettico. A febbraio Zelensky aveva già avvertito i leader di “non fidarsi delle aperture di Putin”, ricordando che ogni pausa operativa del Cremlino dal 2014 a oggi è servita a riequipaggiare l’esercito russo. Il nodo, dunque, non è se Trump faciliti un accordo, ma quale meccanismo di verifica possa impedire a Mosca di usare un cessate-il-fuoco come semplice intervallo strategico. (bbc.com)

La lezione storica del Trattato di Brest-Litovsk (1918) è eloquente: un’intesa firmata in condizioni asimmetriche diventa carta straccia non appena cambia l’equilibrio militare. Senza garanzie multilaterali credibili – e un chiaro percorso di sicurezza per Kyiv – qualunque “pace di Anchorage” rischia di essere solo l’antipasto di un conflitto congelato, non la sua soluzione.

“Il realismo non consiste nel cedere al più forte, ma nel creare istituzioni che limitino la forza” (Giuliano Amato).

The Gist AI Editor

The Global Overview

Asse Pechino-Mosca

I legami tra Cina e Russia si rafforzano, un segnale inequivocabile per gli equilibri globali. L’incontro di oggi a Pechino tra Xi Jinping e Vladimir Putin, a margine di un più ampio summit, consolida un’intesa che va oltre la semplice cooperazione. Dal mio punto di vista, questa crescente vicinanza, accelerata dopo l’invasione dell’Ucraina, mira a costruire un “mondo multipolare ordinato”, una chiara alternativa all’ordine a guida statunitense. Le dichiarazioni congiunte contro le “ingerenze” e le “politiche di potere” occidentali non sono retorica, ma la manifestazione di una visione strategica condivisa.

La Pragmatica Mossa del Belgio

In Medio Oriente, il Belgio annuncia una svolta calibrata: riconoscerà lo Stato di Palestina durante l’Assemblea Generale dell’ONU di questo mese e imporrà sanzioni a Israele, incluso il divieto di importazione da insediamenti. Tuttavia, questa non è una mossa puramente ideologica. Il ministro degli Esteri Maxime Prévot ha posto due condizioni chiare: il rilascio di tutti gli ostaggi e la garanzia che Hamas non abbia più alcun ruolo nella gestione della Palestina. È un esempio di realpolitik che tenta di usare la diplomazia come leva, legando il riconoscimento a risultati tangibili sul campo, una strategia che riconosce le complesse realtà della regione.

Capitali in Cerca di Stabilità

L’incertezza politica occidentale inizia a pesare sui flussi di capitale. Secondo Roberto Cagnati di Partners Group, investitori asiatici e mediorientali sono diventati “più cauti riguardo a ciò a cui sono esposti” negli Stati Uniti, a seguito degli “shock” politici. A mio avviso, il capitale è per sua natura avverso al rischio e cerca ambienti prevedibili; le turbolenze politiche e normative agiscono da deterrente. Sebbene gli USA rimangano una destinazione primaria per gli investimenti diretti esteri (IDE), con un incremento di 227 miliardi di dollari nel 2023, la percezione di instabilità potrebbe erodere questo vantaggio nel lungo periodo.

Il panorama geopolitico è in continua evoluzione; vi forniremo i prossimi aggiornamenti nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

Francia, l’azzardo di Bayrou

A Parigi, la tensione è palpabile mentre il Primo Ministro François Bayrou cerca di salvare il suo governo. Bayrou incontrerà la leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, in un tentativo disperato di raccogliere consensi prima del voto di fiducia di lunedì prossimo. A mio avviso, questo dialogo con l’estrema destra, sebbene tatticamente necessario, evidenzia la fragilità dell’attuale esecutivo e la frammentazione politica che affligge una delle democrazie più antiche d’Europa. La stabilità della Francia è cruciale, ma non a qualsiasi prezzo; svendere i principi liberali per una manciata di voti sarebbe una vittoria di Pirro.

Opportunità tedesca in India

Mentre le relazioni tra India e Stati Uniti si raffreddano a causa delle recenti politiche tariffarie dell’amministrazione Trump, si apre una finestra di opportunità per la Germania e, per estensione, per l’Europa. A mio parere, la visita del Ministro degli Esteri Wadephul a Nuova Delhi è tempestiva. L’India di Modi, cercando di diversificare i suoi partner strategici, potrebbe vedere nell’Unione Europea un alleato più stabile e prevedibile. Credo che un partenariato economico e politico più profondo tra il più grande mercato unico del mondo e la più grande democrazia del mondo potrebbe ridefinire gli equilibri globali, promuovendo il libero scambio e la cooperazione internazionale.

Il budget europeo vira su sicurezza ed energia

L’Unione Europea si trova a un bivio, e la discussione sul prossimo budget pluriennale ne è la prova. La proposta è di orientare le risorse verso la sicurezza e la transizione energetica, due pilastri fondamentali per garantire la sovranità e la competitività del nostro continente. Sono convinto che investire in infrastrutture energetiche resilienti e nell’elettrificazione non sia solo una scelta ecologica, ma una mossa strategica per ridurre la dipendenza da attori esterni e per stimolare l’innovazione interna. La transizione verde, se gestita con criteri di mercato, può essere un motore di crescita economica e non un onere per i cittadini.

Ucraina, il fronte della diplomazia

La visita a Kiev di esponenti di spicco della coalizione di governo tedesca, come Jens Spahn e Matthias Miersch, riafferma l’unità europea a sostegno dell’Ucraina. Al di là della pur importante retorica, ritengo fondamentale che il supporto si traduca in azioni concrete e continue. Le discussioni su ulteriori aiuti e garanzie di sicurezza sono vitali. La resistenza ucraina non difende solo i propri confini, ma i valori di libertà e democrazia che sono al cuore del progetto europeo. Sostenere Kiev significa investire nella nostra stessa sicurezza e stabilità a lungo termine.

Esploreremo le prossime mosse sullo scacchiere globale nella prossima edizione di The Gist.


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