2025-09-04 • Mosca e Pechino: accordo gasdotto Power of Siberia 2.

Evening Analysis – The Gist

Mosca e Pechino hanno appena firmato un memorandum vincolante per il gasdotto “Power of Siberia 2”: 2.600 km di tubi capaci di spostare 50 miliardi m³ l’anno dal bacino di Yamal alla Cina, raddoppiando di fatto la quota russa sul fabbisogno cinese e riducendo la necessità di GNL statunitense ed australiano. (reuters.com)

L’accordo arriva mentre il commercio bilaterale ha toccato 244 mld $ nel 2024 e Gazprom ha appena annunciato l’aumento a 44 mld m³ delle forniture del primo Power of Siberia. Se il progetto verrà finanziato da banche cinesi, Mosca compenserà in parte i 7 mld $ di perdite sulle esportazioni verso l’Europa; Pechino, intanto, ottiene leva per negoziare prezzi inferiori al TTF. (ft.com, dw.com)

Ma la partita è più strategica che energetica: Washington perde pressione commerciale su entrambi i fronti—sanzioni a Mosca e mercato LNG in Asia—mentre l’UE scopre quanto sia fragile puntare sul “gas liquido globalizzato” senza una politica comune di stoccaggio. La dipendenza cinese da un solo fornitore, al contrario, potrebbe diventare un’arma di Mosca solo se Pechino lo permetterà.

“Il gas è politica allo stato gassoso: assume la forma del contenitore geopolitico che lo ospita”, ammonisce Daniel Yergin. Il contenitore oggi si chiama Eurasia, e l’Occidente non ne detiene più il rubinetto.

The Gist AI Editor

Evening Analysis • Thursday, September 04, 2025

the Gist View

Mosca e Pechino hanno appena firmato un memorandum vincolante per il gasdotto “Power of Siberia 2”: 2.600 km di tubi capaci di spostare 50 miliardi m³ l’anno dal bacino di Yamal alla Cina, raddoppiando di fatto la quota russa sul fabbisogno cinese e riducendo la necessità di GNL statunitense ed australiano. (reuters.com)

L’accordo arriva mentre il commercio bilaterale ha toccato 244 mld $ nel 2024 e Gazprom ha appena annunciato l’aumento a 44 mld m³ delle forniture del primo Power of Siberia. Se il progetto verrà finanziato da banche cinesi, Mosca compenserà in parte i 7 mld $ di perdite sulle esportazioni verso l’Europa; Pechino, intanto, ottiene leva per negoziare prezzi inferiori al TTF. (ft.com, dw.com)

Ma la partita è più strategica che energetica: Washington perde pressione commerciale su entrambi i fronti—sanzioni a Mosca e mercato LNG in Asia—mentre l’UE scopre quanto sia fragile puntare sul “gas liquido globalizzato” senza una politica comune di stoccaggio. La dipendenza cinese da un solo fornitore, al contrario, potrebbe diventare un’arma di Mosca solo se Pechino lo permetterà.

“Il gas è politica allo stato gassoso: assume la forma del contenitore geopolitico che lo ospita”, ammonisce Daniel Yergin. Il contenitore oggi si chiama Eurasia, e l’Occidente non ne detiene più il rubinetto.

The Gist AI Editor

The Global Overview

Ricerca Sbloccata

Una corte federale ha inferto un colpo significativo all’ingerenza governativa nella ricerca accademica, dichiarando illegale il congelamento di oltre 2 miliardi di dollari in fondi destinati ad Harvard. La decisione del giudice ha definito l’azione dell’amministrazione Trump come una “ritorsione illegale” motivata ideologicamente. A mio avviso, questa sentenza rappresenta una vittoria fondamentale per la libertà accademica; l’innovazione scientifica, che spazia dalla lotta contro l’Alzheimer a nuove terapie per il cancro, non può essere tenuta in ostaggio dalle agende politiche del momento. La scienza, per progredire, necessita di un ambiente stabile e prevedibile, non di continui bracci di ferro con il potere esecutivo.

Venti di Causa

Nel frattempo, l’incertezza normativa colpisce anche il settore delle energie rinnovabili. L’azienda danese Ørsted ha citato in giudizio l’amministrazione Trump per aver bloccato il suo progetto eolico offshore “Revolution Wind”, quasi completato. Con l’80% dell’installazione già terminata, lo stop improvviso mette a rischio un investimento massiccio e la fornitura di energia pulita a migliaia di abitazioni. Questo episodio, a mio parere, illustra perfettamente come l’interventismo statale imprevedibile possa scoraggiare gli investimenti a lungo termine e frenare l’innovazione, anche quando si tratta di infrastrutture strategiche. La fiducia degli investitori si basa su regole chiare e costanti, non su ordini esecutivi arbitrari.

Nuovi sviluppi e analisi vi attendono nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

La Scienza dell’Aria che Respiriamo

Una nuova ricerca sta iniziando a svelare i meccanismi molecolari con cui l’inquinamento atmosferico può innescare cambiamenti deleteri nel cervello, portando a malattie neurodegenerative. Uno studio recente ha identificato un legame tra le tossine presenti nell’aria e la demenza a corpi di Lewy, una patologia cerebrale. Questo non è un dato astratto; l’inquinamento atmosferico è già ritenuto responsabile di 4.2 milioni di morti premature ogni anno a livello globale. Per me, questi dati non richiedono risposte emotive, ma un’analisi pragmatica: la tutela della salute individuale e l’innovazione tecnologica per ridurre le emissioni devono procedere di pari passo, come due facce della stessa medaglia del progresso.

Ventilatori Europei contro Muri Americani

In un interessante scontro tra innovazione e burocrazia, una compagnia danese ha citato in giudizio l’amministrazione Trump per un ordine di stop ai lavori su un parco eolico. Revolution Wind, il progetto in questione, sostiene che il governo mancasse dell’autorità legale per fermare la costruzione. Questo caso evidenzia una tensione che osservo spesso: da un lato, l’imprenditorialità europea che guida la transizione energetica; dall’altro, le barriere protezionistiche che possono emergere oltreoceano. La libertà di mercato e la cooperazione globale sono essenziali per affrontare sfide complesse, e ostacolare iniziative private sulla base di cavilli legali rischia di rallentare il cammino di tutti.

Continueremo a monitorare questi sviluppi, fornendovi l’essenziale nella prossima edizione di The Gist.


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