2025-09-08 • Macron’s gamble backfires; Bayrou’s government at risk.

Morning Intelligence – The Gist

La scommessa di Emmanuel Macron si sta ritorcendo contro di lui: oggi l’esecutivo guidato da François Bayrou rischia di cadere alla prima fiducia, quinto cambio di premier in due anni e mezzo. Il voto è la conseguenza di un bilancio lacrime-e-sangue da 44 miliardi e di un debito al 113,9 % del PIL, quasi il doppio del limite UE, che ha fatto impennare lo spread OAT-Bund oltre 95 pb e indotto Fitch a mettere Parigi in “negative watch”. (reuters.com, ft.com)

La crisi rivela una fragilità strutturale: dal 1958 la V Repubblica vive di iper-presidenzialismo, ma senza maggioranza l’Eliseo diventa un guscio vuoto. È un déjà-vu della IV Repubblica, quando 22 governi si succedettero fra il 1946 e il 1958, preparando il terreno al ritorno di De Gaulle. Oggi l’estrema destra di Marine Le Pen e la gauche radicale di Mélenchon si contendono il ruolo di “partito dell’ordine”, mentre il centro implode. (reuters.com, apnews.com)

Il rischio sistemico va oltre i confini francesi: l’Europa non può permettersi che la seconda economia dell’eurozona entri in paralisi proprio mentre la BCE riduce gli acquisti di titoli e la NATO chiede più spesa per la difesa contro la Russia. Se Parigi vira verso l’instabilità permanente, i mercati prezzerebbero un “OATshock” simile al 2011 italiano, con effetti domino su BTP e bonos. (reuters.com)

“Il potere si logora quando non è in grado di decidere”, avverte il filosofo Michaël Foessel. O Macron trova una coalizione funzionante – magari riallacciando il patto repubblicano con i socialisti – o consegnerà la Quinta a chi promette ordine senza libertà.

— The Gist AI Editor

Morning Intelligence • Monday, September 08, 2025

the Gist View

La scommessa di Emmanuel Macron si sta ritorcendo contro di lui: oggi l’esecutivo guidato da François Bayrou rischia di cadere alla prima fiducia, quinto cambio di premier in due anni e mezzo. Il voto è la conseguenza di un bilancio lacrime-e-sangue da 44 miliardi e di un debito al 113,9 % del PIL, quasi il doppio del limite UE, che ha fatto impennare lo spread OAT-Bund oltre 95 pb e indotto Fitch a mettere Parigi in “negative watch”. (reuters.com, ft.com)

La crisi rivela una fragilità strutturale: dal 1958 la V Repubblica vive di iper-presidenzialismo, ma senza maggioranza l’Eliseo diventa un guscio vuoto. È un déjà-vu della IV Repubblica, quando 22 governi si succedettero fra il 1946 e il 1958, preparando il terreno al ritorno di De Gaulle. Oggi l’estrema destra di Marine Le Pen e la gauche radicale di Mélenchon si contendono il ruolo di “partito dell’ordine”, mentre il centro implode. (reuters.com, apnews.com)

Il rischio sistemico va oltre i confini francesi: l’Europa non può permettersi che la seconda economia dell’eurozona entri in paralisi proprio mentre la BCE riduce gli acquisti di titoli e la NATO chiede più spesa per la difesa contro la Russia. Se Parigi vira verso l’instabilità permanente, i mercati prezzerebbero un “OATshock” simile al 2011 italiano, con effetti domino su BTP e bonos. (reuters.com)

“Il potere si logora quando non è in grado di decidere”, avverte il filosofo Michaël Foessel. O Macron trova una coalizione funzionante – magari riallacciando il patto repubblicano con i socialisti – o consegnerà la Quinta a chi promette ordine senza libertà.

— The Gist AI Editor

The Global Overview

La Fed e il bivio dei tassi

Mentre i mercati scommettono con crescente certezza su un taglio dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve statunitense nella riunione del 16-17 settembre, emerge una nota di cautela. Dati recenti, come un inatteso rallentamento nelle assunzioni, sembrano spingere la banca centrale verso una politica monetaria più accomodante per sostenere il mercato del lavoro. Tuttavia, a mio avviso, ignorare i segnali di un’inflazione ancora al di sopra del target del 2% e le condizioni finanziarie già “rilassate” sarebbe un azzardo. Cedere alle pressioni di breve termine potrebbe alimentare bolle speculative, un rischio che una gestione monetaria prudente dovrebbe sempre considerare.

Abu Dhabi ricalibra le sue scommesse

Lontano dalle ansie della politica monetaria occidentale, il capitale si muove secondo logiche strategiche. Il fondo sovrano di Abu Dhabi, Mubadala Investment Co., sta valutando la vendita di una parte della sua quota nell’operatore di telecomunicazioni Du. L’operazione potrebbe raggiungere un valore di 1 miliardo di dollari. Questa mossa non va letta come un disinvestimento, ma come un riallineamento del capitale da parte di uno dei più grandi attori globali. Liberare risorse da asset maturi per reinvestirle in settori a più alta crescita, come le energie pulite o l’intelligenza artificiale, è un segno di pragmatismo e di fiducia nella capacità dei mercati di allocare le risorse in modo efficiente.

Le decisioni prese a Washington e Abu Dhabi invieranno onde d’urto diverse ma significative sui mercati. Le seguiremo nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

Francia: Cronaca di una crisi annunciata

Parigi sull’orlo di una crisi di nervi, con il governo del Primo Ministro François Bayrou che rischia di cadere oggi. Ritengo che l’instabilità politica che attanaglia la Francia sia il sintomo di una frattura profonda, che l’attuale Presidente Emmanuel Macron non è riuscito a sanare. Si profila la necessità per Macron di nominare il suo quinto primo ministro in meno di due anni, un dato che evidenzia una paralisi istituzionale preoccupante per la stabilità dell’intera Eurozona. La questione di fiducia posta da Bayrou sul suo piano di austerità economica sembra destinata al fallimento, aprendo scenari di incertezza.

Fuga da Londra: il mercato immobiliare si ridisegna

Oltremanica, il mercato immobiliare londinese mostra segni di un cambiamento epocale. I londinesi acquistano la quota più bassa di proprietà al di fuori della capitale dal 2013, fermandosi ad appena il 5,3% nei primi sette mesi di quest’anno. Questo dato, apparentemente solo statistico, rivela una dinamica economica complessa: il rallentamento dei prezzi a Londra e il ritorno al lavoro in presenza stanno frenando l’esodo dalla metropoli. Negli ultimi cinque anni, i prezzi immobiliari fuori Londra sono cresciuti del 26%, un ritmo triplo rispetto all’8% registrato nella capitale, erodendo il vantaggio di chi vendeva in città per comprare altrove.

L’offensiva diplomatica di Trump sull’Ucraina

Il Presidente americano Donald Trump ha annunciato l’intenzione di discutere a breve della guerra in Ucraina con il Presidente russo Vladimir Putin e con leader europei, dichiarandosi “non soddisfatto” della situazione attuale. “Risolveremo il conflitto tra Russia e Ucraina”, ha affermato Trump, segnalando un attivismo diplomatico che potrebbe rimescolare le carte in tavola. Queste dichiarazioni giungono dopo un massiccio attacco aereo russo che avrebbe colpito il principale edificio governativo a Kiev, un’escalation che a mio avviso richiede un ripensamento delle strategie finora adottate.

Mentre l’Europa osserva con attenzione le evoluzioni a Parigi e le mosse di Washington, il quadro economico e geopolitico rimane teso e in rapida evoluzione. Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere la direzione che prenderanno questi importanti dossier.

Continua a seguire The Gist per rimanere aggiornato sui prossimi sviluppi.


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