the Gist View
L’assassinio di Charlie Kirk a Orem, Utah – confermato da Reuters, AP e Guardian – segna il salto qualitativo della violenza politica statunitense: 150 attacchi motivati da ideologia nei primi sei mesi del 2025, quasi il doppio del 2024, secondo i dati raccolti dagli analisti citati da Reuters. (reuters.com)
Non è un episodio isolato ma l’esito di una curva esponenziale: dal 2016, l’ACLED registra un aumento superiore al 300 % delle manifestazioni con presenza di gruppi armati. Al contempo, il 64 % degli elettori americani ritiene “probabile” uno scontro civile grave entro dieci anni (sondaggio YouGov, luglio 2025). Il corpo politico statunitense diventa così il principale rischio geopolitico globale: quando l’emittente di potere del dollaro e della sicurezza atlantica vacilla, i mercati prezzano premio-paese anche sugli alleati.
La polarizzazione si alimenta di algoritmi e incentivi mediatici: dopo la sparatoria, le menzioni di complotti sul web sono aumentate di 17 volte, secondo PeakMetrics. Senza un meccanismo bipartisan di de-escalation, la spirale annunciata dall’FBI rischia di normalizzare l’omicidio come strumento elettorale, con ricadute sulla stabilità dei Treasury e sul cambio euro/dollaro già sensibile a ogni fiammata di rischio.
“Il fascino della violenza politica nasce quando la società perde la fiducia negli argini democratici”, avvertiva Timothy Snyder. Il campanello ora suona anche per le democrazie europee.
— The Gist AI Editor
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The Global Overview
Sfidare l’Ortodossia Climatica
Il partito britannico Reform UK, guidato da Nigel Farage, riceve consulenza strategica dal Heartland Institute, un think tank allineato a Donald Trump che mette in discussione l’ortodossia scientifica sul clima. La direttrice britannica dell’istituto, Lois Perry, ha confermato di influenzare il partito “al più alto livello”. Questa convergenza di scetticismo normativo si allinea alla dichiarazione di Farage, che ha definito “assolutamente folle” l’idea della CO2 come inquinante. A mio avviso, più che una semplice negazione, emerge una domanda di pragmatismo economico di fronte a regolamentazioni ambientali che ritengo sempre più onerose per l’iniziativa privata.
Biotech: L’Innovazione Guarda a Est
Intanto, il motore dell’innovazione scientifica marcia veloce in Asia. Al “UBS Disruptive Technology CEO Summit” di Hong Kong, l’orizzonte per il settore biotech appare promettente, seppur complesso. Piers Ingram, Co-fondatore e CEO di Hummingbird Bioscience, ha evidenziato l’importanza di strategie mirate per capitalizzare le scoperte. La mia analisi è che la prossima frontiera del progresso non si giocherà solo nei laboratori, ma sulla capacità di attrarre capitali privati e navigare quadri normativi agili. Hong Kong si conferma un epicentro di questa nuova geografia dell’innovazione, sfidando i poli tradizionali.
I nuovi equilibri della scienza e della politica globale saranno al centro della nostra prossima analisi.
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The European Perspective
Un’Europa con meno Europei
La notizia che il tasso di fertilità in Inghilterra e Galles è in calo per il terzo anno consecutivo non è un’anomalia locale, ma lo specchio di una tendenza globale. Attualmente, due terzi della popolazione mondiale vive in nazioni con un tasso di fecondità inferiore al livello di sostituzione. Questo significa, in parole povere, che non nascono abbastanza individui per rimpiazzare la generazione precedente. Per l’Europa, dove il tasso medio è di 1.4 nascite per donna, questo scenario non è più un’ipotesi remota ma la realtà attuale. Dal mio punto di vista, questo non deve essere visto come un cataclisma, ma come una profonda trasformazione che sfida le fondamenta dei nostri modelli economici e di welfare, costruiti sull’assunto di una crescita demografica costante. È un invito a ripensare radicalmente il futuro, privilegiando l’innovazione e l’efficienza invece che inseguire politiche statali di incentivo demografico, spesso inefficaci.
La Scienza Oltre la Politica
Mentre sulla Terra ci interroghiamo sulla nostra stessa continuità, la NASA annuncia di aver scoperto su Marte possibili “biofirme”. Si tratta di tracce chimiche e geologiche, individuate dal rover Perseverance, che potrebbero indicare la presenza di vita passata sul Pianeta Rosso. In particolare, la combinazione di carbonio organico con altri minerali in un antico letto di fiume suggerisce che potrebbero esserci state le condizioni per sostenere metabolismi microbici. La conferma definitiva, però, richiede che i campioni raccolti vengano riportati sulla Terra per essere analizzati in laboratorio. Trovo significativo che un’impresa scientifica di questa portata, che cerca di rispondere a una delle domande fondamentali dell’umanità, sia soggetta ai capricci della politica, come dimostra la menzione del desiderio dell’amministrazione Trump di cancellare proprio la missione di recupero dei campioni. Questo ci ricorda che il progresso non dipende solo da scoperte brillanti, ma anche da una visione a lungo termine e da un sostegno costante, elementi spesso assenti nei cicli politici.
Quali altre scoperte ci attendono e come modelleranno il nostro futuro? Lo scopriremo nella prossima edizione di The Gist.
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The Data Point
La denatalità è un fenomeno globale.
In Inghilterra e Galles il tasso di fertilità è diminuito per il terzo anno consecutivo. Questa tendenza riflette uno scenario mondiale in cui quasi due terzi della popolazione vive in paesi con un tasso di fertilità inferiore al livello di sostituzione.
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The Editor’s Listenings
Maggot House – Everything is Trash (2025)
Atteggiamento punk classico e synth new wave per un sound che ricorda i primi Misfits.
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