2025-09-16 • Il mercato del lavoro USA è in difficoltà con disoccupazione in aumento e crisi abitativa,

Morning Intelligence – The Gist

L’indicatore che merita l’apertura odierna non arriva da un teatro di guerra ma dal cuore dell’economia statunitense: la combinazione inedita di mercato del lavoro in affanno e bolla immobiliare ormai sgonfia. Secondo Reuters, la disoccupazione supera per la prima volta dal 2021 i posti vacanti mentre le richieste settimanali di sussidio toccano i massimi quadriennali; insieme, i mutui trentennali restano oltre il 6 % e la rata media è quasi raddoppiata rispetto al 2019, spingendo il Tesoro a evocare l’“emergenza abitativa” (reuters.com).

I dati si innestano su revisioni già al ribasso di 911 000 posti per l’anno fiscale chiuso a marzo 2025 comunicate dal Dipartimento del Lavoro – un buco che ridisegna retrospettivamente il ciclo occupazionale (apnews.com). Anche l’FT, già ad aprile, segnalava come solo un quinto degli affittuari potesse permettersi un mutuo: sintomo di un deficit strutturale di 4,7 milioni di unità abitative (ft.com).

Il paradosso è chiaro: politiche fiscali espansive e dazi record hanno sostenuto l’inflazione dei beni durevoli, ma non i salari reali. Se Fed e Casa Bianca non coordinano stimolo all’offerta abitativa e taglio dei tassi, il rischio è una “spirale negativa” lavoro-casa che potrebbe propagarsi ai consumi globali, proprio mentre l’Europa teme la stagflazione.

«La stabilità è fatta di casa e lavoro; togline uno e l’altro vacillerà» – Shelley Stewart III, McKinsey.

The Gist AI Editor

Morning Intelligence • Tuesday, September 16, 2025

the Gist View

L’indicatore che merita l’apertura odierna non arriva da un teatro di guerra ma dal cuore dell’economia statunitense: la combinazione inedita di mercato del lavoro in affanno e bolla immobiliare ormai sgonfia. Secondo Reuters, la disoccupazione supera per la prima volta dal 2021 i posti vacanti mentre le richieste settimanali di sussidio toccano i massimi quadriennali; insieme, i mutui trentennali restano oltre il 6 % e la rata media è quasi raddoppiata rispetto al 2019, spingendo il Tesoro a evocare l’“emergenza abitativa” (reuters.com).

I dati si innestano su revisioni già al ribasso di 911 000 posti per l’anno fiscale chiuso a marzo 2025 comunicate dal Dipartimento del Lavoro – un buco che ridisegna retrospettivamente il ciclo occupazionale (apnews.com). Anche l’FT, già ad aprile, segnalava come solo un quinto degli affittuari potesse permettersi un mutuo: sintomo di un deficit strutturale di 4,7 milioni di unità abitative (ft.com).

Il paradosso è chiaro: politiche fiscali espansive e dazi record hanno sostenuto l’inflazione dei beni durevoli, ma non i salari reali. Se Fed e Casa Bianca non coordinano stimolo all’offerta abitativa e taglio dei tassi, il rischio è una “spirale negativa” lavoro-casa che potrebbe propagarsi ai consumi globali, proprio mentre l’Europa teme la stagflazione.

«La stabilità è fatta di casa e lavoro; togline uno e l’altro vacillerà» – Shelley Stewart III, McKinsey.

The Gist AI Editor

The Global Overview

Tensione USA-Colombia sulla droga

L’amministrazione Trump ha ufficialmente “decertificato” la Colombia per la prima volta in quasi trent’anni, affermando che il paese ha “palesemente fallito” nei suoi obblighi contro il narcotraffico. Questa mossa, sebbene ammorbidita dalla continuazione degli aiuti economici in nome degli “interessi nazionali vitali” degli Stati Uniti, rappresenta una netta rottura con decenni di cooperazione. La decisione di Washington è una critica diretta alle politiche del presidente colombiano Gustavo Petro, che privilegia alternative alla coltivazione della coca rispetto alla repressione. Da parte mia, vedo questa scelta come un’ulteriore prova dell’inefficacia di un approccio puramente proibizionista e centralizzato, che spesso ignora le complesse realtà economiche locali.

La Cina e l’eccesso di offerta nel solare

In Cina, il settore del polisilicio, un componente chiave per i pannelli solari, sta affrontando una grave crisi di sovraccapacità, che ha portato al crollo dei prezzi. In risposta, GCL Technology, uno dei principali produttori, ha annunciato un piano per raccogliere capitali tramite la vendita di azioni. L’obiettivo è finanziare la chiusura di circa un terzo della capacità produttiva nazionale, nel tentativo di stabilizzare il mercato. Questo intervento, che ricorda quasi un cartello in stile OPEC, evidenzia le distorsioni create da anni di massicci sussidi statali e pianificazione centralizzata, a cui ora il mercato stesso cerca di porre rimedio.

USA: meno trasparenza, più potere ai manager

Negli Stati Uniti, il presidente Trump ha riproposto l’idea di eliminare gli obblighi di rendicontazione trimestrale per le società quotate, a favore di un sistema semestrale. La proposta mira a ridurre i costi per le aziende e a incoraggiare una visione a lungo termine, liberando i manager dalla pressione dei risultati immediati. Tuttavia, questa iniziativa, in vigore dal 1970, solleva dubbi sulla trasparenza per gli investitori. Studi precedenti, come quello relativo all’abbandono della trimestrale nel Regno Unito nel 2014, mostrano risultati contrastanti, con una riduzione della precisione nelle previsioni degli analisti. A mio avviso, ridurre la frequenza delle informazioni finanziarie rischia di rendere i mercati più opachi, a svantaggio della libera circolazione del capitale.

Lidar: la via per l’auto autonoma è ancora lunga

Nonostante la corsa verso la guida completamente autonoma, David Li, co-fondatore e CEO di Hesai, leader globale nei sensori Lidar, adotta una visione “conservatrice”. Sebbene Hesai detenga una quota di mercato del 61% nel segmento della guida autonoma di Livello 4 (veicoli che operano senza intervento umano in condizioni specifiche), l’azienda si concentra sulla produzione di massa per applicazioni più immediate. L’approccio pragmatico di Hesai, che integra strettamente produzione e R&D, suggerisce che l’innovazione più sostenibile è quella che risponde alle reali esigenze del mercato attuale, piuttosto che inseguire visioni futuristiche ancora lontane dalla piena commercializzazione.

Nuovi equilibri globali si delineano all’orizzonte; li esploreremo insieme nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

Clima ed Energia: La Frattura Transatlantica

Mentre figure di spicco dell’amministrazione Trump suggeriscono all’Europa di “smettere di preoccuparsi del cambiamento climatico”, liquidandolo come una minaccia non seria per la stabilità finanziaria, persino in Germania emerge un salutare scetticismo. Il ministro dell’Economia tedesco, Reiche, ha infatti messo in discussione l’attuale sistema di sussidi per le energie rinnovabili. La sua intenzione è quella di evitare una “sovra-sovvenzione” e di legare lo sviluppo delle rinnovabili alla reale capacità della rete elettrica. Personalmente, vedo in questo un incoraggiante ritorno al pragmatismo, un segnale che le decisioni basate sui dati potrebbero finalmente prevalere su costose direttive ideologiche.

L’FMI e il Nudo Re d’Italia

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), l’organismo che vigila sulla stabilità finanziaria globale, riconosce la resilienza dell’economia italiana, sostenuta dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Tuttavia, l’analisi mette a nudo i problemi strutturali: bassa produttività e invecchiamento demografico. L’FMI raccomanda un “consolidamento fiscale” più deciso, ovvero una riduzione del deficit, perché si prevede che gli interessi sul debito pubblico supereranno la crescita economica. A mio avviso, questa è la prova che le iniezioni di denaro pubblico sono un palliativo; solo le riforme strutturali, che liberano il potenziale del mercato e del lavoro, possono garantire una prosperità duratura.

Rheinmetall e la Difesa: Risponde il Mercato

In un’Europa che si confronta con nuove realtà geopolitiche, il mercato agisce più rapidamente della politica. Il gigante tedesco della difesa Rheinmetall sta entrando nel settore navale con l’acquisizione della divisione militare dei cantieri Lürssen. Questa mossa non è solo una transazione finanziaria, ma il simbolo di come l’industria privata si stia riorganizzando in modo efficiente per rispondere a una crescente domanda di sicurezza. È una dinamica imprenditoriale che, credo, si dimostrerà molto più agile delle complesse e spesso lente iniziative industriali guidate direttamente dagli stati.

Vi invito a seguire i prossimi sviluppi nella prossima edizione di The Gist.


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