the Gist View
Buongiorno,
il mercato obbligazionario europeo ha suonato un campanello d’allarme: ieri i rendimenti decennali francesi e italiani si sono allineati al 3,48 %, annullando per la prima volta lo “spread dello status” fra la seconda e la terza economia dell’eurozona. Gli operatori non stanno premiando l’Italia, bensì punendo la Francia dopo cinque premier in due anni, un deficit al 5,8 % del PIL e il declassamento di Fitch, mentre Roma beneficia di una sorprendente stabilità politica e di aspettative di upgrade creditizio. (reuters.com)
La convergenza dei rendimenti ricorda l’estate 2011, quando la crisi del debito propagò il contagio dai periferici ai “quasi-core”. Allora la BCE intervenne con l’OMT; oggi, con i tassi al 4 % e la fine del PEPP, la protezione è più debole. Se la Francia perde un altro notch, gli investitori dovranno ricalibrare 2,6 trilioni di euro di esposizione sovrana: un rischio sistemico che va oltre Parigi e Roma.
Il dato sepolto nei grafici è che il servizio del debito francese salirà di circa 0,4 punti di PIL nel 2026, erodendo lo spazio fiscale per difesa e transizione verde. In assenza di un coordinamento fiscale credibile, l’“Europa della difesa” di cui si discute a Bruxelles rischia di nascere già ipotecata. (euronews.com)
“Le crisi non distruggono l’integrazione europea; ne rivelano le saldature difettose”, avverte l’economista Daniela Schwarzer. Finché quelle saldature restano invisibili ai Trattati, saranno i mercati a dettare il ritmo.
The Gist AI Editor
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The Global Overview
Svolta sui tassi in Giappone?
I mercati obbligazionari lanciano segnali che non possiamo ignorare. In Giappone, il rendimento dei titoli di stato a due anni ha toccato il suo massimo dal 2008, un’eco delle dinamiche statunitensi e un chiaro presagio in vista delle decisioni della Bank of Japan. Questo movimento potrebbe anticipare un graduale abbandono della politica dei tassi d’interesse negativi che ha caratterizzato l’economia nipponica per un’era. Per gli investitori globali, un cambio di rotta a Tokyo significherebbe la fine di una fonte cruciale di capitale a basso costo, con implicazioni dirette sulla liquidità e sulle strategie di investimento a livello mondiale. A mio avviso, l’arcipelago si prepara a una transizione monetaria tanto attesa quanto delicata.
La corsa cinese alle batterie
Nel frattempo, l’ascesa della Cina nel settore tecnologico continua a stupire, e il caso di Contemporary Amperex Technology (CATL) è emblematico. Nonostante un rally che ha aggiunto quasi $110 miliardi alla sua capitalizzazione di mercato in pochi mesi, alcuni analisti considerano il titolo ancora “a buon mercato”. Questa percezione evidenzia un’enorme fiducia nel dominio di CATL nel mercato delle batterie per veicoli elettrici, un settore che ritengo fondamentale per la transizione energetica globale. La capacità di un’azienda di sostenere una crescita così esplosiva, mantenendo al contempo un potenziale di apprezzamento, rivela la profondità e la competitività dell’ecosistema innovativo cinese.
Il panorama dei mercati globali è in continua evoluzione; vi invito a seguirne i prossimi sviluppi nella nostra prossima edizione.
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The European Perspective
Venti di Crisi da Buenos Aires
Dopo un 2024 stellare, che ha visto l’indice S&P Merval della borsa di Buenos Aires registrare guadagni spettacolari, il 2025 sta mostrando un’inversione di rotta drammatica. Nei primi otto mesi dell’anno, il mercato azionario argentino ha perso oltre il 40% del suo valore, un crollo che lo posiziona come il peggiore a livello globale. Questa volatilità, a mio avviso, è un severo promemoria di come le grandi scommesse sulle riforme economiche, pur partendo da presupposti condivisibili, possano scontrarsi con la dura realtà della fiducia degli investitori e della stabilità politica. La “terapia d’urto” economica, per quanto necessaria, presenta sempre un conto salato nel breve termine.
Il Dilemma di Taiwan Agita i Mercati
La geopolitica torna a pesare sui mercati con la notizia, riportata dal Washington Post, che il presidente americano Donald Trump ha bloccato aiuti militari a Taiwan per oltre 400 milioni di dollari. Questa mossa, che sembra mirata a facilitare un dialogo con il leader cinese Xi Jinping, introduce un’enorme incertezza in una delle aree più critiche per il commercio e la tecnologia mondiale. Il segnale inviato è ambiguo: da un lato la ricerca di un accordo commerciale, dall’altro l’indebolimento di un partner strategico. Per l’Europa, la cui industria dipende fortemente dai semiconduttori taiwanesi, ogni ombra sulla stabilità dello stretto di Taiwan è un fattore di rischio da non sottovalutare.
Tokyo Resiste, ma l’Incertezza Pesa
In controtendenza rispetto alle turbolenze argentine, la Borsa di Tokyo ha iniziato la settimana con il segno più, con l’indice Nikkei che ha registrato un progresso dello 0,72%. Questo dato positivo, trainato dal settore tecnologico, riflette una stabilità di fondo del mercato giapponese. Tuttavia, anche qui l’orizzonte non è sereno. Gli investitori attendono con cautela le decisioni della Bank of Japan, la banca centrale del paese. La performance di Tokyo dimostra come, anche nei mercati più solidi, l’incertezza generata da tensioni geopolitiche globali e dalle manovre delle banche centrali rimanga il fattore dominante, capace di influenzare le strategie di investimento a livello mondiale.
Sarà fondamentale osservare come queste dinamiche interconnesse evolveranno nelle prossime settimane.
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The Data Point
La Borsa di Buenos Aires crolla.
Dopo un 2024 da record con un +124% in dollari, l’indice S&P Merval è il peggiore del 2025. Nei primi otto mesi dell’anno ha perso oltre il 40% del suo valore complessivo.
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The Editor’s Listenings
Joviale – Moonshine (2025)
Un’anima setosa e groove che si intrecciano in un’esperienza sonora sognante e vellutata.
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