Geopolitica e Mercati Tecnologici
La Borsa di Milano ha mostrato le due facce della medaglia industriale europea. Da un lato, ho osservato con interesse il balzo del 4,55% di Leonardo, gigante della tecnologia per la difesa. Questo rialzo segue le rassicurazioni del Presidente USA Donald Trump sulle forniture militari alla NATO, un segnale di come le dinamiche geopolitiche possano premiare direttamente l’innovazione tecnologica del nostro continente. All’opposto, lo scivolone di Stellantis (-3,49%), costretta a sospendere la produzione in sei stabilimenti europei, evidenzia le difficoltà di un settore in piena e complessa transizione tecnologica.
La Guerra dei Dazi al Carbonio
La retorica politica spesso si scontra con la realtà dei dati. Secondo una nuova ricerca, il tanto discusso dazio europeo sul carbonio, tecnicamente noto come CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism), costerà alle aziende statunitensi circa 351 milioni di euro entro il 2034. Si tratta di una cifra quasi dieci volte inferiore ai 4,7 miliardi di dollari all’anno paventati da Donald Trump. Personalmente, vedo in questo meccanismo un tentativo, seppur complesso, di far giocare tutti secondo le stesse regole ambientali, basandosi su dati misurabili anziché su minacce protezionistiche.
Stabilità sul Fronte Energetico
Un segnale positivo arriva dal mercato energetico, dove il prezzo del gas naturale ha chiuso in calo sotto i 32 euro per megawattora (MWh) sulla piazza di Amsterdam (TTF), il principale riferimento europeo. Questa discesa dell’1,12% nei contratti per ottobre suggerisce una crescente stabilità. A mio avviso, questo dimostra la resilienza e la capacità di adattamento del mercato, che sta progressivamente diversificando le fonti di approvvigionamento e riducendo la dipendenza da singoli fornitori, un pilastro per la nostra sicurezza economica.
Lo Stato di Diritto Sotto Pressione
Dalla Bulgaria giunge un appello che non possiamo ignorare. Il sindaco di Varna, Blagomir Kotsev, dal carcere ha esortato l’Unione Europea a esercitare “maggiore pressione” sul governo di Sofia per fermare quella che definisce una deriva autoritaria. La sua detenzione è diventata un test cruciale per lo stato di diritto nel paese. Ritengo che la tutela delle libertà individuali e delle istituzioni democratiche liberali all’interno dei confini dell’UE sia una priorità assoluta, un monito a non dare mai per scontati i nostri valori fondanti.
Vedremo come si evolveranno questi scenari nella prossima edizione di The Gist.
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