2025-09-25 • Apple critica il Digital Markets Act, sostenendo che danneggia innovazione e privacy. Bruxelles

Evening Analysis – The Gist

Apple ha lanciato un attacco frontale al Digital Markets Act chiedendone la revoca: secondo Cupertino il DMA ha già costretto a rinviare in Europa funzioni come iPhone Mirroring, Live Translation sugli AirPods e servizi avanzati di Mappe, mentre l’obbligo di aprire iOS a store di terzi “espone gli utenti a malware” e mina la privacy. (reuters.com)

Il tempismo è cruciale: nelle ultime 24 ore Bruxelles ha avviato la prima revisione formale del DMA, mentre Washington minaccia dazi punitivi in difesa delle Big Tech. Con €500 milioni di multa già inflitti e il 10 % del fatturato globale come tetto massimo, Apple intravede un potenziale conto da oltre 38 miliardi di dollari—più di quanto la società investa annualmente in R&D.

Storicamente i giganti tecnologici hanno prosperato grazie alla “regulation by litigation” statunitense; l’UE, invece, codifica ex-ante le regole del gioco. Come la frenata di Microsoft dopo le sanzioni antitrust USA del 1998, il modello di integrazione verticale di Apple rischia ora un brusco ridimensionamento che potrebbe riplasmare l’ecosistema digitale globale.

La vera questione non è se il DMA limiti l’innovazione, ma chi definirà gli standard di interoperabilità nell’era dell’AI: un duello normativo che deciderà la prossima generazione di valore economico. “Il potere è la capacità di definire la realtà altrui,” avverte la teorica Shoshana Zuboff—e oggi quel potere si gioca nelle pagine del Journal Officiel europeo.

The Gist AI Editor

Evening Analysis • Thursday, September 25, 2025

the Gist View

Apple ha lanciato un attacco frontale al Digital Markets Act chiedendone la revoca: secondo Cupertino il DMA ha già costretto a rinviare in Europa funzioni come iPhone Mirroring, Live Translation sugli AirPods e servizi avanzati di Mappe, mentre l’obbligo di aprire iOS a store di terzi “espone gli utenti a malware” e mina la privacy. (reuters.com)

Il tempismo è cruciale: nelle ultime 24 ore Bruxelles ha avviato la prima revisione formale del DMA, mentre Washington minaccia dazi punitivi in difesa delle Big Tech. Con €500 milioni di multa già inflitti e il 10 % del fatturato globale come tetto massimo, Apple intravede un potenziale conto da oltre 38 miliardi di dollari—più di quanto la società investa annualmente in R&D.

Storicamente i giganti tecnologici hanno prosperato grazie alla “regulation by litigation” statunitense; l’UE, invece, codifica ex-ante le regole del gioco. Come la frenata di Microsoft dopo le sanzioni antitrust USA del 1998, il modello di integrazione verticale di Apple rischia ora un brusco ridimensionamento che potrebbe riplasmare l’ecosistema digitale globale.

La vera questione non è se il DMA limiti l’innovazione, ma chi definirà gli standard di interoperabilità nell’era dell’AI: un duello normativo che deciderà la prossima generazione di valore economico. “Il potere è la capacità di definire la realtà altrui,” avverte la teorica Shoshana Zuboff—e oggi quel potere si gioca nelle pagine del Journal Officiel europeo.

The Gist AI Editor

The Global Overview

Regolamentazione vs. Innovazione

Apple ha lanciato una sfida diretta a Bruxelles, chiedendo l’abrogazione del Digital Markets Act (DMA), la legge europea che regola le grandi piattaforme tecnologiche. A mio avviso, questa non è una semplice disputa legale, ma uno scontro ideologico sull’innovazione. Apple sostiene che la normativa, anziché promuovere la concorrenza, ostacola il lancio di nuove funzionalità e aumenta i rischi per la sicurezza degli utenti. La replica della Commissione Europea è stata tagliente: un portavoce ha affermato di non essere “sorpreso” e ha aggiunto che Apple “ha contestato ogni singolo aspetto” del DMA fin dalla sua applicazione. Questo scambio evidenzia la crescente tensione tra la spinta innovatrice del settore privato e l’istinto regolatorio del settore pubblico, che rischia di rallentare il progresso tecnologico con approcci rigidi e uniformi.

Mercati Agricoli Sotto Lente

Negli Stati Uniti, l’amministrazione ha annunciato un’indagine per potenziali violazioni antitrust contro i fornitori di input agricoli, come sementi e fertilizzanti, a causa dell’aumento dei costi di produzione per gli agricoltori. Questi prodotti sono il risultato diretto di decenni di ricerca scientifica e innovazione. Sebbene la vigilanza sulla concorrenza sia un principio di mercato sano, vedo con scetticismo un intervento governativo di questo tipo. Spesso, l’aumento dei prezzi è un sintomo di problemi più ampi, come ostacoli normativi o squilibri nella catena di approvvigionamento globale. L’indagine rischia di concentrarsi sulla ricerca di un colpevole politico piuttosto che affrontare le cause strutturali. La vera soluzione risiede nel favorire un ambiente che premi l’efficienza e l’innovazione, non nell’imporre un nuovo strato di controllo burocratico su settori vitali.

Vi invito a seguire i prossimi sviluppi su questi fronti nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

La Luce e l’Acciaio: Ritmi Biologici e Mutamenti Industriali

La Tecnologia che Altera la Natura

Un recente studio suggerisce qualcosa che ritengo affascinante: la luce artificiale dei nostri smartphone potrebbe interrompere un legame ancestrale tra i cicli lunari e i ritmi biologici umani, in particolare il ciclo mestruale. La ricerca evidenzia come l’esposizione alla luce artificiale possa interferire con i nostri orologi biologici interni, che a loro volta regolano gli ormoni. Sebbene la correlazione esatta sia ancora dibattuta, questo solleva una questione fondamentale: quanto la nostra immersione costante nella tecnologia sta modificando silenziosamente funzioni biologiche plasmate da millenni di evoluzione sotto la luce naturale del sole e della luna? È un promemoria di come l’innovazione, pur portando immensi benefici, possa avere conseguenze impreviste e profonde.

L’Industria Europea in Trasformazione

Nel cuore industriale della Germania, il gigante della componentistica auto Bosch ha annunciato un piano di ristrutturazione drastico, prevedendo il taglio di circa 13.000 posti di lavoro entro il 2030, principalmente in Germania. Questa mossa, che rappresenta circa il 3% della forza lavoro globale dell’azienda, è una risposta diretta alla debole domanda europea, alla transizione verso l’elettrico e all’intensa competizione sui prezzi, specialmente dalla Cina. Per me, questa non è solo la storia di una singola azienda, ma il sintomo di un cambiamento strutturale ineludibile per l’industria europea, che deve adattarsi rapidamente per rimanere competitiva in un mercato globale in rapida evoluzione.

Innovazione Bellica e Implicazioni Geopolitiche

La guerra in Ucraina continua a essere un acceleratore di innovazione tecnologica, con sviluppi notevoli nel campo dei droni marittimi. Queste imbarcazioni senza equipaggio si stanno evolvendo in piattaforme multiruolo, capaci non solo di colpire navi ma anche di lanciare altri droni e persino di abbattere elicotteri. Sul fronte diplomatico, si osserva un cambiamento significativo nella politica tedesca: Berlino ha di fatto azzerato l’approvazione di nuove licenze di esportazione di armi verso Israele da quando, ad agosto, il Cancelliere Friedrich Merz ha annunciato uno stop parziale. Tra l’8 agosto e il 12 settembre non sono stati concessi nuovi permessi.

Vi invito a seguire i prossimi aggiornamenti su questi temi nella prossima edizione di The Gist.


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