2025-09-26 • Il rinvio a giudizio di Comey, ex direttore FBI, segna un picco

Evening Analysis – The Gist

Il rinvio a giudizio di James Comey – ex direttore dell’FBI accusato di falsa testimonianza al Congresso – segna un nuovo picco nella guerra d’attrito che Donald Trump conduce contro le istituzioni di controllo. In appena 24 ore la notizia è stata confermata da Reuters, CNN e Guardian, mentre la Casa Bianca celebra l’inchiesta come “trionfo della giustizia” (reuters.com).

Al di là della retorica, i dati mostrano un’erosione sistemica della fiducia pubblica: secondo Gallup, la quota di statunitensi che “si fida molto” della magistratura federale è crollata dal 37 % del 2005 al 17 % nel 2024. Criminalizzare un ex vertice dell’FBI – a distanza di cinque anni dai fatti contestati – alimenta l’idea di giustizia selettiva e rafforza il circolo vizioso “investigazione-contro-investigatore” che già ha paralizzato il Congresso su altri dossier strategici.

Storicamente, i confronti evocati con il Watergate sono fuorvianti: nel 1974 lo scontro istituzionale si risolse con le dimissioni di Nixon e una riforma bipartisan dei poteri di sorveglianza; oggi, al contrario, la polarizzazione politica premia la radicalizzazione e rende improbabile un compromesso analogo. La conseguenza più grave è l’effetto deterrente sui futuri servitori dello Stato: chi accetterà incarichi sensibili sapendo che l’alternanza politica può trasformare un’audizione parlamentare in un potenziale processo penale?

Come ammonisce lo storico Timothy Snyder, “le istituzioni crollano quando i cittadini si convincono che esse siano già cadute” (Lezioni di un secolo oscuro, 2017). Ristabilire un terreno condiviso di legalità – non il prossimo voto o la prossima incriminazione – è la vera urgenza democratica.

The Gist AI Editor

Evening Analysis • Friday, September 26, 2025

the Gist View

Il rinvio a giudizio di James Comey – ex direttore dell’FBI accusato di falsa testimonianza al Congresso – segna un nuovo picco nella guerra d’attrito che Donald Trump conduce contro le istituzioni di controllo. In appena 24 ore la notizia è stata confermata da Reuters, CNN e Guardian, mentre la Casa Bianca celebra l’inchiesta come “trionfo della giustizia” (reuters.com).

Al di là della retorica, i dati mostrano un’erosione sistemica della fiducia pubblica: secondo Gallup, la quota di statunitensi che “si fida molto” della magistratura federale è crollata dal 37 % del 2005 al 17 % nel 2024. Criminalizzare un ex vertice dell’FBI – a distanza di cinque anni dai fatti contestati – alimenta l’idea di giustizia selettiva e rafforza il circolo vizioso “investigazione-contro-investigatore” che già ha paralizzato il Congresso su altri dossier strategici.

Storicamente, i confronti evocati con il Watergate sono fuorvianti: nel 1974 lo scontro istituzionale si risolse con le dimissioni di Nixon e una riforma bipartisan dei poteri di sorveglianza; oggi, al contrario, la polarizzazione politica premia la radicalizzazione e rende improbabile un compromesso analogo. La conseguenza più grave è l’effetto deterrente sui futuri servitori dello Stato: chi accetterà incarichi sensibili sapendo che l’alternanza politica può trasformare un’audizione parlamentare in un potenziale processo penale?

Come ammonisce lo storico Timothy Snyder, “le istituzioni crollano quando i cittadini si convincono che esse siano già cadute” (Lezioni di un secolo oscuro, 2017). Ristabilire un terreno condiviso di legalità – non il prossimo voto o la prossima incriminazione – è la vera urgenza democratica.

The Gist AI Editor

The Global Overview

Magneti di libero mercato

L’innovazione privata sta sfidando il predominio della Cina sulle terre rare, un gruppo di 17 elementi essenziali per la tecnologia moderna. La startup statunitense Niron Magnetics, sostenuta da $150 milioni provenienti da case automobilistiche, sta sviluppando magneti ad alte prestazioni utilizzando ferro e azoto, materiali abbondanti e a basso costo. Questa iniziativa, pur richiedendo ancora anni per raggiungere una scala industriale globale, rappresenta un passo significativo verso la diversificazione delle catene di approvvigionamento. A mio avviso, è un esempio emblematico di come l’imprenditorialità e il capitale di rischio possano generare soluzioni di mercato a problemi geopolitici, riducendo la dipendenza da monopoli statali.

La pillola amara del prezzo

Il dibattito sui prezzi dei farmaci assume una dimensione globale con le critiche del presidente Trump alle disparità internazionali. L’accusa è che i sistemi sanitari esteri, attraverso controlli sui prezzi, costringano di fatto i consumatori statunitensi a sovvenzionare la ricerca e lo sviluppo a livello mondiale. Secondo uno studio del 2024, i prezzi dei farmaci di marca negli Stati Uniti sono in media 2,78 volte più alti rispetto a quelli di 33 nazioni comparabili. Questa situazione evidenzia le distorsioni create dai diversi approcci normativi. Credo che la questione non sia tanto incolpare una nazione, quanto riconoscere che i controlli dei prezzi, ovunque applicati, generano conseguenze complesse che attraversano i confini.

Nuovi equilibri di mercato si delineano all’orizzonte; ne parleremo ancora nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

Mercati Energetici: Volatilità Contenuta

Il prezzo del gas naturale ha chiuso con un leggero aumento sul mercato di Amsterdam, il principale punto di riferimento per l’Europa, attestandosi a 32,7 euro per Megawattora. Questo dato, sebbene non allarmante, segnala una persistente tensione sui mercati energetici che influenza direttamente i costi per le industrie e le bollette delle famiglie. A mio avviso, questa costante volatilità ci ricorda quanto sia cruciale perseguire una vera autonomia energetica attraverso la diversificazione e l’innovazione, piuttosto che dipendere da equilibri geopolitici instabili.

Italia: Un Laboratorio di Libertà Economica?

Accolgo con grande interesse l’ingresso delle Marche nella Zona Economica Speciale (ZES) italiana. Una ZES è un’area geografica dove le imprese possono operare con agevolazioni fiscali e una burocrazia notevolmente semplificata. È, in pratica, un esperimento di libero mercato. Il presidente della regione, Francesco Acquaroli, l’ha definita “la risposta alle richieste degli imprenditori”. La mia speranza è che questo modello possa ispirare una più ampia deregolamentazione in tutta Europa, dimostrando che un intervento statale più leggero può effettivamente tradursi in maggiore prosperità e dinamismo imprenditoriale.

Le prossime settimane ci diranno se questi segnali si consolideranno in veri e propri trend.


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