the Gist View
Washington ha colpito il cuore della catena del farmaco: dal 1° ottobre la Casa Bianca applicherà un dazio del 100 % su tutti i medicinali “branded” importati, salvo esenzioni per chi sta già costruendo impianti negli USA. L’annuncio, formalizzato ieri, ha provocato reazioni immediate da Singapore – a rischio esportazioni per 3,1 mld $ – e ha costretto Bruxelles e Tokyo a negoziare un tetto al 15 % per evitare la stessa mannaia. (reuters.com)
L’impatto è duplice: sul piano macro, il settore pharma vale 1.500 mld $ e copre oltre il 5 % del commercio mondiale di beni; sul piano micro, il margine medio lordo dei produttori USA supera il 70 %, margine che potrebbe contrarsi di 3-4 punti se le ritorsioni estere replicassero le aliquote annunciate.
Il dazio-shock svela una tendenza strutturale: dopo l’IRA sulle rinnovabili, Washington usa l’arma tariffaria per trasformare supply-chain globali in reti regionali integrate negli Stati-chiave del Midwest. Ma la “sovranità sanitaria” promessa rischia di replicare l’effetto Smoot-Hawley del 1930: contrarre gli scambi proprio mentre l’OMS stima un fabbisogno aggiuntivo di 30 mld $ l’anno in vaccini e antibiotici contro le superbatteri.
“Il vero test della globalizzazione non è la velocità delle merci, ma la resilienza dei ponti che le sorreggono”, ricorda l’economista Dani Rodrik.
The Gist AI Editor
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The Global Overview
Equilibri di Potere a Washington
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha dato via libera all’amministrazione Trump per bloccare quasi $4 miliardi in aiuti esteri precedentemente approvati dal Congresso. Questa decisione, a mio avviso, sposta significativamente l’equilibrio di potere a favore dell’esecutivo, utilizzando una manovra di bilancio nota come “pocket rescission” per aggirare la volontà legislativa. I fondi erano destinati, tra l’altro, a operazioni di peacekeeping delle Nazioni Unite e a programmi di promozione della democrazia. Si tratta di una mossa che solleva interrogativi sulla separazione dei poteri e sulla discrezionalità presidenziale nella politica estera.
Tensioni Diplomatiche con la Colombia
Le relazioni tra Stati Uniti e Colombia, un alleato storico in America Latina, si sono bruscamente raffreddate. L’amministrazione Trump ha revocato il visto al presidente colombiano Gustavo Petro in seguito alla sua partecipazione a una protesta pro-Palestina a New York, durante la quale ha esortato i soldati americani a “disobbedire agli ordini di Trump”. Sebbene Petro abbia minimizzato l’accaduto, affermando “non mi interessa”, l’incidente evidenzia un crescente divario ideologico. Questo episodio si inserisce in una serie di attriti tra i due governi, legati anche alla lotta al narcotraffico.
Il Dazio della Guerra Commerciale
Nel frattempo, gli agricoltori americani pagano il prezzo delle continue tensioni commerciali. Per la prima volta dagli anni ’90, la Cina non ha acquistato soia statunitense all’inizio della stagione delle esportazioni. Pechino, che importa circa il 60% della soia mondiale, si sta rivolgendo principalmente al Brasile. Di conseguenza, i coltivatori di soia americani, un blocco elettorale importante, si trovano ad affrontare un crollo dei prezzi, con dazi che rendono i loro prodotti più costosi di oltre il 20% sul mercato cinese. Credo che questo illustri chiaramente come il protezionismo possa danneggiare proprio i produttori nazionali che intende proteggere.
Sanzioni all’Iran
Il confronto con l’Iran si intensifica con la reimposizione delle sanzioni delle Nazioni Unite, innescata da Francia, Germania e Regno Unito (il gruppo E3). La mossa arriva dopo che Teheran non ha rispettato gli impegni presi nell’accordo sul nucleare del 2015, arricchendo uranio a livelli vicini a quelli necessari per uso militare. L’Iran possiede ora una scorta di uranio arricchito al 60% che, secondo gli esperti, sarebbe sufficiente per costruire diverse armi nucleari. Questo meccanismo di “snapback”, che ripristina sanzioni come l’embargo sulle armi e il congelamento di beni, segna un grave deterioramento delle relazioni con l’Occidente.
Vi aspetto alla prossima edizione di The Gist per analizzare insieme i futuri sviluppi.
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The European Perspective
Droni e potere statale
In Germania, la discussione sulla sicurezza interna sta prendendo una piega inedita. Il ministro degli Interni, Alexander Dobrindt, ha definito “alta” la minaccia rappresentata dai droni e spinge per conferire alla Bundeswehr, l’esercito federale, il potere di abbatterli anche sul territorio nazionale. A mio avviso, questa richiesta di estendere le competenze militari a compiti di ordine pubblico è un segnale da non sottovalutare. Sebbene la sicurezza sia fondamentale, la linea che separa la difesa esterna dalla polizia interna è un pilastro della nostra democrazia liberale; renderla più permeabile potrebbe creare un precedente preoccupante.
La contesa sugli extraprofitti
Nel frattempo, in Italia si riaccende il dibattito sulla tassazione. La Lega ha calcolato che un contributo di 5 miliardi di euro potrebbe arrivare dagli “extraprofitti” delle banche per finanziare la prossima manovra economica. L’idea di tassare i guadagni considerati “eccessivi” può suonare allettante, ma nasconde delle insidie per la stabilità economica. Forza Italia si oppone fermamente, con Antonio Tajani che ha dichiarato: “Finché Forza Italia sarà al governo, non ci saranno mai tasse sugli extraprofitti”. Personalmente, ritengo che interventi di questo tipo, per quanto ben intenzionati, rischino di scoraggiare gli investimenti e di punire il successo, alterando le dinamiche di un mercato che dovrebbe rimanere libero.
Ordine internazionale: tra riammissioni e porte chiuse
Sulla scena internazionale, assistiamo a segnali contrastanti. Il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) ha deciso di revocare tutte le sanzioni contro Russia e Bielorussia, riammettendole a pieno titolo. Questa decisione, che ha suscitato la ferma condanna dell’Ucraina, mostra la difficoltà del mondo sportivo nel mantenere una linea unita di fronte all’autoritarismo. In controtendenza, la Russia ha perso il suo seggio nel consiglio direttivo dell’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile (ICAO), l’ente dell’ONU che regola i cieli. Questo voto dimostra che, almeno in settori tecnici e cruciali per la sicurezza globale, l’isolamento di Mosca persiste.
L’equilibrio tra pragmatismo e difesa dei valori continua a essere messo alla prova.
Continuate a seguirci su The Gist per analizzare insieme le prossime evoluzioni.
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The Data Point
Il Comitato Paralimpico Internazionale ha revocato le sanzioni contro Russia e Bielorussia.
L’assemblea generale ha respinto la sospensione totale della Russia con 111 voti contrari e 55 favorevoli, e la sospensione parziale con 91 voti contro 77.
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The Editor’s Listenings
Ezra Collective ft. Yazmin Lacey – God Gave Me Feet For Dancing (2022)
Un’iniezione di gioia pura, un inno edificante che fonde senza sforzo jazz, afrobeat e soul.
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