Tariffe USA nel mirino dei tribunali
L’architettura commerciale del Presidente Trump, costruita su ordini esecutivi, scricchiola sotto il peso delle contestazioni legali. Diverse aziende, da importatori di vino a produttori di giocattoli, hanno sfidato con successo i dazi, appellandosi alla dottrina delle “major questions”. Questo principio legale, sempre più affermato dai tribunali, sostiene che decisioni di vasta portata economica e politica richiedano una chiara e inequivocabile autorizzazione da parte del Congresso. Le corti hanno stabilito che il Presidente non può arrogarsi tale potere basandosi su leggi dai contorni vaghi come l’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA). La questione è ora sul tavolo della Corte Suprema, in una battaglia che mette in gioco la separazione dei poteri.
Contraccolpo cinese sul tech-talent
Pechino ha lanciato un nuovo “visto K” per attrarre talenti globali nel settore STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), ma la mossa ha innescato un’inattesa reazione interna. In un mercato del lavoro già saturo, con una disoccupazione giovanile vicina al 19%, l’idea di favorire laureati stranieri, anche senza un’offerta di impiego, ha generato un acceso dibattito sui social media. Molti vedono la misura come una discriminazione alla rovescia e mettono in dubbio il valore di un semplice titolo di laurea come criterio per definire un “talento”. Dal mio punto di vista, questa vicenda espone la tensione tra l’ambizione cinese di primeggiare nella tecnologia e le ansie economiche della sua stessa popolazione.
Petrolio in ribasso attende l’OPEC+
I mercati petroliferi si preparano a quella che potrebbe essere la peggior settimana da fine giugno, con il Brent che oscilla vicino ai $64 al barile e il WTI sotto i $61. L’attesa è tutta per il meeting dell’OPEC+, da cui ci si aspetta una decisione sull’aumento della produzione per i mesi a venire. Alcune analisi suggeriscono un possibile incremento fino a 500.000 barili al giorno. Questa prospettiva, unita a un incremento della produzione OPEC di 400.000 barili giornalieri già a settembre, alimenta i timori di un eccesso di offerta proprio mentre la domanda globale mostra segni di rallentamento.
La stretta UE sul tech irrita Washington
La revisione del Digital Markets Act (DMA) da parte dell’Unione Europea, la legge che regola la concorrenza nel settore digitale, continua a essere un punto di frizione con Washington. L’amministrazione Trump vede il DMA come una misura discriminatoria contro le grandi aziende tecnologiche americane. Da una prospettiva liberale, è difficile non notare come normative così invasive, che mirano a ridisegnare i mercati dall’alto, rischino di soffocare l’innovazione e la scelta dei consumatori in nome di una “correttezza” definita burocraticamente. La Casa Bianca ha definito queste regole una forma di “estorsione” e minaccia ritorsioni commerciali, un segnale che il campo di battaglia della regolamentazione digitale è tutt’altro che pacificato.
Nuovi scenari globali vi attendono nella prossima edizione di The Gist.
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