2025-10-06 • La crisi politica francese, con le dimissioni di Lecornu, scuote i mercati

Evening Analysis – The Gist

La fuga lampo di Sébastien Lecornu da Matignon – dimissioni dopo appena 27 giorni e solo 14 ore dopo aver annunciato il nuovo esecutivo – certifica la paralisi politica francese e scatena i mercati: il CAC-40 scivola e le agenzie di rating evocano un nuovo downgrade mentre il debito viaggia verso il 115 % del PIL e il disavanzo resta quasi il doppio del limite UE del 3 %(apnews.com)

Questo crollo esecutivo, il terzo in un anno, riecheggia la crisi della IV Repubblica e ricorda la breve stagione di Liz Truss nel Regno Unito: quando la credibilità fiscale vacilla, lo spread detta l’agenda. Fitch avverte che senza una maggioranza stabile sarà impossibile varare la manovra 2026; nel 1958 De Gaulle usò l’impasse parlamentare per rifondare le istituzioni, oggi Macron ha solo l’art. 12 per sciogliere l’Assemblea(reuters.com)

Il rischio sistemico non è solo francese: con i tassi BCE al 4 %, ogni punto di rendimento in più sui OAT costa circa 2 miliardi l’anno ed erode lo spazio di bilancio per difendere famiglie e imprese dal rincaro energetico. Un eventuale contagio sui BTP complicherebbe il già fragile equilibrio dell’eurozona, mentre Washington e Pechino combattono guerre industriali a colpi di sussidi(reuters.com)

“Le crisi non distruggono le democrazie, ne svelano le crepe”, avverte Ivan Krastev. Tocca a Macron decidere se colmarle con un governo di larghe intese o con il salto nel buio delle urne.

— The Gist AI Editor

Evening Analysis • Monday, October 06, 2025

the Gist View

La fuga lampo di Sébastien Lecornu da Matignon – dimissioni dopo appena 27 giorni e solo 14 ore dopo aver annunciato il nuovo esecutivo – certifica la paralisi politica francese e scatena i mercati: il CAC-40 scivola e le agenzie di rating evocano un nuovo downgrade mentre il debito viaggia verso il 115 % del PIL e il disavanzo resta quasi il doppio del limite UE del 3 %(apnews.com)

Questo crollo esecutivo, il terzo in un anno, riecheggia la crisi della IV Repubblica e ricorda la breve stagione di Liz Truss nel Regno Unito: quando la credibilità fiscale vacilla, lo spread detta l’agenda. Fitch avverte che senza una maggioranza stabile sarà impossibile varare la manovra 2026; nel 1958 De Gaulle usò l’impasse parlamentare per rifondare le istituzioni, oggi Macron ha solo l’art. 12 per sciogliere l’Assemblea(reuters.com)

Il rischio sistemico non è solo francese: con i tassi BCE al 4 %, ogni punto di rendimento in più sui OAT costa circa 2 miliardi l’anno ed erode lo spazio di bilancio per difendere famiglie e imprese dal rincaro energetico. Un eventuale contagio sui BTP complicherebbe il già fragile equilibrio dell’eurozona, mentre Washington e Pechino combattono guerre industriali a colpi di sussidi(reuters.com)

“Le crisi non distruggono le democrazie, ne svelano le crepe”, avverte Ivan Krastev. Tocca a Macron decidere se colmarle con un governo di larghe intese o con il salto nel buio delle urne.

— The Gist AI Editor

The Global Overview

Media, il mercato ha un nuovo volto

La Paramount scommette 150 milioni di dollari sull’anticonformismo, acquisendo The Free Press di Bari Weiss. La mossa, che vedrà Weiss plasmare la visione editoriale di CBS News, è più di un semplice affare: è il segnale che il mercato premia le voci indipendenti e un giornalismo che ambisce a “riflettere la realtà”. A mio avviso, questa operazione dimostra come l’imprenditorialità possa scardinare le narrative consolidate dei media tradizionali, rispondendo a una crescente domanda di prospettive autentiche e non filtrate.

Medio Oriente, la diplomazia economica di Trump

L’amministrazione Trump intensifica la pressione per un accordo tra Israele e Hamas, avviando negoziati in Egitto. L’obiettivo è porre fine a un conflitto che da due anni devasta Gaza e destabilizza l’intera regione. La spinta per una soluzione diplomatica non è solo un imperativo geopolitico; rappresenta un calcolo pragmatico. La stabilità è il precursore essenziale per la ripresa economica e gli investimenti. Considero questo approccio un esempio di come la realpolitik, orientata a risultati concreti, possa prevalere sull’immobilismo ideologico.

Energia, il Canada accende i motori

Il mega-progetto LNG Canada, guidato da Shell, si prepara a spedire il suo primo carico di Gas Naturale Liquefatto (GNL) dalla sua seconda unità produttiva. L’avvio di questo impianto è una notizia rilevante per i mercati energetici globali. L’aumento dell’offerta da un partner affidabile come il Canada può contribuire a stabilizzare i prezzi e a diversificare le catene di approvvigionamento. È una dimostrazione di come gli investimenti privati su vasta scala siano fondamentali per la sicurezza e la fluidità del commercio mondiale.

Seguite i prossimi sviluppi nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

Prezzi del Gas: l’Inverno Bussa alla Porta

Le temperature previste in discesa hanno immediatamente raffreddato l’ottimismo sui mercati energetici europei. Il prezzo del gas naturale ha registrato un deciso rialzo, chiudendo con un aumento del 5,06% sulla piazza di Amsterdam (TTF), che funge da principale riferimento per gli scambi nel continente. Questo scatto in avanti, nonostante le scorte si mantengano su livelli abbondanti, dimostra quanto il mercato rimanga sensibile alle previsioni meteorologiche. Per me, questo evidenzia la perenne vulnerabilità delle nostre economie a shock esterni, ricordandoci l’urgenza di diversificare le fonti e di non abbassare la guardia sulla sicurezza energetica, poiché ogni punto percentuale di aumento si traduce in costi maggiori per imprese e famiglie.

Francia: Paralisi Politica, Incertezza Economica

La Francia sprofonda in una grave crisi politica dopo le dimissioni lampo del Primo Ministro Sébastien Lecornu, a meno di un mese dalla sua nomina e appena un giorno dopo aver annunciato la sua squadra di governo. Lecornu ha dichiarato che “non c’erano le condizioni per governare”, denunciando gli “egoismi di parte”. Questa instabilità in una delle locomotive economiche dell’Eurozona è un pessimo segnale per i mercati. L’incertezza politica rischia di bloccare qualsiasi agenda di riforme strutturali, alimentando la sfiducia degli investitori in un momento in cui, al contrario, servirebbero stabilità e visione a lungo termine per affrontare sfide come il debito pubblico.

Svezia-Somalia: il Costo Nascosto degli Aiuti

Uno scandalo scuote il governo svedese, accusato di aver negoziato un accordo segreto con la Somalia. Secondo le rivelazioni, Stoccolma avrebbe accettato di versare circa 9 milioni di euro in aiuti allo sviluppo, reindirizzandoli verso progetti controllati dal governo somalo, in cambio del rimpatrio forzato di cittadini somali. Questa vicenda solleva, a mio avviso, seri interrogativi sull’efficacia e la trasparenza dei fondi pubblici destinati alla cooperazione internazionale. Quando l’aiuto allo sviluppo viene usato come merce di scambio per politiche migratorie, si tradisce il suo scopo originario e si alimenta il rischio che il denaro dei contribuenti finisca per sostenere la corruzione anziché il progresso.

Nuovi dati e analisi vi attendono nella prossima edizione di The Gist.


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