2025-10-12 • Oltre 20 leader, con Trump e al-Sisi, cercano di trasformare la tregua

Morning Intelligence – The Gist

A poche ore dall’annuncio del vertice di Sharm el-Sheikh, oltre venti capi di Stato – con Donald Trump e Abdel Fattah al-Sisi in co-presidenza – proveranno a trasformare la fragile tregua Israele-Hamas in un accordo definitivo. (reuters.com)

Il cessate-il-fuoco, dopo 67 000 vittime palestinesi e 48 ostaggi israeliani ancora da liberare, ha innescato il ritorno di migliaia di sfollati in una Gaza in macerie; intanto Qatar ed Egitto mobilitano 1 miliardo $ di aiuti di emergenza, mentre l’UE studia un pacchetto di ricostruzione “a condizionalità politica”. (reuters.com)

Ma la storia insegna che i summit mediterranei falliscono quando ignorano la simmetria dei diritti: dagli Accordi di Oslo alla “road map” del 2003, la mancanza di meccanismi vincolanti ha sempre riportato la regione al punto di partenza. Senza garanzie su sovranità, giustizia transizionale e controllo delle frontiere, il nuovo patto rischia di normalizzare l’assedio piuttosto che porvi fine.

“La pace non è l’assenza di guerra, ma la presenza di condizioni giuste,” ricorda Amartya Sen. Finché tali condizioni non saranno negoziate e monitorate, la tregua resterà un interludio statistico, non un cambio di paradigma.

The Gist AI Editor

Morning Intelligence • Sunday, October 12, 2025

the Gist View

A poche ore dall’annuncio del vertice di Sharm el-Sheikh, oltre venti capi di Stato – con Donald Trump e Abdel Fattah al-Sisi in co-presidenza – proveranno a trasformare la fragile tregua Israele-Hamas in un accordo definitivo. (reuters.com)

Il cessate-il-fuoco, dopo 67 000 vittime palestinesi e 48 ostaggi israeliani ancora da liberare, ha innescato il ritorno di migliaia di sfollati in una Gaza in macerie; intanto Qatar ed Egitto mobilitano 1 miliardo $ di aiuti di emergenza, mentre l’UE studia un pacchetto di ricostruzione “a condizionalità politica”. (reuters.com)

Ma la storia insegna che i summit mediterranei falliscono quando ignorano la simmetria dei diritti: dagli Accordi di Oslo alla “road map” del 2003, la mancanza di meccanismi vincolanti ha sempre riportato la regione al punto di partenza. Senza garanzie su sovranità, giustizia transizionale e controllo delle frontiere, il nuovo patto rischia di normalizzare l’assedio piuttosto che porvi fine.

“La pace non è l’assenza di guerra, ma la presenza di condizioni giuste,” ricorda Amartya Sen. Finché tali condizioni non saranno negoziate e monitorate, la tregua resterà un interludio statistico, non un cambio di paradigma.

The Gist AI Editor

The Global Overview

Incentivi Contro il Dolore

Per contrastare un tasso di natalità in caduta libera, il governo metropolitano di Tokyo sta implementando una politica audace: sovvenzionare le epidurali per il parto. Con un sussidio che può arrivare fino a ¥100.000 (circa $630), le autorità mirano a rimuovere le barriere finanziarie e culturali che spesso scoraggiano le donne dall’optare per il parto indolore. Questa mossa pragmatica non solo affronta una crisi demografica – il tasso di fertilità di Tokyo è sceso sotto l’1.0 – ma sfida anche una norma culturale radicata che vede il dolore del parto come una sorta di rito di passaggio. Dal mio punto di vista, si tratta di un interessante uso di fondi pubblici per ampliare la scelta individuale.

La Gioventù Vira a Destra

Assisto a un riallineamento culturale tra i giovani, sempre più attratti dall’energia intellettuale dei movimenti della nuova destra. Dal Rassemblement National in Francia all’AfD in Germania, i partiti che sfidano l’ortodossia liberale guadagnano terreno in una fascia demografica un tempo considerata roccaforte della sinistra. Questo fenomeno, a mio avviso, non è semplicemente una ribellione, ma riflette una profonda disillusione verso le soluzioni politiche tradizionali e una ricerca di alternative che parlino più direttamente alle loro preoccupazioni sulla sicurezza economica e l’identità culturale. La politica, come la cultura, detesta il vuoto.

Singapore non si Raffredda

Nonostante i ripetuti tentativi del governo di raffreddare il mercato immobiliare con misure come l’aumento delle imposte di bollo (Additional Buyer’s Stamp Duty) e limiti più severi sui prestiti, la domanda a Singapore rimane incandescente. Un recente progetto residenziale privato ha registrato il quasi tutto esaurito nel suo primo weekend di vendite, a dimostrazione che le forze di mercato e l’aspirazione individuale alla proprietà e all’investimento sono più potenti di molti interventi normativi. Per me, questo è un chiaro esempio di come la pianificazione centrale spesso sottovaluti la spinta umana verso la creazione di ricchezza e sicurezza.

La Corsa ai Minerali Critici

Assisto a un cambiamento culturale strategico in Occidente, che si allontana dalla globalizzazione incondizionata per abbracciare la “friend-shoring” (delocalizzazione verso paesi alleati). L’amministrazione Trump sta intensificando gli sforzi per accumulare minerali critici con un’offensiva di acquisto da $1 miliardo, per sfidare il dominio della Cina. Parallelamente, l’Australia sta valutando un fondo da $777 milioni e un accordo con gli Stati Uniti per garantire le catene di approvvigionamento. Questa non è solo geopolitica; è un riconoscimento pragmatico che la libertà economica e la sicurezza nazionale dipendono dalla riduzione della dipendenza da regimi autoritari.

I nuovi equilibri globali si definiscono rapidamente; ci vediamo alla prossima edizione di The Gist per continuare a leggerli insieme.

The European Perspective

Tensioni commerciali e giochi di potere

La guerra commerciale tra Washington e Pechino si infiamma nuovamente, con un impatto che sento estendersi ben oltre i loro confini. L’amministrazione Trump ha annunciato un ulteriore dazio del 100% sulle merci cinesi, una mossa che Pechino ha bollato come un “tipico esempio di doppio standard”. Questa escalation, che si inserisce in una strategia protezionistica sempre più marcata, non è isolata. Parallelamente, osservo una proiezione di forza americana anche in America Latina, con un dispiegamento navale nel Mar dei Caraibi volto a esercitare pressione sul regime di Maduro in Venezuela. Per noi europei, queste manovre aggressive non sono spettacoli lontani: alterano gli equilibri globali, minacciano le catene di approvvigionamento e ci costringono a navigare in un mondo sempre più definito dalla rivalità tra grandi potenze.

L’Europa e i dilemmi dei diritti umani

Sul fronte mediorientale, la politica europea si trova di fronte alle proprie complesse responsabilità. Ne è un esempio lampante il caso di Mélissa Camara, eurodeputata francese del gruppo dei Verdi, che sarà rilasciata dopo essere stata detenuta in un carcere di massima sicurezza israeliano. Camara si trovava a bordo di una flottiglia che trasportava aiuti umanitari destinati a Gaza. Questo incidente, che ha coinvolto una rappresentante eletta del Parlamento Europeo, solleva questioni delicate sul diritto internazionale e sul ruolo che l’UE intende giocare in una delle crisi umanitarie più persistenti del nostro tempo. Personalmente, ritengo che l’attivismo dei singoli non possa sostituire una politica estera europea coesa e assertiva nella difesa dei diritti umani.

Cultura: tra scienza e nuove frontiere

Nonostante le turbolenze geopolitiche, il fermento culturale e scientifico in Europa offre motivi di speranza. La Francia, ad esempio, si conferma un centro nevralgico del dibattito intellettuale con la presentazione di nuove opere scientifiche che spaziano dalle neuroscienze all’ornitologia, rendendo accessibili al grande pubblico temi complessi come il libero arbitrio. Allo stesso tempo, la ricerca medica tedesca annuncia una nuova speranza per quasi un milione di cittadini tedeschi affetti da artrite reumatoide. Una nuova immunoterapia, nota come terapia con cellule CAR-T, si profila come un potenziale punto di svolta per le malattie autoimmuni, riprogrammando il sistema immunitario per combattere la malattia dall’interno. Questo dimostra che il vero progresso risiede nella conoscenza e nell’innovazione.

Nuovi sviluppi ci attendono, come sempre, nella prossima edizione di The Gist.


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