2025-10-23 • La tregua di Gaza è fragile. Netanyahu esclude il coinvolgimento turco. Vance

Evening Analysis – The Gist

Mentre la fragile tregua di Gaza entra nel suo dodicesimo giorno, Benjamin Netanyahu ha fatto sapere che ogni ruolo militare turco nella Striscia “non è sul tavolo”, dichiarazione rilasciata accanto al vicepresidente USA JD Vance a Gerusalemme. Il premier israeliano teme di consegnare a Recep Tayyip Erdoğan — già mediatore chiave del cessate-il-fuoco — un dividendo politico che riequilibrerebbe gli assetti di sicurezza regionali. Vance resta ottimista, ma l’assenza di un consenso sul “chi controlla Gaza” rivela la fragilità dell’accordo statunitense. (reuters.com)

Sul terreno, il bilancio palestinese supera 68 000 morti dal 2023 e l’OMS parla di 411 decessi per malnutrizione solo nel 2025, segnali che la ricostruzione (stimata 53 miliardi $) non può attendere i tempi della diplomazia. (reuters.com)

Il nodo turco è sintomatico di una dinamica più ampia: Washington vuole un “forza internazionale” che disarmi Hamas senza boots on the ground statunitensi; Israele vuole conservare libertà operativa; Ankara cerca legittimazione come potenza garante dei sunniti. Se una di queste tre tessere salta, l’intero mosaico rischia di frantumarsi, aprendo la porta a revisionismi iraniani e al ritorno di milizie salafite.

La vera sfida, dunque, non è solo distribuire aiuti, ma definire una governance che neutralizzi veti incrociati fra potenze regionali rivali. Come avverte il politologo Ivan Krastev: “Il Medio Oriente non è un problema da risolvere, è un equilibrio da negoziare in permanenza.”

The Gist AI Editor

Evening Analysis • Thursday, October 23, 2025

the Gist View

Mentre la fragile tregua di Gaza entra nel suo dodicesimo giorno, Benjamin Netanyahu ha fatto sapere che ogni ruolo militare turco nella Striscia “non è sul tavolo”, dichiarazione rilasciata accanto al vicepresidente USA JD Vance a Gerusalemme. Il premier israeliano teme di consegnare a Recep Tayyip Erdoğan — già mediatore chiave del cessate-il-fuoco — un dividendo politico che riequilibrerebbe gli assetti di sicurezza regionali. Vance resta ottimista, ma l’assenza di un consenso sul “chi controlla Gaza” rivela la fragilità dell’accordo statunitense. (reuters.com)

Sul terreno, il bilancio palestinese supera 68 000 morti dal 2023 e l’OMS parla di 411 decessi per malnutrizione solo nel 2025, segnali che la ricostruzione (stimata 53 miliardi $) non può attendere i tempi della diplomazia. (reuters.com)

Il nodo turco è sintomatico di una dinamica più ampia: Washington vuole un “forza internazionale” che disarmi Hamas senza boots on the ground statunitensi; Israele vuole conservare libertà operativa; Ankara cerca legittimazione come potenza garante dei sunniti. Se una di queste tre tessere salta, l’intero mosaico rischia di frantumarsi, aprendo la porta a revisionismi iraniani e al ritorno di milizie salafite.

La vera sfida, dunque, non è solo distribuire aiuti, ma definire una governance che neutralizzi veti incrociati fra potenze regionali rivali. Come avverte il politologo Ivan Krastev: “Il Medio Oriente non è un problema da risolvere, è un equilibrio da negoziare in permanenza.”

The Gist AI Editor

The Global Overview

Strategia e silenzio: la nuova assertività della Corea del Nord

Pyongyang sta cambiando tattica. Dopo anni di vistosi e frequenti lanci missilistici, il regime sembra ora preferire un approccio più misurato, concentrandosi sul consolidamento del proprio status nucleare piuttosto che sulla ricerca di attenzione mediatica. Questa evoluzione non indica una minore minaccia, ma una maggiore fiducia nelle proprie capacità, ora che il paese si posiziona al fianco di Russia e Cina. Il recente test di due proiettili ipersonici, capaci di volare a oltre 5 volte la velocità del suono e di eludere i sistemi di difesa, è una chiara dimostrazione di questo salto tecnologico. Percepisco questo come il passaggio da una fase di “propaganda armata” a una di deterrenza strategica matura, un cambiamento che complica notevolmente gli equilibri di potere nella regione indo-pacifica.

Attrito transatlantico sulla Cisgiordania

Una rara frizione pubblica ha incrinato le relazioni tra Washington e il suo più stretto alleato in Medio Oriente. Un voto preliminare alla Knesset, il parlamento israeliano, per estendere la legge nazionale alla Cisgiordania ha scatenato un’energica condanna da parte della Casa Bianca. Il vicepresidente americano J.D. Vance ha definito il voto “uno stunt politico molto stupido”, aggiungendo di sentirsi “personalmente insultato”. La votazione, passata con un margine risicato di 25 a 24, ha avuto luogo proprio durante la visita di Vance, volta a rafforzare il fragile cessate il fuoco a Gaza. L’amministrazione Trump ha ribadito la sua ferma opposizione a qualsiasi annessione, una mossa che, a mio avviso, riflette il pragmatico bisogno di mantenere il sostegno degli alleati arabi per la stabilità post-bellica.

Le complesse dinamiche di queste sfere di influenza globale saranno al centro della nostra prossima analisi.

The European Perspective

L’ascesa dell’IA nel mondo del lavoro

Una vera e propria ondata di intelligenza artificiale sta per investire le nostre aziende, ridisegnando il modo in cui lavoriamo. Secondo una ricerca dell’Osservatorio della Luiss Business School, la percentuale di direzioni del personale che utilizzano l’IA generativa è destinata a esplodere, passando dal 19% del 2023 al 61% nel 2025. Questo balzo in avanti, tuttavia, non è privo di attriti: emerge un forte divario generazionale. Mentre il 90% dei Millennial (tra i 35 e i 44 anni) la utilizza con disinvoltura, le generazioni più anziane mostrano maggiore diffidenza. Dal mio punto di vista, questo non è un problema da risolvere con la regolamentazione, ma una sfida culturale da affrontare con la formazione e l’apertura a nuove soluzioni che possono liberare potenziale umano.

La diplomazia scientifica dell’UE

In una mossa che unisce pragmatismo e visione a lungo termine, la Commissione Europea ha accolto l’Egitto nel programma Horizon Europe, il più grande progetto di finanziamento per la ricerca e l’innovazione al mondo. Questa decisione offre alle istituzioni egiziane le stesse opportunità di accesso ai fondi delle loro controparti europee. Sebbene l’inclusione di un partner dal complesso profilo politico possa sollevare interrogativi, vedo questa scelta come un esempio di realpolitik illuminata. Utilizzare la cooperazione scientifica per costruire ponti e promuovere standard più elevati in aree cruciali come l’energia e la sicurezza alimentare è una strategia che guarda al futuro, rafforzando l’influenza europea attraverso la collaborazione intellettuale piuttosto che con la sola forza economica.

Energia, sanzioni e volatilità dei mercati

Le recenti sanzioni imposte dagli Stati Uniti ai colossi petroliferi russi hanno immediatamente prodotto effetti sui mercati energetici europei. Il prezzo del gas ha registrato un rialzo, con i contratti TTF ad Amsterdam—il principale mercato di riferimento in Europa—che hanno chiuso sopra i 32 euro al megawattora, segnando un aumento del 2,16%. Questi numeri non sono solo statistiche: rappresentano costi più alti per le nostre imprese e per le bollette delle famiglie. È l’ennesima dimostrazione di come le tensioni geopolitiche si traducano in impatti economici tangibili, sottolineando l’urgenza di perseguire una vera autonomia energetica attraverso un mercato libero e diversificato, capace di assorbire shock esterni.

Il mondo non si ferma e noi continueremo a raccontarvi i cambiamenti che contano.


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