The European Perspective
L’ascesa dell’IA nel mondo del lavoro
Una vera e propria ondata di intelligenza artificiale sta per investire le nostre aziende, ridisegnando il modo in cui lavoriamo. Secondo una ricerca dell’Osservatorio della Luiss Business School, la percentuale di direzioni del personale che utilizzano l’IA generativa è destinata a esplodere, passando dal 19% del 2023 al 61% nel 2025. Questo balzo in avanti, tuttavia, non è privo di attriti: emerge un forte divario generazionale. Mentre il 90% dei Millennial (tra i 35 e i 44 anni) la utilizza con disinvoltura, le generazioni più anziane mostrano maggiore diffidenza. Dal mio punto di vista, questo non è un problema da risolvere con la regolamentazione, ma una sfida culturale da affrontare con la formazione e l’apertura a nuove soluzioni che possono liberare potenziale umano.
La diplomazia scientifica dell’UE
In una mossa che unisce pragmatismo e visione a lungo termine, la Commissione Europea ha accolto l’Egitto nel programma Horizon Europe, il più grande progetto di finanziamento per la ricerca e l’innovazione al mondo. Questa decisione offre alle istituzioni egiziane le stesse opportunità di accesso ai fondi delle loro controparti europee. Sebbene l’inclusione di un partner dal complesso profilo politico possa sollevare interrogativi, vedo questa scelta come un esempio di realpolitik illuminata. Utilizzare la cooperazione scientifica per costruire ponti e promuovere standard più elevati in aree cruciali come l’energia e la sicurezza alimentare è una strategia che guarda al futuro, rafforzando l’influenza europea attraverso la collaborazione intellettuale piuttosto che con la sola forza economica.
Energia, sanzioni e volatilità dei mercati
Le recenti sanzioni imposte dagli Stati Uniti ai colossi petroliferi russi hanno immediatamente prodotto effetti sui mercati energetici europei. Il prezzo del gas ha registrato un rialzo, con i contratti TTF ad Amsterdam—il principale mercato di riferimento in Europa—che hanno chiuso sopra i 32 euro al megawattora, segnando un aumento del 2,16%. Questi numeri non sono solo statistiche: rappresentano costi più alti per le nostre imprese e per le bollette delle famiglie. È l’ennesima dimostrazione di come le tensioni geopolitiche si traducano in impatti economici tangibili, sottolineando l’urgenza di perseguire una vera autonomia energetica attraverso un mercato libero e diversificato, capace di assorbire shock esterni.
Il mondo non si ferma e noi continueremo a raccontarvi i cambiamenti che contano.
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