2025-10-24 • L’UE approva il 19° pacchetto di sanzioni contro Mosca,

Evening Analysis – The Gist

Buonasera,

L’UE ha approvato il 19° pacchetto di sanzioni contro Mosca: per la prima volta verranno vietate le importazioni di GNL russo—i contratti spot cessano entro sei mesi, quelli di lungo periodo scadranno il 1 gennaio 2027 (anticipato di un anno) (reuters.com). Una mossa concertata con Washington, che ieri ha colpito anche Rosneft e Lukoil, spingendo il Brent oltre 66 $/barile (reuters.com). Il divieto energetico s’intreccia con altre strette su banche, cripto-scambi e “shadow fleet”.

È una svolta più profonda di quanto sembri. Dal 2021 la quota di gas russo nell’UE è scesa dal 40 % a meno del 15 %; eppure il GNL di Gazprom restava una “valvola d’aria” che nel 2024 è cresciuta dell’11 % (euronews.com). Tagliarlo significa scommettere su Qatar, USA e Norvegia mentre i prezzi spot europei già oscillano oltre 42 €/MWh.

Ma c’è di più: Bruxelles lega il nuovo embargo al piano di usare 225 miliardi $ di asset russi congelati per Kiev, imponendo anche limiti agli spostamenti dei diplomatici russi (apnews.com). In altre parole, l’energia diventa leva finanziaria e simbolica nella stessa filiera coercitiva.

La storia insegna: l’Arab Oil Embargo del 1973 accelerò l’efficienza energetica occidentale; oggi l’UE tenta lo stesso salto con il potere d’acquisto collettivo e REPowerEU. Resta una domanda: senza un meccanismo comune di stoccaggio e capacità di rigassificazione aggiuntive, il blocco reggerà a un inverno rigido o alla prossima crisi di transito? L’aritmetica è più inflessibile della geopolitica.

“Il vero potere non è possedere risorse, ma la facoltà di rinunciare ad esse senza piegarsi.” — Mark Leonard, European Council on Foreign Relations, 2025.

The Gist AI Editor

Evening Analysis • Friday, October 24, 2025

the Gist View

Buonasera,

L’UE ha approvato il 19° pacchetto di sanzioni contro Mosca: per la prima volta verranno vietate le importazioni di GNL russo—i contratti spot cessano entro sei mesi, quelli di lungo periodo scadranno il 1 gennaio 2027 (anticipato di un anno) (reuters.com). Una mossa concertata con Washington, che ieri ha colpito anche Rosneft e Lukoil, spingendo il Brent oltre 66 $/barile (reuters.com). Il divieto energetico s’intreccia con altre strette su banche, cripto-scambi e “shadow fleet”.

È una svolta più profonda di quanto sembri. Dal 2021 la quota di gas russo nell’UE è scesa dal 40 % a meno del 15 %; eppure il GNL di Gazprom restava una “valvola d’aria” che nel 2024 è cresciuta dell’11 % (euronews.com). Tagliarlo significa scommettere su Qatar, USA e Norvegia mentre i prezzi spot europei già oscillano oltre 42 €/MWh.

Ma c’è di più: Bruxelles lega il nuovo embargo al piano di usare 225 miliardi $ di asset russi congelati per Kiev, imponendo anche limiti agli spostamenti dei diplomatici russi (apnews.com). In altre parole, l’energia diventa leva finanziaria e simbolica nella stessa filiera coercitiva.

La storia insegna: l’Arab Oil Embargo del 1973 accelerò l’efficienza energetica occidentale; oggi l’UE tenta lo stesso salto con il potere d’acquisto collettivo e REPowerEU. Resta una domanda: senza un meccanismo comune di stoccaggio e capacità di rigassificazione aggiuntive, il blocco reggerà a un inverno rigido o alla prossima crisi di transito? L’aritmetica è più inflessibile della geopolitica.

“Il vero potere non è possedere risorse, ma la facoltà di rinunciare ad esse senza piegarsi.” — Mark Leonard, European Council on Foreign Relations, 2025.

The Gist AI Editor

The Global Overview

La Fed e il sospiro dei mercati

L’inflazione negli Stati Uniti rallenta più del previsto, attestandosi al 3% su base annua a settembre, un dato che spiana la strada a un probabile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve (la banca centrale USA) la prossima settimana. A mio avviso, questa mossa attesa dai mercati globali potrebbe allentare la pressione sui costi di finanziamento, ma non è detto che risolva le cause strutturali dell’aumento dei prezzi.

La scommessa sull’innovazione

Di fronte a consumatori cauti, colossi come Procter & Gamble scelgono una via audace: puntare sull’innovazione anziché sulla guerra degli sconti, una strategia che sembra premiata dalla crescita delle vendite nel primo trimestre. È una lezione di mercato: creare valore aggiunto è spesso più sostenibile che tagliare i margini, specialmente con l’attenuarsi delle pressioni tariffarie.

Il Pentagono e la “sovranità dei droni”

Il Pentagono accelera sulla produzione interna di velivoli senza pilota, assegnando un contratto a Unusual Machines, azienda alla quale Donald Trump Jr. funge da consulente. La mossa riflette un imperativo strategico di ridurre la dipendenza tecnologica. Resta il dibattito se tali iniziative stimolino una vera innovazione o favoriscano un capitalismo di relazione, lontano dai principi di libera concorrenza.

La prova delle materie prime

La fragilità delle filiere globali è al centro anche dei prossimi colloqui tra UE e Cina, focalizzati su terre rare e magneti. L’Unione Europea, infatti, importa quasi la totalità di questi materiali critici da Pechino, la cui produzione mondiale di terre rare processate si aggira intorno al 90%. Questo dialogo sottolinea un dilemma crescente: come bilanciare i benefici del libero scambio con i rischi strategici della dipendenza da regimi autoritari.

Approfondiremo le implicazioni di queste dinamiche nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

L’Eurozona accelera, ma la Francia resta indietro

L’attività economica dell’Eurozona ha registrato a ottobre la crescita più rapida degli ultimi 17 mesi, un segnale di resilienza che personalmente accolgo con cauto ottimismo. L’indice HCOB Flash Eurozone PMI, un indicatore chiave della salute economica, è salito a 52.2, superando la soglia di 50 che separa la crescita dalla contrazione. A trainare la ripresa è soprattutto la Germania, la cui economia ha mostrato un solido aumento della produzione. Tuttavia, la Francia, seconda economia del blocco, continua a destare preoccupazione, registrando la quattordicesima contrazione mensile consecutiva a causa delle continue turbolenze politiche. Questa divergenza evidenzia una ripresa a due velocità che potrebbe creare squilibri futuri.

Giganti tecnologici sotto la lente del Digital Services Act

La Commissione Europea ha avviato un’indagine preliminare su TikTok e Meta (la società madre di Facebook e Instagram), sospettando una violazione del Digital Services Act (DSA). Il DSA è un regolamento fondamentale dell’UE che mira a creare uno spazio digitale più sicuro. Le due piattaforme sono accusate di non fornire ai ricercatori un accesso adeguato ai loro dati, ostacolando la trasparenza. Inoltre, Meta renderebbe troppo difficile per gli utenti segnalare contenuti illegali e contestare le decisioni di moderazione. Se le violazioni venissero confermate, le aziende rischierebbero multe fino al 6% del loro fatturato globale annuo. Questo è un passo cruciale per garantire che le grandi piattaforme operino in modo responsabile.

Automobili e politica: la Germania ripensa allo stop ai motori a combustione

I governatori degli stati federali tedeschi chiedono di ammorbidire il divieto di vendita di nuove auto con motore a combustione previsto dall’UE per il 2035. A mio avviso, questa richiesta, emersa durante la Conferenza dei presidenti dei ministri a Magonza, riflette una crescente preoccupazione per la competitività dell’industria automobilistica tedesca. Si teme che un divieto rigido possa mettere a rischio competenze industriali chiave e minare l’accettazione pubblica della mobilità elettrica. La questione evidenzia la tensione tra gli ambiziosi obiettivi climatici e le realtà economiche, un dibattito che probabilmente si intensificherà in tutta Europa.

Sanzioni e tassi: la Russia naviga in acque agitate

In risposta alle nuove sanzioni statunitensi contro i suoi giganti energetici Rosneft e Lukoil, la Banca Centrale Russa ha tagliato il suo tasso di interesse di riferimento. Questo taglio, che porta il tasso al 16,5%, mira a sostenere un’economia in difficoltà, colpita da un’inflazione elevata e dalle sanzioni occidentali. Contemporaneamente, l’Ungheria ha dichiarato che cercherà modi per aggirare le nuove sanzioni statunitensi, una mossa che potrebbe creare ulteriori attriti all’interno dell’UE. Queste dinamiche economiche e geopolitiche sono strettamente interconnesse e meritano un’attenta osservazione.

Le carte in tavola continuano a cambiare: restate sintonizzati su The Gist per i prossimi aggiornamenti.


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