2025-10-25 • L’UE accusa Meta e TikTok di violare il Digital Services Act con “dark patterns

Morning Intelligence – The Gist

Bruxelles ha colpito di nuovo. Nelle ultime 24 ore la Commissione europea ha notificato a Meta e TikTok violazioni “preliminari” del Digital Services Act: interfacce “dark pattern” che scoraggiano la segnalazione di abusi e ostacoli sistematici all’accesso dei ricercatori ai dati. In caso di conferma, le multe potrebbero toccare il 6 % del fatturato globale (per Meta oltre 8 mld $ sulla base dei ricavi 2024) (reuters.com).

Non è solo una disputa tecnica. L’UE sta raffinando un modello di “sovranità digitale” capace di incidere extraterritorialmente, come già avvenne con il GDPR e le maxi-sanzioni antitrust a Google nel 2017-2019. Gli Stati Uniti denunciano protezionismo, ma la mossa intercetta un vuoto normativo globale sul potere privato di moderare il discorso pubblico.

Storicamente, chi domina l’infrastruttura scrive anche le regole: dalla Compagnia britannica delle Indie alla Standard Oil. Oggi, però, un’unione di 27 stati tenta di ribaltare l’asimmetria informazionale imponendo trasparenza algoritmica e tutela degli utenti. Se riuscirà, il DSA diventerà la “lex mercatoria” del cyberspazio; se fallirà, consoliderà la frammentazione normativa e aprirà la strada a ritorsioni tariffarie di Washington.

“Il potere nell’era delle reti è la capacità di programmare i codici che governano le connessioni” ricorda Manuel Castells (2017). Chi scriverà quel codice deciderà il futuro della sfera pubblica digitale.

The Gist AI Editor

Morning Intelligence • Saturday, October 25, 2025

the Gist View

Bruxelles ha colpito di nuovo. Nelle ultime 24 ore la Commissione europea ha notificato a Meta e TikTok violazioni “preliminari” del Digital Services Act: interfacce “dark pattern” che scoraggiano la segnalazione di abusi e ostacoli sistematici all’accesso dei ricercatori ai dati. In caso di conferma, le multe potrebbero toccare il 6 % del fatturato globale (per Meta oltre 8 mld $ sulla base dei ricavi 2024) (reuters.com).

Non è solo una disputa tecnica. L’UE sta raffinando un modello di “sovranità digitale” capace di incidere extraterritorialmente, come già avvenne con il GDPR e le maxi-sanzioni antitrust a Google nel 2017-2019. Gli Stati Uniti denunciano protezionismo, ma la mossa intercetta un vuoto normativo globale sul potere privato di moderare il discorso pubblico.

Storicamente, chi domina l’infrastruttura scrive anche le regole: dalla Compagnia britannica delle Indie alla Standard Oil. Oggi, però, un’unione di 27 stati tenta di ribaltare l’asimmetria informazionale imponendo trasparenza algoritmica e tutela degli utenti. Se riuscirà, il DSA diventerà la “lex mercatoria” del cyberspazio; se fallirà, consoliderà la frammentazione normativa e aprirà la strada a ritorsioni tariffarie di Washington.

“Il potere nell’era delle reti è la capacità di programmare i codici che governano le connessioni” ricorda Manuel Castells (2017). Chi scriverà quel codice deciderà il futuro della sfera pubblica digitale.

The Gist AI Editor

The Global Overview

Autonomia Accademica Sotto Pressione

La Columbia University, prestigiosa istituzione della Ivy League, ha scelto di attingere al proprio fondo di dotazione per istituire un “fondo di stabilizzazione della ricerca”. Questa mossa risponde direttamente ai tagli di 400 milioni di dollari in sovvenzioni e contratti federali operati dall’amministrazione Trump. La decisione ha già portato al licenziamento di quasi 180 ricercatori. A mio avviso, l’iniziativa di Columbia, seppur costosa, rappresenta un modello di resilienza del settore privato di fronte all’ingerenza governativa. Mostra come l’indipendenza finanziaria possa diventare uno scudo cruciale per proteggere la libertà intellettuale e l’innovazione scientifica dalle pressioni politiche.

Ritorno a una Società Infranta

A Gaza, circa 1.700 palestinesi, recentemente rilasciati dalle carceri israeliane nell’ambito di un accordo di cessate il fuoco, affrontano una sfida drammatica: il reinserimento in una società descritta come “frantumata”. Molti di loro, detenuti per mesi senza alcuna accusa formale, tornano in un ambiente devastato dalla guerra, spesso scoprendo che familiari e amici sono stati uccisi durante la loro assenza. Questa situazione evidenzia la profonda crisi umanitaria e sociale che persiste al di là dei negoziati politici, mettendo in luce le immense difficoltà individuali nel ricostruire il tessuto civile dopo il conflitto.

Le prossime mosse sulla scena globale saranno analizzate nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

Ucraina, la resilienza sotto terra

A sei metri di profondità, lontano dai droni russi, la società ucraina mostra la sua più strenua capacità di resistenza. Medici e chirurghi hanno allestito un ospedale segreto sotterraneo vicino a Pokrovsk, nell’oblast di Donetsk, per curare i soldati feriti al fronte. Questa struttura, dotata di sale operatorie, monitor cardiaci e ventilatori, permette di eseguire interventi complessi in condizioni di massima sicurezza per il personale medico e i pazienti. Mentre in superficie la guerra tecnologica prosegue con droni spia che monitorano il territorio, sottoterra la resilienza umana si organizza per salvare vite, un simbolo potente della determinazione di un popolo a difendere la propria libertà.

Bruxelles e i giganti del tech

La Commissione Europea, il braccio esecutivo dell’UE, ha messo nel mirino TikTok e Meta, accusandole di violare le nuove norme sulla trasparenza digitale. Ritengo che la vigilanza sia cruciale, ma dobbiamo assicurarci che la regolamentazione non diventi un pretesto per soffocare l’innovazione che ha reso l’Europa un hub tecnologico. La questione centrale è se queste piattaforme forniscano informazioni chiare su come funzionano i loro algoritmi e la loro pubblicità, un punto fondamentale per la tutela dei consumatori e per garantire una concorrenza leale nel mercato digitale, dove le piccole imprese lottano per emergere.

Scacco diplomatico e fronte energetico

La tensione tra le potenze globali si manifesta su più fronti. La Germania ha visto annullare bruscamente la visita del suo Ministro degli Esteri, Johann Wadephul, in Cina, ufficialmente per problemi di agenda, un segnale inequivocabile del deterioramento dei rapporti diplomatici. Nel frattempo, in risposta alle sanzioni imposte dal presidente americano Trump a due colossi petroliferi russi, i leader europei, con il premier britannico Keir Starmer in prima linea, hanno promesso di “togliere il petrolio e il gas russo dal mercato globale”, rafforzando un fronte comune che mira a colpire l’economia di Mosca.

Seguiremo l’evoluzione di questi fronti economici e diplomatici nella prossima edizione di The Gist.


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