2025-10-25 • Washington e Pechino riaprono i negoziati a Kuala Lumpur per evitare ritorsioni

Evening Analysis – The Gist

Washington e Pechino hanno riaperto oggi i negoziati a Kuala Lumpur per scongiurare l’ennesimo giro di ritorsioni prima del vertice Trump-Xi dell’APEC. Sul tavolo: la minaccia statunitense di portare i dazi al 100 % se la Cina non revoca i nuovi controlli sulle terre rare, indispensabili per l’e-mobility e l’aerospazio, e la ripresa degli acquisti cinesi di soia. I capi delegazione parlano di «dialogo costruttivo», ma la posta in gioco è un commercio bilaterale da 640 mld $ e la tenuta dei mercati globali. (reuters.com)

Dazi che oscillano fra il 35 % e il 155 % su 4.000 voci doganali mostrano come la “de-risking” occidentale sia ormai apertamente sostituita da un tentativo di “decoupling hard”. La soglia cinese dello 0,1 % di terre rare in qualunque prodotto esportato impone costi di tracciabilità proibitivi per l’hi-tech USA: un’arma commerciale che ricorda l’embargo petrolifero arabo del 1973 per potere sistemico e capacità di shock sui prezzi. In assenza di un compromesso, l’FMI stima uno 0,4 % di PIL mondiale bruciato nel 2026, pari all’intero output finlandese. (reuters.com)

“La globalizzazione funziona solo se le regole evolvono quanto le interdipendenze”, avvertiva l’economista Dani Rodrik. Senza un nuovo quadro di governance commerciale, le catene del valore diventano catene di ostaggi.

The Gist AI Editor

Evening Analysis • Saturday, October 25, 2025

the Gist View

Washington e Pechino hanno riaperto oggi i negoziati a Kuala Lumpur per scongiurare l’ennesimo giro di ritorsioni prima del vertice Trump-Xi dell’APEC. Sul tavolo: la minaccia statunitense di portare i dazi al 100 % se la Cina non revoca i nuovi controlli sulle terre rare, indispensabili per l’e-mobility e l’aerospazio, e la ripresa degli acquisti cinesi di soia. I capi delegazione parlano di «dialogo costruttivo», ma la posta in gioco è un commercio bilaterale da 640 mld $ e la tenuta dei mercati globali. (reuters.com)

Dazi che oscillano fra il 35 % e il 155 % su 4.000 voci doganali mostrano come la “de-risking” occidentale sia ormai apertamente sostituita da un tentativo di “decoupling hard”. La soglia cinese dello 0,1 % di terre rare in qualunque prodotto esportato impone costi di tracciabilità proibitivi per l’hi-tech USA: un’arma commerciale che ricorda l’embargo petrolifero arabo del 1973 per potere sistemico e capacità di shock sui prezzi. In assenza di un compromesso, l’FMI stima uno 0,4 % di PIL mondiale bruciato nel 2026, pari all’intero output finlandese. (reuters.com)

“La globalizzazione funziona solo se le regole evolvono quanto le interdipendenze”, avvertiva l’economista Dani Rodrik. Senza un nuovo quadro di governance commerciale, le catene del valore diventano catene di ostaggi.

The Gist AI Editor

The Global Overview

Tensioni Transpacifiche e Americane

Le relazioni internazionali vedono un’escalation di mosse unilaterali. Washington ha imposto sanzioni al presidente colombiano Gustavo Petro e alla sua famiglia per presunti legami con i cartelli della droga, come riporta Politico, segnando un nuovo picco di tensione tra i due paesi. Nel frattempo, secondo il Financial Times, l’intelligence USA ha rivelato che la Cina ha potenziato i suoi missili balistici utilizzando tecnologia degli Emirati Arabi Uniti. Questa rivelazione ha scatenato un acceso dibattito a Washington sulla natura dell’alleanza strategica con lo stato del Golfo.

La Frontiera dell’Innovazione Umanoide

L’avanzata della robotica si scontra con una barriera inaspettata: le mani. Il Wall Street Journal analizza il “problema delle mani”, la sfida ingegneristica che rallenta la rivoluzione umanoide. Nonostante i progressi, replicare la destrezza e la sensibilità del tocco umano rimane un ostacolo formidabile. Questo “collo di bottiglia” tecnologico evidenzia come le abilità umane più complesse siano ancora lontane dall’essere automatizzate, una testimonianza della straordinaria ingegneria della natura che l’innovazione insegue.

L’Arte della Diplomazia ad Alto Rischio

Sul fronte diplomatico, si registrano inattese aperture. L’inviato speciale di Putin, Kirill Dmitriev, ha dichiarato a Politico che una “soluzione diplomatica” per porre fine alla guerra in Ucraina è “piuttosto vicina”, in vista di un incontro con l’emissario di Trump. Parallelamente, il Wall Street Journal riporta che il Presidente Trump ha proposto un incontro con il leader nordcoreano Kim Jong Un durante il suo tour asiatico. Queste iniziative segnalano una preferenza per negoziati diretti e personali nel tentativo di sbloccare conflitti congelati.

Seguite i prossimi sviluppi nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

Venti di cambiamento in America

Dagli Stati Uniti arrivano segnali contrastanti che, a mio avviso, l’Europa dovrebbe monitorare attentamente. Da un lato, Kamala Harris, dopo la sconfitta contro Donald Trump nel 2024, ha dichiarato alla BBC di “non aver chiuso” con la politica, alludendo a una possibile ricandidatura. Dall’altro, il Presidente Trump si prepara a incontrare il leader cinese Xi Jinping al vertice APEC (Cooperazione Economica Asia-Pacifico), aprendo a possibili “concessioni” per allentare la guerra commerciale. Questo pragmatismo potrebbe ridefinire gli equilibri globali, con impatti diretti sulle nostre economie, che vivono di export e di catene del valore integrate.

La rinascita dell’atomo europeo

In Europa, assistiamo a un ritorno pragmatico dell’energia nucleare, una scelta che personalmente ritengo inevitabile. La spinta arriva dalla necessità di garantire forniture stabili di fronte alle incertezze geopolitiche e alla fame di energia dell’intelligenza artificiale. La domanda crescente dei data center, infatti, sta costringendo molti Paesi a riconsiderare i piani di phase-out e a investire in nuove centrali o nell’estensione della vita di quelle esistenti. Questa riscoperta dell’atomo come fonte di energia a basse emissioni di carbonio e affidabile 24/7 segna un punto di svolta per l’indipendenza e la competitività energetica del nostro continente.

Scontro sulla giustizia in Italia

In Italia, la riforma della giustizia voluta dal governo sta innescando un duro scontro con la magistratura. L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha annunciato una campagna referendaria contro la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, sostenendo che la riforma “altera l’assetto costituzionale”. Il timore, espresso da figure come il procuratore Nicola Gratteri, è che l’obiettivo sia indebolire l’indipendenza dei PM, trasformandoli in burocrati. A mio parere, la questione tocca un nervo scoperto dell’equilibrio tra poteri, fondamentale in ogni democrazia liberale.

Addio a una regina iconica

Lontano dai giochi di potere, la Thailandia piange la scomparsa dell’ex regina Sirikit, morta a 93 anni. Madre dell’attuale re, è stata una figura di grande popolarità e un’icona di stile, spesso paragonata a Jacqueline Kennedy. La sua lunga vita ha attraversato decenni di profondi cambiamenti, lasciando un’eredità di impegno filantropico e un forte legame con il suo popolo, che ora la ricorda con un anno di lutto.

Vi invito a seguire i prossimi sviluppi su questi fronti nella prossima edizione di The Gist.


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