Moldavia: una nuova guida verso l’Europa
La Moldova ha scelto Alexandru Munteanu come nuovo primo ministro, una figura che a mio avviso segnala un chiaro orientamento verso l’Unione Europea. Munteanu, un economista di 61 anni con un passato alla Banca Mondiale e alla Banca Nazionale moldava, assume per la prima volta un incarico politico. La sua nomina arriva in un momento cruciale per il paese, che persegue con determinazione l’obiettivo di adesione all’UE. Vedo questa scelta come un segnale di pragmatismo, affidando la guida a un tecnico esperto in un percorso che richiederà riforme economiche e istituzionali significative, allineando la nazione ai principi di un mercato aperto e di una democrazia liberale.
Libertà individuali e salute pubblica: il caso delle Maldive
Le Maldive sono diventate l’unica nazione al mondo a introdurre un divieto generazionale sul fumo, impedendo l’acquisto di tabacco a chiunque sia nato dopo il 1° gennaio 2007. Se da un lato l’obiettivo dichiarato dal Ministero della Salute è “proteggere la salute pubblica e promuovere una generazione libera dal tabacco”, non posso fare a meno di interrogare la legittimità di una tale limitazione della libertà individuale. È un esempio lampante del perenne dibattito tra la tutela della collettività e il diritto di scelta del singolo, una frontiera che le democrazie liberali esplorano costantemente.
Ucraina: un sostegno concreto in tempo di guerra
In Ucraina, il presidente Volodymyr Zelenskyy ha annunciato una misura di sostegno sociale che trovo particolarmente interessante: i cittadini ucraini avranno a disposizione 3.000 chilometri di viaggi ferroviari gratuiti all’interno del paese. Questa iniziativa, finanziata con fondi pubblici, non è solo un aiuto pratico in un’economia devastata dalla guerra, ma anche un modo per rafforzare il legame tra lo Stato e i suoi cittadini. Dimostra come le infrastrutture statali, in questo caso le ferrovie, possano servire direttamente la società, promuovendo la mobilità e l’unità nazionale in un momento di estrema difficoltà.
Italia: un freno al marketing selvaggio
A partire dal 19 novembre, l’Italia metterà in atto nuove regole per arginare il telemarketing aggressivo, bloccando le chiamate commerciali indesiderate provenienti da numeri di cellulare finti. Questa decisione, presa dall’Agcom (l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni), segue un primo intervento che aveva già limitato le chiamate da finti numeri fissi. Considero questa una vittoria per la privacy e la tranquillità dei cittadini, un esempio di regolamentazione mirata che interviene per proteggere lo spazio individuale dall’invadenza di pratiche commerciali opache, senza soffocare l’iniziativa privata legittima.
Seguiremo insieme i prossimi sviluppi nel prossimo numero di The Gist.
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