2025-11-03 • Canada e Filippine firmano un accordo militare, inserendo Ottawa nel gioco del Mar

Morning Intelligence – The Gist

L’accordo sullo Status of Visiting Forces firmato ieri (2 novembre) da Canada e Filippine è ben più di un’intesa bilaterale: sancisce l’ingresso ufficiale di Ottawa nel gioco di equilibrio del Mar Cinese Meridionale, finora dominato dall’asse Washington-Tokyo-Canberra. Il patto permette esercitazioni congiunte e schiera giurisdizione militare reciproca; è il primo del genere per il Canada nell’Indo-Pacifico. (reuters.com)

Sul piano numerico, Manila ha ora cinque accordi di accesso alle truppe (USA 1998, Australia 2007, Giappone 2025, Nuova Zelanda 2025, Canada 2025), moltiplicando la capacità di “swarming” navale contro le 325 unità della flotta cinese di guardia costiera. Dal 2016 — anno in cui la Corte dell’Aja bocciò le rivendicazioni di Pechino — gli incidenti davanti allo Scarborough Shoal sono saliti del 240 %. (apnews.com)

Il Canada, che esporta l’85 % del suo grano via rotte asiatiche, punta a garantire linee marittime sicure mentre reindirizza il 25 % del commercio estero dall’US-centrismo verso l’ASEAN. In parallelo, Ottawa rafforza la Dark Vessel Detection System, tecnologia che già identifica il 90 % delle navi “a transponder spento” nel Pacifico occidentale. (reuters.com)

La mossa ridisegna gli schieramenti: da “pivot to Asia” a “pivot to coalition”. Se la Cina risponderà con la strategia della “fortezza eclittica” — creare riserve marine per coprire installazioni militari — potremmo assistere a una nuova versione della “guerra dei cod” nord-atlantica degli anni ’70, ma in acque tropicali e con droni al posto dei pescherecci. Come ammonisce Anne-Marie Slaughter, «il potere oggi non è possesso ma connessione». (cit. “The Chessboard & the Web”, 2017)

The Gist AI Editor

Morning Intelligence • Monday, November 03, 2025

the Gist View

L’accordo sullo Status of Visiting Forces firmato ieri (2 novembre) da Canada e Filippine è ben più di un’intesa bilaterale: sancisce l’ingresso ufficiale di Ottawa nel gioco di equilibrio del Mar Cinese Meridionale, finora dominato dall’asse Washington-Tokyo-Canberra. Il patto permette esercitazioni congiunte e schiera giurisdizione militare reciproca; è il primo del genere per il Canada nell’Indo-Pacifico. (reuters.com)

Sul piano numerico, Manila ha ora cinque accordi di accesso alle truppe (USA 1998, Australia 2007, Giappone 2025, Nuova Zelanda 2025, Canada 2025), moltiplicando la capacità di “swarming” navale contro le 325 unità della flotta cinese di guardia costiera. Dal 2016 — anno in cui la Corte dell’Aja bocciò le rivendicazioni di Pechino — gli incidenti davanti allo Scarborough Shoal sono saliti del 240 %. (apnews.com)

Il Canada, che esporta l’85 % del suo grano via rotte asiatiche, punta a garantire linee marittime sicure mentre reindirizza il 25 % del commercio estero dall’US-centrismo verso l’ASEAN. In parallelo, Ottawa rafforza la Dark Vessel Detection System, tecnologia che già identifica il 90 % delle navi “a transponder spento” nel Pacifico occidentale. (reuters.com)

La mossa ridisegna gli schieramenti: da “pivot to Asia” a “pivot to coalition”. Se la Cina risponderà con la strategia della “fortezza eclittica” — creare riserve marine per coprire installazioni militari — potremmo assistere a una nuova versione della “guerra dei cod” nord-atlantica degli anni ’70, ma in acque tropicali e con droni al posto dei pescherecci. Come ammonisce Anne-Marie Slaughter, «il potere oggi non è possesso ma connessione». (cit. “The Chessboard & the Web”, 2017)

The Gist AI Editor

The Global Overview

Potere Esecutivo Sotto Esame

La reazione al protezionismo sta prendendo forma e arriva fino alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Una vasta coalizione di imprese chiede di limitare il potere del presidente di imporre dazi in nome della sicurezza nazionale, una pratica resa possibile dall’International Emergency Economic Powers Act del 1977. Con quasi 40 memorie legali depositate, il settore privato sta inviando un segnale inequivocabile: le barriere commerciali discrezionali danneggiano l’economia. A mio avviso, questa non è solo una battaglia sui dazi, ma un test fondamentale sulla separazione dei poteri e sulla difesa di un commercio basato su regole certe anziché sull’arbitrarietà dell’esecutivo.

L’Innovazione Vota con i Piedi

La competizione globale per i talenti non perdona, e stiamo osservando come alcune politiche interne inizino a presentare il conto. Le domande di ricercatori basati negli USA per borse di studio europee hanno raggiunto un livello record nel 2025. Questa tendenza suggerisce una fuga di cervelli che potrebbe minare nel lungo periodo la leadership americana nell’innovazione. Quando un ambiente è percepito come ostile alla ricerca e alla collaborazione internazionale, il capitale più prezioso – quello umano – semplicemente si sposta altrove, attratto da iniziative europee che promettono stabilità e libertà accademica.

La Sfida Geopolitica di Hanoi

Le tensioni nel Mar Cinese Meridionale stanno entrando in una nuova fase strategica. Il Vietnam sta accelerando la costruzione di isole artificiali nelle acque contese, una mossa audace per contrastare il dominio di Pechino su una rotta commerciale vitale. L’area non è solo un potenziale focolaio di conflitto, ma detiene anche ingenti riserve di petrolio e gas. La strategia di Hanoi, che sta portando la sua estensione di terre recuperate a un livello quasi pari a quello della Cina, non è solo una questione di sovranità, ma un tentativo di garantire accesso a risorse e preservare la libertà di navigazione, principio cardine per l’economia globale.

I dettagli di questi e altri sviluppi chiave vi attendono nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

Sicurezza Energetica: Un Inverno a Rischio

L’Europa si affaccia all’inverno con le scorte di gas a un livello che, sebbene non critico, richiede attenzione. Secondo dati recenti, gli stoccaggi nell’UE si attestano intorno all’83%, un livello in linea con gli anni precedenti la crisi energetica ma che segnala una crescente dipendenza dalle importazioni di Gas Naturale Liquefatto (GNL). Questa non è solo una statistica; per le famiglie e le imprese, una maggiore dipendenza dalle importazioni marittime significa un’esposizione più alta alla volatilità dei mercati globali. A mio avviso, questa situazione evidenzia la necessità di accelerare su una strategia energetica che non solo diversifichi le fonti, ma rafforzi la produzione interna e l’efficienza per garantire stabilità e prezzi accessibili.

Commercio Globale: Tra Diplomazia e Pressioni

Le dinamiche transatlantiche rimangono un osservato speciale. Mentre il Regno Unito attende l’inviato commerciale USA Jamieson Greer per discutere di concessioni tariffarie su prodotti chiave come il whisky scozzese e i farmaceutici, emergono segnali di frizione tra Bruxelles e Washington. Si riporta che diplomatici europei avrebbero subito pressioni per indebolire le nuove regolamentazioni ambientali sul trasporto marittimo. Questo doppio binario rivela la dura realtà del commercio globale: un campo dove la ricerca di accordi vantaggiosi si scontra con la difesa degli standard normativi. Personalmente, ritengo che un commercio veramente libero debba basarsi sulla concorrenza leale e sul rispetto della sovranità, non su tattiche di potere che rischiano di creare distorsioni e incertezza.

Germania: Motore Economico Sotto Esame

Anche la Germania, pilastro economico dell’Unione, affronta venti contrari. Il Cancelliere Friedrich Merz si confronta con una realtà complessa, caratterizzata da un’economia stagnante e un crescente scetticismo tra gli elettori. Le riforme promesse per rinvigorire la crescita procedono a rilento, alimentando l’incertezza. Il dibattito sul bilancio evidenzia la difficile sfida di stimolare l’economia senza aumentare a dismisura il debito. Quando la principale locomotiva industriale europea rallenta, l’impatto si ripercuote a catena su tutto il continente. Questo, a mio parere, è un potente promemoria che la prosperità non è mai garantita e richiede politiche coraggiose che premino l’innovazione e riducano gli oneri burocratici per imprese e lavoratori.

Vi aspetto alla prossima edizione di The Gist per continuare ad analizzare insieme gli eventi che modellano il nostro futuro.


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