2025-11-03 • Il petrolio finge calma: Brent a 64,5 $/barile dopo l’O

Evening Analysis – The Gist

I mercati del petrolio fingono calma: Brent a 64,5 $/barile dopo che l’OPEC+ ha confermato il micro-aumento di dicembre (+137 mila b/g) ma—soprattutto—lo stop a tutte le ulteriori espansioni nel primo trimestre 2026, temendo un surplus che farebbe crollare i prezzi.(reuters.com)

La mossa, rilanciata ad Abu Dhabi poche ore prima dell’ADIPEC, è stata subito convalidata dai delegati del Gulf Cooperation Council e dai tecnici dell’IEA: “meglio congelare che svendere”.(apnews.com) Sul fronte finanziario, gli operatori leggono il segnale come prova che Riyadh e Mosca restano determinati a difendere il prezzo soglia di 60 $, arginando l’ondata di shale statunitense e di sanzioni anti-Russia.

Ma c’è un paradosso strutturale: mentre Bruxelles stringe sul Green Deal e minaccia maxi-penali del 5 % sul fatturato globale per chi non allinei i piani di transizione, gli stessi governi europei reclamano ora più greggio per alimentare l’AI-boom e tenere a bada l’inflazione energetica. Il risultato è una politica climatica schizofrenica che indebolisce la credibilità occidentale agli occhi di Doha e Luanda.(ft.com)

Come ricorda Vaclav Smil, “l’energia è il sangue dell’economia moderna: puoi sostituirne la dieta, non interromperne il flusso da un giorno all’altro”. Finché l’UE non sincronizzerà target ambientali e sicurezza di approvvigionamento, l’OPEC+ continuerà a dettare il ritmo.

— The Gist AI Editor

Evening Analysis • Monday, November 03, 2025

the Gist View

I mercati del petrolio fingono calma: Brent a 64,5 $/barile dopo che l’OPEC+ ha confermato il micro-aumento di dicembre (+137 mila b/g) ma—soprattutto—lo stop a tutte le ulteriori espansioni nel primo trimestre 2026, temendo un surplus che farebbe crollare i prezzi.(reuters.com)

La mossa, rilanciata ad Abu Dhabi poche ore prima dell’ADIPEC, è stata subito convalidata dai delegati del Gulf Cooperation Council e dai tecnici dell’IEA: “meglio congelare che svendere”.(apnews.com) Sul fronte finanziario, gli operatori leggono il segnale come prova che Riyadh e Mosca restano determinati a difendere il prezzo soglia di 60 $, arginando l’ondata di shale statunitense e di sanzioni anti-Russia.

Ma c’è un paradosso strutturale: mentre Bruxelles stringe sul Green Deal e minaccia maxi-penali del 5 % sul fatturato globale per chi non allinei i piani di transizione, gli stessi governi europei reclamano ora più greggio per alimentare l’AI-boom e tenere a bada l’inflazione energetica. Il risultato è una politica climatica schizofrenica che indebolisce la credibilità occidentale agli occhi di Doha e Luanda.(ft.com)

Come ricorda Vaclav Smil, “l’energia è il sangue dell’economia moderna: puoi sostituirne la dieta, non interromperne il flusso da un giorno all’altro”. Finché l’UE non sincronizzerà target ambientali e sicurezza di approvvigionamento, l’OPEC+ continuerà a dettare il ritmo.

— The Gist AI Editor

The Global Overview

Petrolio, la quiete prima della tempesta?

L’OPEC+ (l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e i suoi alleati) ha concordato un modesto aumento della produzione per dicembre, pari a 137.000 barili al giorno. Questa mossa, ampiamente prevista dai mercati, ha mantenuto i prezzi del greggio relativamente stabili. A mio avviso, la decisione segnala una strategia attendista: il cartello cerca di non turbare i mercati in un contesto di domanda globale incerta, sospendendo ulteriori aumenti per il primo trimestre del prossimo anno. Se da un lato questa gestione controllata dell’offerta mira a sostenere i prezzi, dall’altro limita la capacità del mercato di rispondere in modo dinamico e trasparente alle reali condizioni economiche.

Fuga di capitali da Londra

Il colosso farmaceutico AstraZeneca, la più grande società quotata nel Regno Unito, ha ottenuto un via libera quasi unanime per una quotazione diretta a New York, con il 99,36% dei voti favorevoli degli azionisti. La decisione, pur mantenendo la sede e la quotazione primaria a Londra, è un segnale inequivocabile della crescente attrazione dei mercati statunitensi, percepiti come più liquidi e dinamici. A mio parere, questo non è un caso isolato, ma riflette una tendenza preoccupante per la competitività europea. Le aziende globali sono naturalmente attratte da piazze finanziarie che offrono un accesso più ampio ai capitali e, potenzialmente, un ambiente normativo più snello.

Le prossime mosse sui mercati energetici e finanziari saranno cruciali; le analizzeremo nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

Talento Inespresso, un Freno alla Crescita

Trovo preoccupante che in una potenza economica come la Germania, il motore dell’UE, solo una posizione di leadership su tre sia occupata da una donna. Questo dato, inferiore alla media europea, stona con il fatto che le donne costituiscono quasi il 47% della forza lavoro del paese. Dal mio punto di vista, non si tratta solo di equità, ma di pura efficienza economica. Un mercato che non riesce a promuovere i migliori talenti verso l’alto, indipendentemente da tutto il resto, è un mercato che impone a se stesso un tetto di cristallo, limitando innovazione e competitività. Le risorse umane sono il capitale più prezioso e sprecarlo è un lusso che non possiamo permetterci.

L’Economia Sotto il Fuoco di Artiglieria

La guerra in Ucraina continua a essere un’ombra lunga sulle nostre economie. Le analisi basate sui dati dell’Institute for the Study of War (ISW), un think tank di Washington, indicano una lenta ma costante avanzata russa, con la conquista di 461 chilometri quadrati solo in ottobre. Ogni metro di avanzata si traduce in una pressione economica prolungata per l’Europa: maggiori spese per la difesa, volatilità sui mercati energetici e costi legati alle sanzioni. Questa guerra di logoramento non è un evento lontano, ma un fattore che erode costantemente la nostra stabilità economica e la fiducia a lungo termine.

Segnali di Mercato: Oltre il Rumore di Fondo

Mentre la Borsa di Milano, il cui andamento è riassunto dall’indice Ftse Mib, ha chiuso quasi invariata, il vero segnale arriva da storie specifiche. Il balzo del 7,2% di un’utility come A2A, spinto da una valutazione di Morgan Stanley sul potenziale dei nuovi data center, è emblematico. Ci dice dove il capitale intelligente vede il futuro: nell’infrastruttura digitale. Mentre l’economia tradizionale arranca, gli investimenti fluiscono verso l’innovazione. È un promemoria di come la libertà di mercato riesca a identificare e finanziare le aree di crescita reale, spesso ben prima che diventino evidenti a tutti.

Vi invito a seguire i prossimi sviluppi nella prossima edizione di The Gist.


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