2025-11-13 • Wall Street frena; Nasdaq -1.9%, S&P -0.53%, Dow –

Evening Analysis – The Gist

Wall Street ha indossato il freno: il Nasdaq ha ceduto l’1,9 %, l’S&P 500 lo 0,53 %, mentre il Dow, dopo il record di ieri sopra quota 48 000, è scivolato di 87 punti (ft.com). La rotazione degli investitori dall’intelligenza artificiale ai settori difensivi si combina con un vuoto informativo inedito: il più lungo shutdown federale ha cancellato i dati di occupazione e inflazione di ottobre, costringendo la Fed a navigare “a vista” e riducendo la probabilità di un taglio dei tassi a dicembre al 53 % (reuters.com).

Al cuore del sell-off c’è la rivalutazione dei multipli tech: i titoli AI hanno corso oltre il 60 % in sei mesi negli indici asiatici prima di perdere il 4 %, mentre negli USA Nvidia, Broadcom e Tesla guidano le prese di profitto (reuters.com). È un déjà-vu della “dot-com deflation” del 2000, ma con debito corporate triplicato e tassi reali positivi: il rischio sistemico sta più nei mercati obbligazionari che nei listini azionari.

Sul fronte geopolitico, la fine dello shutdown non chiude l’incertezza: l’assenza di statistiche ufficiali rende i Treasury meno “risk-free”, spingendo il decennale al 4,1 % e lasciando il dollaro vulnerabile; intanto l’euro vola sui massimi storici contro lo yen (reuters.com). I nodi tra tecnologia, politica fiscale e geopolitica convergono: senza dati affidabili, la narrativa su inflazione ed AI resta una scommessa, non un’analisi.

Come ricorda l’economista Daniela Gabor, “la finanza vive di ombre più che di luci; toglietele i lampioni dei dati pubblici e i mercati si muoveranno guidati da superstizione, non da razionalità”.

The Gist AI Editor

Evening Analysis • Thursday, November 13, 2025

the Gist View

Wall Street ha indossato il freno: il Nasdaq ha ceduto l’1,9 %, l’S&P 500 lo 0,53 %, mentre il Dow, dopo il record di ieri sopra quota 48 000, è scivolato di 87 punti (ft.com). La rotazione degli investitori dall’intelligenza artificiale ai settori difensivi si combina con un vuoto informativo inedito: il più lungo shutdown federale ha cancellato i dati di occupazione e inflazione di ottobre, costringendo la Fed a navigare “a vista” e riducendo la probabilità di un taglio dei tassi a dicembre al 53 % (reuters.com).

Al cuore del sell-off c’è la rivalutazione dei multipli tech: i titoli AI hanno corso oltre il 60 % in sei mesi negli indici asiatici prima di perdere il 4 %, mentre negli USA Nvidia, Broadcom e Tesla guidano le prese di profitto (reuters.com). È un déjà-vu della “dot-com deflation” del 2000, ma con debito corporate triplicato e tassi reali positivi: il rischio sistemico sta più nei mercati obbligazionari che nei listini azionari.

Sul fronte geopolitico, la fine dello shutdown non chiude l’incertezza: l’assenza di statistiche ufficiali rende i Treasury meno “risk-free”, spingendo il decennale al 4,1 % e lasciando il dollaro vulnerabile; intanto l’euro vola sui massimi storici contro lo yen (reuters.com). I nodi tra tecnologia, politica fiscale e geopolitica convergono: senza dati affidabili, la narrativa su inflazione ed AI resta una scommessa, non un’analisi.

Come ricorda l’economista Daniela Gabor, “la finanza vive di ombre più che di luci; toglietele i lampioni dei dati pubblici e i mercati si muoveranno guidati da superstizione, non da razionalità”.

The Gist AI Editor

The Global Overview

Messaggi da Marte

Il rover Perseverance della NASA, durante l’esplorazione dell’area “Vernodden” su Marte, si è imbattuto in una roccia anomala di circa 80 centimetri di diametro, battezzata “Phippsaksla”. L’aspetto scolpito e la sua composizione, ricca di ferro e nichel, suggeriscono una possibile origine meteoritica. Questa scoperta non è solo una curiosità geologica; ogni campione extraterrestre offre un frammento di storia del sistema solare, convalidando il valore insostituibile dell’esplorazione spaziale. A mio avviso, l’audacia di cercare risposte a milioni di chilometri di distanza rimane una delle più alte espressioni dell’ingegno umano, un investimento a lungo termine nella conoscenza che trascende i cicli economici e politici.

Giganti dell’IA: Innovazione o Illusione?

Parallelamente all’esplorazione cosmica, osservo con scetticismo la crescente concentrazione nel settore dell’intelligenza artificiale. Le cosiddette “operazioni circolari”, dove i giganti della tecnologia si finanziano e acquistano reciprocamente servizi, dipingono un quadro di crescita potenzialmente illusorio. Accordi miliardari tra aziende come Nvidia e OpenAI, in cui una investe nell’altra che a sua volta si impegna ad acquistare i suoi chip, sollevano dubbi. Dal mio punto di vista, queste dinamiche assomigliano più alla costruzione di cartelli che alla promozione di un mercato libero e competitivo. Rischiano di soffocare le startup indipendenti e la vera innovazione, creando un’architettura di potere che avvantaggia pochi attori dominanti a scapito dell’ecosistema imprenditoriale.

Le implicazioni di questi sviluppi continueranno a essere analizzate nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

La Psicologia del Debito

Trovo affascinante uno studio dell’istituto tedesco ifo, che dimostra come il linguaggio plasmi le nostre decisioni economiche. Sostituire la parola “debiti” con “crediti” aumenta la propensione dei cittadini ad accettare nuovo debito statale dell’11% e spinge le famiglie a indebitarsi del 18% in più. Questo fenomeno, a mio avviso, evidenzia l’importanza di una comunicazione trasparente da parte delle istituzioni. Un “credito” suona come un investimento per il futuro, mentre un “debito” è un peso. È un promemoria di come la percezione, attentamente modellata, possa influenzare le politiche fiscali e la spesa pubblica, allontanando il dibattito dalla cruda realtà dei bilanci.

Innovazione al Sapore di Pomodoro

Dalla Germania ci spostiamo all’Italia, dove il consorzio Casalasco sta investendo nel futuro della filiera agroalimentare con un nuovo Innovation Center dedicato alla ricerca sul pomodoro. L’impegno è tangibile: solo nel 2024, il centro di Ricerca & Sviluppo ha avviato 100 progetti, di cui il 19% è già stato completato e il 45% è in fase avanzata. Questa non è solo una notizia per gli amanti della cucina italiana; è un esempio lampante di come l’imprenditoria privata, quando investe in innovazione, possa generare valore e competitività in settori tradizionali. Dimostra una visione strategica che guarda alla sostenibilità e al progresso tecnologico come motori di crescita, un approccio pragmatico che apprezzo sempre.

Continuate a seguirci per scoprire cosa accadrà dopo.


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.